Narrativa

La forza di gravità

Piersanti Claudio

Descrizione: Nel condominio alla periferia di una grande città senza nome vivono Serena e il Professore. Il Professore è un pensionato senza pensione che conta le stelle cadenti e sta mettendo a punto un progetto segreto. Serena ha diciotto anni, ama i cani e divide la sua esistenza tra Sogni e Sogni Possibili: è impaurita da tutto e da tutti, eppure allo stesso tempo è piena di coraggio. Grazie all’aiuto del Professore, è riuscita a superare l’esame di maturità come privatista e ora si prepara ad affrontare il test di Medicina, sempre guidata dalle parole, dai consigli, dai libri del Professore. L’unica pausa dallo studio, Serena la prende per portare a spasso i suoi cani e talvolta anche quelli di altri condomini. Ed è in quei momenti, passeggiando nel buio della sera, che incontra le persone più diverse, alcune ostili e minacciose, altre incredibilmente affascinanti, come il lunare Ottavio Celeste – smemorato e intenso. I Sogni Possibili di Serena, tuttavia, vengono stravolti il giorno in cui si sveglia e il Professore è stato ricoverato. L’uomo ha infatti deciso di testare il misterioso oggetto a cui stava lavorando sulla mano di un ufficiale giudiziario che si è presentato alla sua porta. Poiché l’oggetto in questione è una ghigliottina (!), la quiete del vecchio e della ragazza viene inevitabilmente turbata e i due finiscono nelle spire dell’inarrestabile forza di gravità che governa le nostre vite. Con uno stile misurato e allusivo, Piersanti costruisce un romanzo gotico ricco di personaggi e situazioni surreali e poetiche, che come mai ci restituiscono le domande fondamentali sul senso del nostro stare al mondo.

Categoria: Narrativa

Editore: Feltrinelli

Collana: I narratori

Anno: 2018

ISBN: 9788807033056

Recensito da Elpis Bruno

Le Vostre recensioni

Nel romanzo di Claudio Piersanti La forza di gravità è legge della fisica applicata all’esistenza (“Soprattutto vorrei non sentire più questa terribile e crescente forza di gravità che mi svuota di qualunque energia”).

Il rapporto tra un vecchio intellettuale e una giovane che ha dovuto superare alcune prove della vita (“Gli sorrise mostrando il volto senza nasconderlo con i capelli”) si sviluppa nella vicinanza e nell’affinità culturale.
I ruoli precettore-allieva si scambiano con quelli di madre-figlio, ove punti di debolezza e di forza si completano, si invertono, si rincorrono.

Dario Posatore, detto il Professore, è un vecchio strambo che sublima la misantropia (“Era sempre stato un po’ misantropo ma da qualche tempo non sopportava più nessuno, a parte lei”) in originalità (“Ė una scultura che sembra… come si chiama… una ghigliottina!”).
“Era un vecchio e un bambino. Uno scienziato, un filosofo, un giacobino, un depresso, un esagitato, un pigro e anche un frenetico. Era nello stesso tempo ateo e religioso. Giocose e tetro.”

Serena insegue tenacemente il proprio sogno di diventare ricercatrice in ambito medico-scientifico e affronta la propria realtà familiare e condominiale con senso di responsabilità e serietà. Intanto porta a spasso quattro cani in uscite serali e notturne (“Decise di non assecondare l’ingordigia olfattiva dei suoi cani”) che sono occasioni di incontri (“E ora all’improvviso aveva quasi un appuntamento, la sera quando usciva… Ottavio Celeste!”) e riflessioni.
“Avrebbe voluto dirle com’era bella la mente di Serena, com’era plastica, pulita, lineare, serena come il suo nome, priva di spigoli e inutili nevrosi…”

Quando il Professore è assediato da debiti, querele e controlli giudiziari, compie uno sproposito (“Qui c’è la dolce vedova che porta la pace”, ndr: la ghigliottina) e fugge verso un epilogo per certi versi sorprendente.

La storia consente di soffermarsi sui complessi meccanismi dell’anticonformismo, dell’età, delle relazioni umane e del rapporto tra gioventù e senilità.

Bruno Elpis

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