
La Figlia di Jorio
D’Annunzio Gabriele
Descrizione: I dolori e gli amori della giovane Max. Inquieta, testarda, bellissima. Lasciata da Lili dopo otto anni, così all’improvviso, una mattina di gennaio: come puoi farmi questo per una che conosci da tre giorni? Corse, rincorse, morsi e affanni, la vita che sprofonda e Max che non si rassegna. Fino all’arrivo di Leo, il fuoco nei capelli e un uomo per compagno. Un’altra ventata d’amore, l’illusione che tutto possa ricominciare e la paura che tutto possa franare di nuovo. Un romanzo che è come la sua protagonista: un terremoto di sentimenti e di ironia.
Categoria: Narrativa
Editore: Absolutely Free
Collana: Penelope
Anno: 2011
ISBN: 9788897057291
Recensito da Marika Piscitelli
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Notizia sul testo, Note di commento, Cronologia della vita di Gabriele d'Annunzio a cura di Annamaria Andreoli. Nell'ebook si ripropone il testo di La figlia di Iorio raccolto in Tragedie, sogni e misteri, a cura di Annamaria Andreoli, con la collaborazione di Giorgio Zanetti, «I Meridiani», Mondadori, Milano 2013. Gli apparati informativi riproducono quelli pubblicati nell'edizione dei «Meridiani»; la Cronologia riproduce quella pubblicata nel primo tomo delle Prose di ricerca (a cura di Annamaria Andreoli e Giorgio Zanetti, «I Meridiani», Mondadori, Milano 2005). Scritta nel 1903, rappresentata nel 1904 e dopo due anni musicata, La figlia di Iorio è senza dubbio il capolavoro teatrale di Gabriele d'Annunzio, l'opera drammatica che più si avvicina, per toni e motivi, alla poesia delle Laudi. La vicenda appassionata e tragica di Aligi, che ha «dormito settecent'anni», e di Mila di Codro, peccatrice nel senso più arcaico e favoloso del termine, non ha infatti di reale che alcuni momenti indispensabili: il resto, il valore definitivo, bisogna ricercarlo nel modo con cui la realtà, per pura forza di poesia, riesce a trasformarsi in mito. La chiave di lettura di questa tragedia delle «nostalgie abruzzesi» è dunque nel senso totale della rappresentazione, nei sentimenti corali e religiosi che animano questi personaggi che, perduti i loro contorni concreti, si dissolvono in figure di sogno, in una dimensione lirica e senza tempo.
La Figlia di Jorio
D’Annunzio Gabriele
La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos'ha visto davvero Rachel?
La ragazza del treno
Hawkins Paula
Jean Daragane, scrittore parigino vicino alla settantina, vive in totale solitudine, fuori dal resto del mondo. Una sera, però, dopo mesi in cui non ha letteralmente parlato con nessuno, il telefono di casa squilla: si tratta di un uomo che dice di aver ritrovato la sua agenda, perduta su un treno. Daragane inizialmente è recalcitrante a incontrarlo; rompere il suo isolamento gli costa, e i numeri segnati su quella rubrica non gli interessano più. Ma infine accetta un appuntamento. E cosi che conosce l'ambiguo, mellifluo Gilles Ottolini e la sua sottomessa e giovane compagna, Chantal Grippay. L'appuntamento farà ripensare Deragane al suo primo romanzo e gli farà rivalutare una serie di dettagli a suo tempo trascurati che lo porteranno a riscoprire l'importanza della memoria, della nostalgia e dell'amore rimosso, ma mai sopito.
Perché tu non ti perda nel quartiere
Modiano Patrick
Una scia grigio verde dagli occhi
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