Narrativa

LA CUCINA DEGLI INGREDIENTI MAGICI

McHenry Jael

Descrizione: Solo in cucina Ginny riesce a esprimere se stessa e a ritrovare i sapori di una vita che dopo la morte dei genitori le sembra diventata incomprensibile. E mentre dai fornelli si leva il profumo corposo e piccante della zuppa della nonna, davanti le appare il fantasma della nonna stessa che le sussurra una frase sibillina: Non lasciarglielo fare. Chissà che cosa voleva dire, chissà se ha a che fare con il fatto che la prepotente sorella maggiore di Ginny vuole vendere la casa. Una casa che ha ancora tanti segreti da svelare...

Categoria: Narrativa

Editore: Corbaccio

Collana:

Anno: 2011

ISBN: 9788863800708

Recensito da Ivana Bagnardi

Le Vostre recensioni

“Ha la voce melmosa, ecco cos’è. Scura e torbida. Con una nota come di caffè lasciato troppo a lungo sulla fiamma. E cioccolato amaro, non zuccherato. Ma c’è anche terra dentro, profonda, nera, come l’orto in ottobre.”

Il cibo come mezzo di conoscenza del mondo.
Il cibo come luogo di incontri, tra passato e futuro, attraverso la contaminazione di ingredienti che prendono forma e consistenza tra le abili mani di Ginny, giovane donna costretta dagli eventi traumatici della vita a prendere velocemente coscienza di se stessa e della propria unicità.I genitori di Ginny e Amanda muoiono all’improvviso in un incidente automobilistico e Ginny si trova sola nell’enorme casa di famiglia, alle prese con un dolore incapace di gestire e con una sorella decisa a vendere la casa e a prendersi cura di lei.
Durante il funerale Ginny, confusa e spaventata, trova conforto in cucina, luogo di fuga e di riconciliazione, e decide di allontanarsi dalla gente e dalle loro chiacchiere attraverso la preparazione di una zuppa toscana la cui ricetta apparteneva alla nonna.

“Il cuore mi batte ancora troppo forte. Mi tuffo nella ricetta e lascio che s’impossessi di me. Mi faccio soggiogare dalle istruzioni, passo dopo passo, finché il brusio comincia a svanire.”Con movimenti lenti e misurati Ginny dà vita agli ingredienti e ben presto l’aroma piccante, vellutato e confortante della ribollita si diffonde nell’aria.
Ed è proprio il profumo della zuppa a riportare in quel luogo il fantasma della nonna defunta che, con la sua voce al sapore di caffè, le lascia un messaggio importante.
“sono qui per dirti di non permetterglielo. Non permetterlo, a lei.”

Da questo momento Ginny si accorge di possedere un dono prezioso: quello di riportare in vita le persone scomparse attraverso le ricette scritte da loro stessi, anche se solo per pochi attimi.
Grazie alla preparazione di diverse pietanze, Ginny riesce a incontrare i genitori e altre persone che hanno fatto parte della sua vita e ognuno di questi fantasmi ha per lei un messaggio di difficile interpretazione, messaggi che tuttavia costringono Ginny ad approfondire le motivazioni che si celano dietro le difficoltà relazionali che fin da piccola le hanno impedito di essere autonoma e indipendente.
Grazie all’incontro con i fantasmi Ginny troverà la forza per combattere contro la decisione di Amanda di vendere la casa di famiglia e riuscirà a scoprire nuove verità su di sé e sul proprio passato.“La cucina degli ingredienti magici” edito da Corbaccio, romanzo d’esordio della giovane scrittrice Jael McHenry, famosa per il suo frequentatissimo blog di cucina, possiede la caratteristica vincente di essere originale e di porsi su più livelli, lasciando che i contorni del romanzo sfumino in un libro di cucina o di incantesimi e magie.
Tra i temi trattati, quello della diversità appare forse il meno convincente.
L’accenno alla sindrome di Asperger come spiegazione della diversità di Ginny si svela lentamente durante la lettura, tuttavia l’argomento, di per sé molto complesso, viene affrontato con un’eccessiva semplicità, lasciando nel lettore una sensazione di incompletezza.
Nonostante ciò, la bellezza di questo romanzo, più che nei temi trattati, si palesa nell’espediente originale di affidare alla protagonista un’interpretazione del mondo dal punto di vista culinario, offrendo al lettore la possibilità di godere non solo della lettura di una storia piacevole, ma anche di ricette sfiziose e profumate di magia.
Alternativa decisamente originale e creativa al successo dilagante dei libri di cucina che occupano oggi i primi posti delle classifiche di vendita.

...

