
Verde oscurità
Seton Anya
Descrizione: Per il detesctive Harry Bosch della polizia di Los Angeles un caso irrisolto è una ferita aperta. Per questo, quando sulle colline intorno a Hollywood raffiorono le ossa di un bambino, ucciso brutalmente venti anni prima, Bosch sente di dover scoprire l'assassino a ogni costo. Con un'indagine difficile, che porta alla luce storie sepolte da tempo, Bosch riesce a scoprire l'identità del bambino e a ricostruire la vita spezzata. Sfidando l'indifferenza della polizia, già pronta ad archiviare il caso e lottando contro i fantasmi che quella vicenda suscita in lui, Bosch annaspa tra indizi contraddittori, finché, in un crescendo di colpi di scena, la verità viene a galla. In tutto il suo inimmaginabile orrore.
Categoria: Giallo - thriller - noir
Editore: Piemme
Collana: Maestri del thriller
Anno: 2006
ISBN: 9788838485824
Nel 1960 Celia Taylor è una giovane ereditiera americana che, dopo aver sposato l’aristocratico inglese Richard Marsdon, decide di andare a vivere nell’antico maniero dei Marsdon nel Sussex, in Inghilterra. Il tempo di sistemarsi in un’ala del castello che bizzarri fenomeni cominciano ad accadere. Richard si comporta in una maniera decisamente fuori dell’ordinario e Celia comincia a soffrire di strani accessi di follia e visioni. Lily Taylor, la madre di Celia, chiede allora aiuto al dottor Akananda, un guru indiano suo amico, che scopre quello che non va nella giovane coppia. Le angustie del presente possono essere superate solo ponendo fine a una tragedia accaduta in un lontanissimo passato. Precisamente quattro secoli prima, quando in Inghilterra regnava Edoardo VI, e la giovane affascinante Celia de Bohun si innamorò del cappellano Stephen Marsdon, che spasimava ardentemente per lei, ma non voleva rompere il suo voto di castità.
Verde oscurità
Seton Anya
RISVEGLIO
Rice Anna
Un segreto covato tutta la vita condiziona fortemente la donna che lo custodisce finché, d'improvviso, la liberazione, e di qui una vera e propria rinascita. Attraverso la narrazione si viene a contatto con un'eroina bella e innamorata e per questo debole e spaurita, ma che non esita ad agire contravvenendo agli ordini del marito e a sua insaputa, atteggiamento questo che già dice molto sulla tipologia femminile brontëana. All'ingenuità di Marian, la protagonista, si contrappone la falsità dell'astuta istitutrice Foxley, le cui trame malefiche sono infine smascherate da un arrabbiatissimo Douro, marito di Marian, non senza contribuire a creare un pathos sottile circa l'evolversi della vicenda. Ciò che caratterizza in maniera singolare questo racconto ancora acerbo della nostra autrice è quel senso di suspance tanto abilmente convogliato dalla pur semplice trama. Intrighi, bugie e duplicità brillantemente superati in nome dell'amore si fondono armoniosamente per far sbocciare quella tecnica narrativa che sarà il piccolo grande segreto racchiuso nella penna di Charlotte Brontë.
Il segreto
Brontë Charlotte
Germania, ottobre 1938. Uno straniero passeggia tra i vicoli di una città di provincia. Sono da poco passate le nove di sera e la città è irrealmente deserta e silenziosa, si odono solo il fruscio di bandiere appese alle finestre, l’abbaiare di un cane che si confonde con l’eco di una voce di un uomo. Lo straniero siede ai piedi di un monumento, guarda il cielo, assapora la quiete e la serenità della notte. Non sa che la voce lontana è quella di Adolf Hitler che parla al suo popolo, non sa che da lì a poco tempo dalla Germania partirà l’offensiva che darà inizio alla Seconda guerra mondiale. In Germania, molti intellettuali e artisti sono fuoriusciti da anni, scegliendo o dovendo scegliere l’esilio come autodifesa. Una di loro vuole far capire che cosa sta succedendo, che cosa è già successo e soprattutto quello che ancora potrebbeessere fatto. Quando si spengono le luci, volume di racconti brevi scritti in presa diretta da Erika Mann in pochi mesi, è testimonianza e appello. L’autrice racconta di gente comune, non di eroi né di criminali al servizio del Terzo Reich: sono viaggiatori, medici, commercianti, contadini, professori universitari, operai, sacerdoti, giornalisti, madri di famiglia e marinai i protagonisti delle sue «storie vere». In un racconto, il professor Habermann conduce per mano i suoi allievi all’insubordinazione in pectore, durante una lezione, col solo ragionare correttamente di diritto in un’aula universitaria. In un altro, due giovani ragazzi innocenti, non certo avversi al regime, si suicidano per colpa della leggerezza incompetente di un medico nazista, in un contesto di ubbidienza cieca a cui loro per primi si sono volontariamente uniformati. Per i due giovani il processo post mortem si chiude con una vuota frase di circostanza e il rammarico che al Terzo Reich sia stata tolta «forza lavoro»: di certo un futuro fedele soldato e, con tutta probabilità, una buona fattrice di bambini. Nella postfazione «Un nuovo tipo di scrittrice», Agnese Grieco scende dietro le quinte dell’opera di Erika Mann, mettendo in luce la delicatezza illuminista e la misura perfetta con cui Quando sispengono le luci analizza la doppia natura faustiana dell’anima tedesca, per cercare di capire e affrontare il presente hitleriano e testimoniare, al tempo stesso, un’altra Germania.
Quando si spengono le luci
Mann Erika
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