
FUGA SENZA FINE
Roth Joseph
Descrizione: Brillante studentessa di provincia vincitrice del soggiorno offerto da una rivista di moda, a New York Esther si sente «come un cavallo da corsa in un mondo senza piste». Intorno a lei, l'America spietata, borghese e maccartista degli anni Cinquanta: una vera e propria campana di vetro che nel proteggerla le toglie a poco a poco l'aria. L'alternativa sarà abbandonarsi al fascino soave della morte o lasciarsi invadere la mente dalle onde azzurre dell'elettroshock. Fortemente autobiografico, La campana di vetro narra con agghiacciante semplicità le insipienze, le crudeltà incoscienti, gli assurdi tabù che spezzano un'adolescenza presa nell'ingranaggio stritolante della normalità che ignora la poesia. Include sei poesie da "Ariel"
Categoria: Narrativa
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Mondadori
Anno: 2016
ISBN: 9788804670339
Recensito da Elpis Bruno
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Il volume raccoglie due dei più importanti romanzi di Joseph Roth. Nella Leggenda del santo bevitore Andreas, un clochard, vive sotto i ponti di Parigi. Quando un misterioso passante gli dona una piccola somma di denaro, egli la accetta promettendo di restituirla la domenica successiva con un'offerta in chiesa. Ogni volta che ha in tasca il denaro sufficiente per saldare il suo debito, però, Andreas non resiste alla tentazione di usarlo per rincorrere vizi e piaceri e la restituzione di quei duecento franchi diventa la sua tormentata ragione di esistere. Da questo racconto, tradotto in tutto il mondo e considerato il testamento letterario di Roth, è tratto l'omonimo film di Ermanno Olmi. In Fuga senza fine, Franz Tunda, tenente dell'esercito austriaco, viene fatto prigioniero dai russi e riesce a salvarsi grazie all'aiuto di un mercante di pellicce siberiano, che lo nasconde in casa sua. A guerra finita, Franz, dopo molte peripezie e avventure sentimentali, ritorna finalmente in Austria, ma ormai non è più lo stesso. Metafora del disincanto e dello smarrimento che ha colpito la generazione vissuta in Europa tra le due guerre, questo breve e intenso romanzo è considerato il più autobiografico tra quelli di Roth.
FUGA SENZA FINE
Roth Joseph
Grenoble, Francia. L'ispettore Eric Darrieux si ritrova immerso in un caso che da subito appare psicologicamente difficile. La scomparsa di un ragazzino, poi di un secondo, entrambi studenti dello stesso istituto. Il romanzo è ambientato nel quartiere di Eaux-Claires, quello nel quale Darrieux è cresciuto; quartiere da sempre luogo di immigrazione italiana che verrà battuto in ogni angolo, al quale verrà fatta una vera e propria autopsia, scavando nel profondo dei suoi abitanti, nelle loro storie che porteranno alla verità grazie a un lavoro di maieutica che lo stesso Eric compirà a sua insaputa su se stesso. Darrieux è uno sbirro che ama il proprio lavoro, mette anima e corpo nelle ricerche, lavora nell'ombra in aiuto dei colleghi e ha una storia privata complicata, diviso tra l'amore semplice per le proprie figlie e la moglie e quello carnale e forte verso la collega Catherine. Un ispettore attaccato al collo della bottiglia che alterna brevi attimi di coscienza e lucidità a fasi in cui l'alcol fa il suo corso, portandolo tra le nebbie delle scoperte e i fumi indefiniti del passato. Poi, una terza fuga. Eric dovrà camminare su strade scomode e segrete portando avanti un'indagine personale e lasciando all'oscuro alcuni colleghi fino a quando il caso gli verrà tolto, fino a quando scoprirà la verità accompagnandoci verso un finale stupefacente per logica fluidità e fredda coerenza. È a questo punto che Marin Ledun, autore del romanzo, presenta il tema della pedofilia con delicata incertezza, mostrandola dall'interno, dal lavoro deleterio e corrosivo che porta allo sfinimento delle persone. Un tema che si attacca alla memoria e lacera da dentro finché esplode nelle strade di un quartiere e le stanze buie del passato. “Quasi innocenti” è un thriller psicologico, una cronaca sociale, un giallo che mette in luce il rapporto tra aggressore e vittima con quel gioco crudele di deresponsabilizzazione del primo che impedisce al secondo di sentirsi libero per sempre.
QUASI INNOCENTI
Ledun Marin
"Il turno" anticipa le prove più mature di Pirandello romanziere. E' un perfetto congegno narrativo in cui il caso, nel ruolo di protagonista, vanifica puntualmente le iniziative dei personaggi ridotti ad automi della "sciocca fantocciata che chiamiamo vita".
Il turno
Pirandello Luigi
Arriva la sposa giovane e lo sposo non c'è. Comincia un'attesa che coincide con la magia dell'educazione alla bellezza, all'erotismo, all'intelligenza dei sensi. La sposa giovane, la ragazza che ha fatto la solenne promessa di unirsi in matrimonio con il figlio. Il figlio però non c'è. È in Inghilterra, a visitare opifici tessili. Il maggiordomo modesto si aggira, esatto e cristallino come la sua lingua non verbale, a garantire i ritmi della comunità. Lo zio agisce e delibera dentro la nebbia di un sonno che non lo abbandona neppure durante le partite di tennis. La figlia porta la sua bellezza dentro un corpo di storpia.
La Sposa giovane
Baricco Alessandro
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