Narrativa

LA LIBRAIA DI ORVIETO. L’ULTIMA EREDITA’

Pattavina Valentina

Descrizione: 1944. In un’Italia spaccata in due, in mano per metà alle forze alleate e per l’altra metà all’oppressione nazifascista, ci si arrabatta per portare a casa la pelle. E Orvieto, dichiarata città aperta per preservare la ricchezza del suo patrimonio artistico, si trova malgrado ciò a fronteggiare la furia distruttrice dei bombardamenti che ne dilaniano il territorio, arrivando a sfiorare l’altissima rupe di tufo. Ma per quale ragione, in una di quelle terribili notti di guerra, qualcuno decide di sfidare il coprifuoco aggirandosi tremante fra lapidi e croci? Cosa sotterra di così prezioso da rischiare la vita mentre dal cielo imperversa una pioggia fatale di spezzoni incendiari? E come mai, a distanza di più di sessant’anni, quel vecchio episodio sconosciuto torna a incidere sulla piccola comunità orvietana di cui la libraia Matilde Ferraris è entrata stabilmente a far parte?

Categoria: Narrativa

Editore: Fanucci

Collana: Collezione Vintage

Anno: 2011

ISBN: 9788834717219

Recensito da Marika Piscitelli

Le Vostre recensioni

Matilde non è più in fuga… La ritroviamo alla libreria del professor Sergio Paolini, sempre in compagnia di Doris e Lessing. Ad Orvieto sembra aver conquistato quella serenità che per tanto tempo aveva rincorso ed è circondata dagli amici che abbiamo imparato a conoscere nel primo romanzo della Pattavina, La libraia di Orvieto, richiamato anche nel titolo forse proprio a voler sottolineare la continuità fra i due testi.

Per quanto nulla impedisca la lettura isolata de L’ultima eredità, è infatti indubbio che i personaggi, il paesaggio e la stessa protagonista siano qui solo tratteggiati, così da strappare un sorriso al lettore che pian piano li ricordi. Ci sono Alfredo, che da fiero bestemmiatore si trasforma (ma solo per un po’) in un fedele devoto, Giorgina, sempre rigida e cocciuta, ed Elvira che, stanca della sua vita tutta casa e ricamificio, ha ben pensato di trovarsi un fidanzato.

La bicicletta di Matilde, invece, quella su cui la libraia pedalava per chilometri coi suoi cani nel cestino, quella no, non c’è più. “Lì dove riposava la mia bicicletta, adesso si staglia il solo tubo pluviale a cui usavo legarla con la catena. Si sono portati via perfino la tela cerata con cui la riparavo dalle intemperie, e la stessa catena, e il lucchetto ormai inservibile”.

La bicicletta di Matilde non è l’unico oggetto scomparso misteriosamente: pare che tra gli orvietani si nasconda un ladro… E chi è che invece ha disseminato di buche il cimitero? Si tratta della stessa persona o il Talpone non cerca gioielli e danaro tra le sepolture degli anni Quaranta?

Michele, sempre avido di scoop, decide di indagare sul caso e indovinate un pò a chi chiederà un aiuto…

Coloro che hanno amato La libraia di Orvieto non possono lasciarsi sfuggire questo bel seguito; chi non l’ha apprezzata, certo non resterà incantato da L’ultima eredità. Per quanto mi riguarda, una cosa è certa: la prosa della Pattavina si conferma colta e raffinata e la trama del suo secondo libro è piacevole e originale.

Da bambino, a chi gli chiedeva che cosa avrebbe voluto fare una volta adulto, Amos Oz rispondeva: voglio diventare un libro. Non uno scrittore: un libro. Perché uno scrittore muore, aggiungeva, oppure viene ucciso per far sì che il suo spirito si disperda. Di un libro, invece, per quanto ci si impegni a distruggerlo e quindi a farlo sparire, è probabile che si salvi anche una sola copia che lo perpetui, magari nascosta in una biblioteca sperduta della più sperduta città della terra. Un libro non muore mai”.

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