
Dio dell’abbandono
Gori Ignazio
Descrizione: Barcellona, XIV secolo. Nel cuore dell'umile quartiere della Ribera gli occhi curiosi del piccolo Arnau sono catturati dalle maestose mura di una grande chiesa in costruzione. Un incontro decisivo, poiché la storia di Santa Maria del Mar sarà il cardine delle tormentate vicende della sua esistenza. Figlio di un servo fuggiasco, nella capitale catalana Amau trova rifugio e quella sospirata libertà che a tutt'oggi incarna lo spirito di Barcellona, all'epoca in pieno fermento: i vecchi istituti feudali sono al tramonto e mercanti e banchieri in ascesa, sempre più influenti nel determinare le sorti della città, impegnata in aspre battaglie per il controllo dei mari. Intanto l'azione, dell'Inquisizione minaccia la già non facile convivenza fra cristiani, musulmani ed ebrei... Personaggio di inusuale tempra e umanità, Arnau non esita a dedicarsi con entusiasmo al grande progetto della "cattedrale del popolo". All'ombra di quelle torri gotiche dovrà lottare contro fame, ingiustizie e tradimenti, ataviche barriere religiose, guerre, peste, commerci ignobili e indomabili passioni, ma soprattutto per un amore che i pregiudizi del tempo vorrebbero condannare alle brume del sogno...
Categoria: Romanzo storico
Editore: Longanesi
Collana: La Gaja scienza
Anno: 2007
ISBN:
Febbre e abbandono come distinzione e “vigore nuovo” per ricominciare in quella giostra dei sensi che non ha fine...
Dio dell’abbandono
Gori Ignazio
È estate, fa caldo, i turisti sono arrivati e, al commissariato di Perpignan nel sud della Francia, Sebag e Molina, poliziotti disillusi divorati dalla routine, si occupano dei casi in corso senza grande entusiasmo. Ma all'improvviso una giovane olandese viene brutalmente ammazzata su una spiaggia ad Argelès e un'altra sparisce a Perpignan senza lasciar traccia. Ritrovatosi suo malgrado al centro di un gioco diabolico, l’ispettore Sebag, alla mercé di uno psicopatico, metterà da parte preoccupazioni, problemi di cuore e interrogativi esistenziali per salvare ciò che ancora può essere salvato, in special modo la vita della ragazza che sembra essere stata sequestrata da un serial killer. Dovrà dissipare la cortina di fumo formata dai falsi indizi disseminati dal rapitore che lo ha invischiato in un sottile e inquietante gioco del gatto col topo. Con stile serrato e asciutto Philippe Georget riesce a delineare i contorni di una storia appassionante per i meccanismi psicologici che vi sono in gioco e di un personaggio umanissimo (molto bella la sua storia d’amore con la moglie), lontano dal cliché del poliziotto pronto a sacrificare tutto per il proprio lavoro, sullo sfondo della regione del Roussillon, gioiello naturalistico della Francia del sud.
D’ESTATE I GATTI SI ANNOIANO
Georget Philippe
Ci sono scrittrici che hanno fatto della propria vita una storia irripetibile. Dacia Maraini è tra queste, come racconta Concita De Gregorio che, con sguardo tanto intimo quanto acuto, riporta alla luce istantanee senza tempo: i genitori ribelli e coraggiosi Fosco e Topazia, gli amici Pasolini, Callas, Visconti, Moravia e le passioni - il femminismo, il teatro, i viaggi - che hanno abitato l’esistenza di Dacia.
Non chiedermi quando
De Gregorio Concita
6 domande a giovani poeti su Pier Paolo Pasolini è un’inchiesta, una ricognizione sul rapporto fra la giovane poesia italiana, rappresentata da 18 poeti del nord, del centro e del sud della penisola, e il pensiero, la produzione artistica e letteraria, la poesia di Pier Paolo Pasolini, a cento anni dalla nascita. 18 giovani poeti, nati fra il 2001 e il 1984, sorprendono per acume e intelligenza critica, rispondendo alle 6 domande, formulate seguendo la lezione moraviana delle indagini di «Nuovi Argomenti». Un volume per tornare alla poesia di Pier Paolo Pasolini, cogliendo, attraverso lo sguardo limpido e la voce chiara di giovani poeti, la presenza fastidiosa del Poeta delle Ceneri e la sua disperata inattualità, che è nello stupore di un uomo innamorato dell’antico barbarico, e si volge al nostro presente, più contemporaneo di ogni contemporaneo.
Pier Paolo Pasolini – 6 domande a giovani poeti
Favaro Angelo
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