
Apri gli occhi
Righetto Matteo
Descrizione: È il 23 luglio 1843, una mattina d’estate senza una nube e una luce che ammazza tutti i colori. Due giovani in cerca d’avventura salpano su una barchetta con tre vele latine. Dal molo di Bellano li segue lo sguardo preoccupato del sarto Lepido: no è giornata, sta per alzarsi il vento. L’imbarcazione è presto al largo, in un attimo la tragedia: lo scafo si rovescia, a rive giunge un corpo senza vita. un’imprudenza, una disgrazia. Ma c’è un problema. La vittima è Francesco, figlio di Giangenesio Gorgia, ricco e potente mercante del paese. L’altro inesperto marinaio, Emilio Spanzen, milanese in villeggiatura sul lago, è figlio di un ingegnere che sta progettando la ferrovia che collegherà Milano alla Valtelina. Due famiglie importanti. Infatti da Como arriva una pesante sollecitazione: bisogna trovare un colpevole.
Categoria: Narrativa
Editore: Garzanti
Collana: Narratori Moderni
Anno: 2011
ISBN: 9788811681519
È una mattina fredda e piovosa quella che Luigi e Francesca scelgono per partire insieme. L'idea è di passare un fine settimana in montagna da soli, lontano dal frastuono della città e dalla confusione delle loro vite. Perché Luigi e Francesca un tempo sono stati amici, fidanzati, sposati. Ma poi la loro vita insieme è finita, spezzata definitivamente da un evento che ha segnato in maniera indelebile il loro destino. Ed è proprio per fare i conti con quel passato che non accenna a scomparire che quella mattina partono, salutando i rispettivi nuovi compagni di vita per affrontare insieme un dolore troppo grande per essere superato. Quella di Luigi e Francesca sarà un'esperienza bellissima anche se dolorosa, difficile eppure necessaria.
Apri gli occhi
Righetto Matteo
Venezia, 1725. Un uomo in Baùta si aggira, di notte, tra le calli della città. Il Nobilhomo Nicolò Testier Gritti è un giovane brillante, dedito al vizio e alle donne...
Venetia nigra
Vizzino Alessandro
«L'unica cosa importante in questo tipo di ritratti scritti e cercare la distanza giusta, che è lo stile dell'unicità». Così scrive Emanuele Trevi in un brano di questo libro che, all'apparenza, si presenta come il racconto di due vite, quella di Rocco Carbone e Pia Pera, scrittori prematuramente scomparsi qualche tempo fa e legati, durante la loro breve esistenza, da profonda amicizia. Trevi ne delinea le differenti nature: incline a infliggere colpi quella di Rocco Carbone per le Furie che lo braccavano senza tregua; incline a riceverli quella di Pia Pera, per la sua anima prensile e sensibile, cosi propensa alle illusioni. Ne ridisegna i tratti: la fisionomia spigolosa, i lineamenti marcati del primo; l'aspetto da incantevole signorina inglese della seconda, così seducente da non suggerire alcun rimpianto per la bellezza che le mancava. Ne mostra anche le differenti condotte: l'ossessione della semplificazione di Rocco Carbone, impigliato nel groviglio di segni generato dalle sue Furie; la timida sfrontatezza di Pia Pera che, negli anni della malattia, si muta in coraggio e pulizia interiore. Tuttavia, la distanza giusta, lo stile dell'unicità di questo libro non stanno nell'impossibile tentativo di restituire esistenze che gli anni trasformano in muri scrostati dal tempo e dalle intemperie. Stanno attorno a uno di quegli eventi ineffabili attorno a cui ruota la letteratura: l'amicizia. Nutrendo ossessioni diverse e inconciliabili, Rocco Carbone e Pia Pera appaiono, in queste pagine, come uniti da un legame fino all'ultimo trasparente e felice, quel legame che accade quando «Eros, quell'ozioso infame, non ci mette lo zampino».
Due vite
Trevi Emanuele
È la paura che gli dà la forza di correre. Il piccolo John Cameron non sente né la fame né il freddo e nemmeno si accorge di avere le braccia coperte di sangue. John sa soltanto che deve attraversare il bosco, nel buio. Solo così potrà chiedere aiuto per il suo amico James Sinclair. Solo così potrà salvare quello che rimane della sua innocenza… Seattle, oggi. Gli occhi bendati, le mani legate e una croce sulla fronte tracciata col sangue: è in questa macabra posa che il detective Alice Madison trova i cadaveri di James Sinclair e della sua famiglia, trucidati nella loro casa. Dalle prove rinvenute, sembra che il colpevole sia John Cameron, un criminale sospettato di numerosi altri delitti. Ma per Madison i conti non tornano: perché John Cameron avrebbe ucciso il suo amico d’infanzia? Perché avrebbe dovuto odiare proprio la persona con cui aveva condiviso un’esperienza devastante? C’è qualcosa di oscuro dietro quegli omicidi, qualcosa che affonda le radici nel buio di quella notte di venticinque anni prima, quando la polizia aveva salvato i due ragazzini, non riuscendo però ad arrestare i rapitori. E, per scoprire la verità, Madison dovrà entrare in sintonia con l’assassino, e accettare che, quando si volge lo sguardo verso un abisso di tenebra, anche la tenebra guarda dentro di noi.
Il dono del buio
Giambanco V. M.
LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )