
Antigone
Sofocle
Descrizione: Solo in cucina Ginny riesce a esprimere se stessa e a ritrovare i sapori di una vita che dopo la morte dei genitori le sembra diventata incomprensibile. E mentre dai fornelli si leva il profumo corposo e piccante della zuppa della nonna, davanti le appare il fantasma della nonna stessa che le sussurra una frase sibillina: Non lasciarglielo fare. Chissà che cosa voleva dire, chissà se ha a che fare con il fatto che la prepotente sorella maggiore di Ginny vuole vendere la casa. Una casa che ha ancora tanti segreti da svelare...
Categoria: Narrativa
Editore: Corbaccio
Collana:
Anno: 2011
ISBN: 9788863800708
Recensito da Ivana Bagnardi
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Una nuova traduzione dell'Antigone di Sofocle dovuta al filosofo Massimo Cacciari. La tragedia sarà nei teatri italiani nei primi mesi del 2007 con la regia di Walter Le Moli. La traduzione di Cacciari, insieme alla regia di Le Moli, intende ritrovare l'afflato politico di una tragedia che è archetipo sociale, fondamento di una democrazia dialettica e discorsiva, in cui la partecipazione del cittadino alla vita della polis era fattivamente attiva. In questa prospettiva, lo scontro ideologico e dialogico tra Antigone e Creonte ritrova la forza propulsiva originaria, tanto da suggerire spunti di riflessione di grande attualità, capaci di superare il dato eminentemente teatrale: non personaggi visti in prospettiva psicologica, ma vere e proprie funzioni tragiche mosse dal Coro che diventa il vero motore, quasi un simbolo di ciò che resta, ovvero la sopravvivenza della città allo scontro di due concrezioni emblematiche della hybris.
Antigone
Sofocle
Gli ambienti pittoreschi dell'Italia fanno da fondo a un' intricata storia che vede il progressivo senso di straneamento che rende incomprensibili parole e gesti.
Adina
James Henry
Cape May, New Jersey, autunno 1986. Un uomo siede nella veranda di una casa che si affaccia sulla baia del Delaware. Vent'anni addietro è stato un musicista "quasi" famoso e, per un tempo brevissimo, ha assaporato l'inebriante essenza della celebrità, prima di rendersi conto di avere altre aspirazioni, di voler percorrere un sentiero solitario per raggiungere il proprio "paradiso". Per anni si è lasciato scivolare addosso le opportunità e le illusioni dell'esistenza, ha aspettato, sicuro che, alla fine, la "grande occasione" si sarebbe presentata. Ed è proprio ciò che è accaduto, alcune ore prima: all'improvviso, la porta del paradiso si è socchiusa. Lei si è finalmente accorta dei suoi innumerevoli messaggi ed è andata a cercarlo: è arrivata fin lì, gli ha parlato, gli ha dato un appuntamento. S'incontreranno alle undici del giorno dopo nella piccola stazione di Cape May: è da lì che inizierà il suo viaggio verso il futuro. Adesso lui deve soltanto sistemare alcune cose e "far passare la notte": domattina ci saranno soltanto la strada lungo il mare, la ricerca di un parcheggio, la stazione, i binari, una locomotiva e... lei. Sì, lei.
DOVE IO NON SONO
D'Amico Ilaria
Bambino del dopoguerra, Ninni cresce diviso tra due grandi mondi, quello antico e agricolo dell’Emilia diventata rossa e quello ferocemente industriale della provincia lombarda. Diviso anche tra le figure dominanti del suo piccolo mondo, la nonna, sempre e per principio dalla sua parte, il babbo, sempre e per principio contro, e la mamma che si barcamena, lo protegge ma dubita. C’è in lui infatti un lato inspiegabile, “oscuro persino, inquietante”. Ninni inoltre tartaglia e la maestra che assomiglia alla Tordella lo prende per ritardato. Da ragazzino si innamora di Milano, della città che sale, della sua forza vitale, della sua ostinazione a migliorare. Più avanti ancora, diventato ragazzo e costretto a non essere più Ninni, ma Gianni, si scoprirà trascinato da un’insaziabile curiosità, di sapere, osservare, leggere la realtà. Le sue conquiste passano attraverso l’amore per i libri, la prima colonia estiva e i primi amori, la scoperta del sesso, il rapporto libero e affettuoso con la sorella, la partecipazione politica, l’incontro fondante con alcuni maestri. Nella storia di formazione di un “ragazzo italiano” c’è la storia dell’intero Paese, il dopoguerra, la modernizzazione sia rurale che urbana, la vicenda di una generazione figlia della guerra ma capace di proiettare sogni e progetti oltre quella tragedia. Un’Italia dove la scuola è ancora un fattore di promozione sociale e il futuro ha in serbo qualcosa di importante per chi ha capacità, curiosità e sa investire su di sé. Un’Italia che forse non esiste più, ma da cui si può ancora attingere e che sicuramente vive nella memoria profonda di moltissimi italiani. Ferrari le ridà corpo e respiro, con uno stile elegante, affabile, precisissimo nella rievocazione storica, ma nondimeno emotivo, capace di far emergere dalle pagine una moltitudine di personaggi lampeggianti futuro.
Ragazzo italiano
Ferrari Gian Arturo
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