Leggi tutto

LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )

Aggiungi un tuo commento

Scrivi la tua recensione

Devi effettuare il login per aggiungere un commento oppure registrati

Jael

Mchenry

Libri dallo stesso autore

Intervista a McHenry Jael

Una nuova traduzione dell'Antigone di Sofocle dovuta al filosofo Massimo Cacciari. La tragedia sarà nei teatri italiani nei primi mesi del 2007 con la regia di Walter Le Moli. La traduzione di Cacciari, insieme alla regia di Le Moli, intende ritrovare l'afflato politico di una tragedia che è archetipo sociale, fondamento di una democrazia dialettica e discorsiva, in cui la partecipazione del cittadino alla vita della polis era fattivamente attiva. In questa prospettiva, lo scontro ideologico e dialogico tra Antigone e Creonte ritrova la forza propulsiva originaria, tanto da suggerire spunti di riflessione di grande attualità, capaci di superare il dato eminentemente teatrale: non personaggi visti in prospettiva psicologica, ma vere e proprie funzioni tragiche mosse dal Coro che diventa il vero motore, quasi un simbolo di ciò che resta, ovvero la sopravvivenza della città allo scontro di due concrezioni emblematiche della hybris.

Antigone

Sofocle

Gli ambienti pittoreschi dell'Italia fanno da fondo a un' intricata storia che vede il progressivo senso di straneamento che rende incomprensibili parole e gesti.

Adina

James Henry

Cape May, New Jersey, autunno 1986. Un uomo siede nella veranda di una casa che si affaccia sulla baia del Delaware. Vent'anni addietro è stato un musicista "quasi" famoso e, per un tempo brevissimo, ha assaporato l'inebriante essenza della celebrità, prima di rendersi conto di avere altre aspirazioni, di voler percorrere un sentiero solitario per raggiungere il proprio "paradiso". Per anni si è lasciato scivolare addosso le opportunità e le illusioni dell'esistenza, ha aspettato, sicuro che, alla fine, la "grande occasione" si sarebbe presentata. Ed è proprio ciò che è accaduto, alcune ore prima: all'improvviso, la porta del paradiso si è socchiusa. Lei si è finalmente accorta dei suoi innumerevoli messaggi ed è andata a cercarlo: è arrivata fin lì, gli ha parlato, gli ha dato un appuntamento. S'incontreranno alle undici del giorno dopo nella piccola stazione di Cape May: è da lì che inizierà il suo viaggio verso il futuro. Adesso lui deve soltanto sistemare alcune cose e "far passare la notte": domattina ci saranno soltanto la strada lungo il mare, la ricerca di un parcheggio, la stazione, i binari, una locomotiva e... lei. Sì, lei.

DOVE IO NON SONO

D'Amico Ilaria

Bambino del dopoguerra, Ninni cresce diviso tra due grandi mondi, quello antico e agricolo dell’Emilia diventata rossa e quello ferocemente industriale della provincia lombarda. Diviso anche tra le figure dominanti del suo piccolo mondo, la nonna, sempre e per principio dalla sua parte, il babbo, sempre e per principio contro, e la mamma che si barcamena, lo protegge ma dubita. C’è in lui infatti un lato inspiegabile, “oscuro persino, inquietante”. Ninni inoltre tartaglia e la maestra che assomiglia alla Tordella lo prende per ritardato. Da ragazzino si innamora di Milano, della città che sale, della sua forza vitale, della sua ostinazione a migliorare. Più avanti ancora, diventato ragazzo e costretto a non essere più Ninni, ma Gianni, si scoprirà trascinato da un’insaziabile curiosità, di sapere, osservare, leggere la realtà. Le sue conquiste passano attraverso l’amore per i libri, la prima colonia estiva e i primi amori, la scoperta del sesso, il rapporto libero e affettuoso con la sorella, la partecipazione politica, l’incontro fondante con alcuni maestri. Nella storia di formazione di un “ragazzo italiano” c’è la storia dell’intero Paese, il dopoguerra, la modernizzazione sia rurale che urbana, la vicenda di una generazione figlia della guerra ma capace di proiettare sogni e progetti oltre quella tragedia. Un’Italia dove la scuola è ancora un fattore di promozione sociale e il futuro ha in serbo qualcosa di importante per chi ha capacità, curiosità e sa investire su di sé. Un’Italia che forse non esiste più, ma da cui si può ancora attingere e che sicuramente vive nella memoria profonda di moltissimi italiani. Ferrari le ridà corpo e respiro, con uno stile elegante, affabile, precisissimo nella rievocazione storica, ma nondimeno emotivo, capace di far emergere dalle pagine una moltitudine di personaggi lampeggianti futuro.

Ragazzo italiano

Ferrari Gian Arturo