
Lino Mastromarino dialoga con Lilly
Descrizione: A Rabat, sullo sfondo di splendidi paesaggi marocchini, Maria ha sei anni e subisce ripetuti abusi da parte del padre, un diplomatico italiano temporaneamente di stanza all'estero. Una mattina, la madre Zaira, tornando verso casa nella Ville Nouvelle dov'è la residenza, dietro un muro di gente e polizia scopre il corpo del marito a terra, caduto dalla finestra e morto presumibilmente suicida mentre era solo in casa con la bambina. Alcuni anni dopo, a Roma, Maria è un'adolescente chiusa, aggressiva e turbata, che risente delle violenze passate tanto da rifarsi sulla madre con fare dispotico. Al culmine di una serie di provocazioni nei confronti di Zaira, sta la scena di seduzione del suo nuovo compagno, scena che avviene volutamente sotto gli occhi della donna, legata indissolubilmente al proprio passato e ai fantasmi in comune con la figlia.
Categoria:
Editore: Fazi
Collana: Le strade
Anno: 2017
ISBN: 9788893250924
Recensito da Gabriele Lanzi
Le Vostre recensioni
...
Leggi tutto
Aggiungi un tuo commento
Scrivi la tua recensione
Lino Mastromarino dialoga con Lilly
Loro ci sono. Loro sono di là. O forse sono altrove. Se li chiami, c'è anche il rischio che rispondano. Ma con che risultato? Loro sono riconoscibilissimi - ma chi li ha visti crescere teme sempre che possano essere stati sostituiti. Inquietanti o inquieti? Loro passano gran parte del tempo in una posizione orizzontale che non è necessariamente quella del sonno. Ma certamente dormono quando gran parte del mondo è sveglia. Loro sono gli adolescenti, anzi i figli adolescenti. Così se li immagina Michele Serra: sdraiati. Gli sdraiati fanno paura, fanno tenerezza, fanno incazzare. Eppure se interrogati a volte sorprendono per intelligenza, buon senso, pertinenza. E allora? Bisogna raccontarli, guardarli, spiarli. Cosa che Michele Serra fa con l'ansia del padre, con lo spirito del moralista, con l'acutezza del comico. Gli sdraiati è un romanzo, un saggio, un'avventura. Ed è anche il "monumento" a una lunga generazione che si è allungata orizzontalmente nel mondo, nella società, e forse da quella posizione sta riuscendo a vedere cose che gli "eretti" non vedono più, non vedono ancora, hanno smesso di vedere.
Gli sdraiati
Serra Michele
Da Vladimir Majakovskij a David Foster Wallace, da Cesare Pavese a Virginia Woolf: le storie di venticinque scrittrici e scrittori che hanno posto fine alla loro vita. Persone molto diverse tra loro anche rispetto al tema della morte. C’è chi aveva perseguito razionalmente l’atto finale del suicidio passando il tempo a teorizzarlo; chi sembra non aver resistito a una serie di disgrazie terribili; chi portava in sé un dolore emotivo che temeva inguaribile. Elemento comune, una insopportabile sofferenza che troppo spesso e irrispettosamente è stata etichettata come “depressione”. Raccontare queste esistenze è un atto di riconoscenza per gli scritti che ci sono stati lasciati, e insieme un atto di riparazione per l’ipocrisia di una società che ritenendo il suicidio un gesto inaccettabile continua a operare intorno ad esso ogni sorta di manipolazione, dall’occultamento alla sottovalutazione, quando non arriva addirittura all’ostracismo riguardo alle opere e alle figure dei suicidi.
L’ultima pagina
Schimperna Susanna
Una passione d'amore bruciante, un lungo viaggio nelle profondità del desiderio di una donna per un'altra donna.
Scritto sul corpo
Winterson Jeanette
LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )