
Il sogno di una cosa
Pasolini Pier Paolo
Descrizione: Carmine Abate dà vita a una grandiosa epopea tra l'Italia e il "mondo grande", che ancora una volta scava nella nostra memoria collettiva e ci racconta di uomini e donne coraggiosi: dal capostipite Carmine Leto, con la sua moglie americana, al figlio Jon e al nipote Carmine, il narratore della storia, che segue le tracce segrete del proprio padre; dal duro lavoro nelle miniere del Meridione alle speranze di riscatto nella "terra promessa" oltreoceano; dalle straordinarie donne del passato a quelle di oggi, come Lina Leto, irrequieta e ribelle, e la figlia Lucy, che ai giorni nostri torna inaspettatamente al paese per riscoprire le proprie radici. Sostenuta da una lingua ricca, fedele all'impasto pieno di sapore che da sempre caratterizza la prosa di Abate, e insieme scandita da un ritmo incalzante, cinematografico, sulle pagine prende forma un'indagine narrativa corale che ha il passo serrato di un giallo – e infatti ruota intorno al mistero di una morte da vendicare – ma che è soprattutto un appassionato apologo sulle partenze e i ritorni, sugli strappi e i sotterranei legami tra le generazioni, sui tempi della vita e sull'amore che può sopravvivere alla morte.
Categoria: Narrativa
Editore: Mondadori
Collana: Scrittori italiani e stranieri
Anno: 2016
ISBN: 9788804658030
Il sogno di una cosa
Pasolini Pier Paolo
Ventiquattro interventi scientifici su Moravia e Pasolini
Moravia, Pasolini e il conformismo
Favaro Angelo e AA.VV.
Sempre più spesso a chi si occupa di discipline umanistiche in Italia viene chiesto: «A cosa serve?». Dietro questa domanda agisce una vera e propria rete di metafore economiche usate per rappresentare la sfera della cultura e della creazione intellettuale («giacimenti culturali», «offerta formativa», «spendibilità dei saperi», «crediti», «debiti» e cosí via). A fronte di tanta pervasività di immagini economiche, sta il fatto che la storia testimonia un’immagine della creazione intellettuale decisamente rovesciata rispetto a quella che si va affermando oggi. La civiltà infatti è prima di tutto una questione di pazienza: e anche la nostra si è sviluppata proprio in relazione al fatto che alla creazione culturale non si è chiesto immediatamente «a che cosa servisse». Se si vuole mantenere viva la presenza della cultura classica in Italia, però, è indispensabile un vero e proprio cambiamento di paradigma nell’insegnamento delle materie classiche nelle nostre scuole.
A che servono i Greci e i Romani?
Bettini Maurizio
Nel 2011 è finito il mondo: mi sono uccisa. Il 23 luglio, alle 15.29, la mia morte è partita da Catania. L’epicentro il mio corpo secco disteso, i miei trecento grammi di cuore umano, i seni piccoli, gli occhi gonfi, l’encefalo tramortito, il polso destro poggiato sul bordo della vasca e l’altro immerso in un triste mojito di bagnoschiuma alla menta e sangue... Viola Di Grado racconta la storia di un suicidio, di ciò che lo precede e poi lo segue: la famiglia, l’amore, la solitudine, la voglia di vivere intensamente e, dopo la morte, la nostalgia, la frequentazione “fantasmatica” delle persone amate, una straordinaria invenzione della vita dopo la morte.
Cuore cavo
Di Grado Viola
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