
L’amore dietro ogni cosa diventa concept album
Descrizione: Dall’incipit del libro: Una dedicatoria a un becchino? — E perchè no? Non è egli forse un uomo come un altro e — non ve l’abbiate a male — non può egli essere un galantuomo par vostro e mio? Anzi — e sarei pronto a giurarlo sul Vangelo —, ei valeva assai più di tanti e tanti che han titolo di baccelliere, e magari di dottore, i quali col nastrino all’occhiello dell’abito, sono saliti tant’alto da credere che gli onesti non li ravvisino più per quel ch’e’sono: barattieri solenni. Dico perciò che, se aveste conosciuto quel povero becchino, lo avreste, come me, amato e, aggiungo anche, onorato. Io, allora, ero quasi fanciullo; ma quando il brav’uomo morì, portavo già i peli del labbro superiore arricciati dispettosamente all’insù con quella boria de’ vent’anni, che sarebbe molto ridicola, se non fosse altrettanto innocente. Di quel tempo certi fumi si guardan con occhio benevolo, avvegnachè, più o meno, li abbiamo avuti tutti, quei fumi; e, invero, quella è proprio l’età delle leggerezze e delle scappatelle, le quali — ove non passino la misura o il segno — meritano sempre benevolo perdono. A quei giorni io credo che Tomaso Giona, soprannominato il Griso, andasse oltre i sessant’anni; e tuttavia quel numero di pasque se le portava bene.
Categoria: Rubriche
Editore: Forni
Collana:
Anno: 1984
ISBN: 9788827125021
Trama
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L’amore dietro ogni cosa diventa concept album
"I giorni scanditi da pensieri ordinati, la messa a fuoco di un'esistenza che sembra crollare da un giorno all'altro, le ansie, gli istanti, le paure e le insicurezze. La pioggia, le cicale, i toraci in fiamme e Gian Maria Volontè che prega in 'Todo Modo'. Una lunga ed attenta riflessione sul significato dell'esistenza, sul dolore, sull'odio e sull'oblio. Un unico racconto, una granitica e tortuosa discesa nella quotidianità che, per emersione, illumina i dettagli della nostra esistenza facendoli danzare tra loro."
Appunti per un discorso sull’odio
Di Carlo Andrea Alessandro
"Una delle poche cose, anzi forse la sola ch'io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal', è l'incipit del romanzo più noto di Luigi Pirandello: Il fu Mattia Pascal (1904). In esso è contenuta la cellula generativa dell'intero libro. Quando lo scrisse, lo scrittore siciliano ne sapeva quanto chi, scorse queste prime righe, si predispone alla lettura. Scelti nome e cognome, cominciano le peripezie del personaggio, il quale presto si trova in una situazione simile a quella dell'autore: deve lui stesso dare vita a "un uomo inventato". Durante questa vera e propria avventura dei nomi, il libro assume la sua forma pienamente novecentesca, nella quale autobiografia e biografia immaginaria si confondono. Consanguineo di quelli che saranno i sei personaggi in cerca d'autore, Mattia Pascal sembra a tratti lanciare messaggi al lettore perché lo liberi dal vincolo cartaceo e dunque dalla sua muta solitudine.
Il fu Mattia Pascal
Pirandello Luigi
È nel Sahara più profondo la soluzione all'enigma delle origini della civiltà egizia? È lì che bisogna andare per trovare le tracce delle conoscenze «soprannaturali» che gli egizi avevano in materia di astronomia e di astrologia? E quello che sostiene Robert Bauval che, sovvertendo le tesi dell’archeologia accademica, trova sorprendenti collegamenti fra gli antichi egizi e una popolazione nera che è vissuta nel Sahara migliaia di anni prima dell'ascesa dei faraoni e che ha edificato dei complessi megalitici misteriosi. La scoperta recente di località come Gilf Kebir, Uwainat e Nabta Playa dimostra, a differenza di quanto Hanno sempre ritenuto gli egittologi «ufficiali», che gli egizi si sono spinti a distanze «impossibili» e hanno intessuto relazioni con regni dell'Africa subsahariana di cui restano tracce nei geroglifici ritrovati nelle piramidi. Ma quale segreto condividevano queste popolazioni e quella egizia? Qual è il significato astronomico dei complessi megalitici e del posizionamento delle piramidi? Quale messaggio hanno voluto trasmettere ai posteri? Unendo storiografia, archeologia, linguistica, archeoastronomia e lo studio dell'allineamento dei grandi edifici egizi, Bauval scrive un capitolo affascinante e assolutamente inedito su una civiltà che ancora conserva molti misteri irrisolti.
Il mistero della genesi
Brophy Thomas
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