Narrativa

La città dei destini intrecciati

Descrizione: È possibile che le vite di una manciata di estranei si sfiorino e si influenzino a vicenda senza mai davvero incontrarsi? John e Stella, Charlie e Beth: due coppie, quattro personaggi le cui storie - ora drammatiche, ora ordinarie, ora leggere e scintillanti come le particelle di polvere che volteggiano in un raggio di sole - nascondono punti di contatto e legami inaspettati. Perché in quella "soglia di inizi e di addii" che è Paddington Station, in quel calderone di solitudini e incontri che è la città di Londra, il destino è sempre in agguato. Amori, disamori, morti improvvise, sconfitte brucianti e clamorosi rivincite si alternano in questo affresco narrativo che si dispiega lungo tre decenni. Per raccontare, in un raffinato e incalzante gioco di specchi, due famiglie ostaggio dei sentimenti e dell'inesorabile scorrere del tempo.

Categoria: Narrativa

Editore: Dea Planeta

Collana:

Anno: 2019

ISBN: 9788851173142

Recensito da Ornella Donna

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Katy Mahood,  La città dei destini intrecciati - Dea Planeta

Katy Mahood è al suo esordio nel campo della narrativa e pubblica con Dea Planeta il romanzo intitolato La città dei destini intrecciati. Un libro che emoziona e coinvolge con indubbia sapienza. Un testo i cui ingredienti principali possono essere così riassunti: “Una grande città. Quattro sconosciuti. Un legame segreto che dura per sempre.”

Lo sfondo è rappresentato dalla grande città di Londra, crogiuolo di razze ed etnie diverse. In particolare a partire dalla stazione di Paddington, dove i nostri protagonisti si incontrano spesso, si sfiorano senza mai incontrarsi mai veramente. La stazione è resa con eccezionale vividezza:  “Le arcate della stazione si succedono ritmicamente, solchi tracciati dalla marea del progresso. Nell’atrio, il pavimento tempestato di pagliuzze dai riflessi metallici brulica di vita. Un’ondata di persone si riversa dal convoglio.”

Le due coppie in osservazione sono da una parte John e Stella, dall’altra Charlie e Beth. Vite simili, eppur dissimili, spesso in analogia, a tratti differenti. Di loro si narra la vita nei particolari: John è uno scienziato, Stella è una giovane ragazza che nutre molte aspettative per la carriera accademica. Charlie lavora nel campo dell’editoria e Beth è una donna che cerca continuamente di essere pari alle aspettative che soprattutto la famiglia di lui nutre nei suoi confronti. Il loro percorso di vita è colto minuziosamente, ma spesso il destino entra in gioco e sconvolge i delicati equilibri.

Il libro emoziona e diverte, è ricco di pathos e poesia. Ciò che più colpisce è l’approfondimento interiore e introspettivo dei personaggi, reso con una prosa fine e di grande fascino. Il romanzo parla d’amore nei suoi vari aspetti e, con astuzia narrativa, conduce il lettore per mano in quella che si rivela essere una lettura profonda ed avvincente.

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Notizia sul testo, Note di commento, Cronologia della vita di Gabriele d'Annunzio a cura di Annamaria Andreoli. Nell'ebook si ripropone il testo di La figlia di Iorio raccolto in Tragedie, sogni e misteri, a cura di Annamaria Andreoli, con la collaborazione di Giorgio Zanetti, «I Meridiani», Mondadori, Milano 2013. Gli apparati informativi riproducono quelli pubblicati nell'edizione dei «Meridiani»; la Cronologia riproduce quella pubblicata nel primo tomo delle Prose di ricerca (a cura di Annamaria Andreoli e Giorgio Zanetti, «I Meridiani», Mondadori, Milano 2005). Scritta nel 1903, rappresentata nel 1904 e dopo due anni musicata, La figlia di Iorio è senza dubbio il capolavoro teatrale di Gabriele d'Annunzio, l'opera drammatica che più si avvicina, per toni e motivi, alla poesia delle Laudi. La vicenda appassionata e tragica di Aligi, che ha «dormito settecent'anni», e di Mila di Codro, peccatrice nel senso più arcaico e favoloso del termine, non ha infatti di reale che alcuni momenti indispensabili: il resto, il valore definitivo, bisogna ricercarlo nel modo con cui la realtà, per pura forza di poesia, riesce a trasformarsi in mito. La chiave di lettura di questa tragedia delle «nostalgie abruzzesi» è dunque nel senso totale della rappresentazione, nei sentimenti corali e religiosi che animano questi personaggi che, perduti i loro contorni concreti, si dissolvono in figure di sogno, in una dimensione lirica e senza tempo.

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