Narrativa

La mala eternità

Frascati Daniela

Descrizione: Angelo Moral è un antropologo alla ricerca di suo padre, creduto a lungo morto. La sua irruzione, improvvisa e casuale, nella realtà apparentemente immutabile di due paesini della provincia toscana si innesta nella vicenda di una setta che predica l'eternità sulla Terra sfruttando debolezze e fragilità dell'animo umano. In un gioco di scambi e di specchi, "La mala eternità" racconta come una minuscola casella di un passato dimenticato, forse per convenienza o paura, spostata avanti nel tempo, scateni il disordine e l'imprevedibile, portando in superficie, dal profondo, la parte più oscura di ognuno.

Categoria: Narrativa

Editore: Ensemble

Collana: Échos

Anno: 2020

ISBN: 9788868816575

Recensito da Elpis Bruno

Le Vostre recensioni

La mala eternità di Daniela Frascati (ndr: clicca qui per leggere la nostra precedente intervista all’autrice, realizzata in occasione della pubblicazione del suo precedente romanzo, La passeggera, recentemente ripubblicato nelle edizioni Delos Digital)

La mala eternità di Daniela Frascati è un romanzo sui generis e nel corso di questo nostro commento spiegheremo il perché.

Angelo Moral, antropologo, riceve dalla madre – in punto di morte – una confidenza (“Il segreto che si portava dietro da più di trent’anni”) che mette in discussione le certezze della sua vita (“Quella madre dolcissima, che aveva sacrificato la vita in lavori umili e faticosi per non fargli mancare nulla e consentirgli di arrivare alla laurea, non era la donna trasparente e sincera che pensava”). Decide così di rintracciare il padre Livio per rispondere ai mille interrogativi che affollano la sua mente (“Chi era l’uomo che aveva sposato?”). Tanto più che le informazioni acquisite segnalano che Livio fa parte di una setta religiosa (“La Confraternita della Rinnovazione Universale”) che – come molti episodi della cronaca attestano – carpisce la buona fede della gente per finalità non propriamente oneste (“Ivus e Aziz… avevano trasformato quella congrega di esaltati in un’impresa più che redditizia”).

Angelo (“Sono un antropologo e sto raccogliendo testimonianze sulle credenze magico-religiose delle zone agricole del nostro Paese”) si reca dunque a Velabra, nome immaginario di una località toscana nelle colline metallifere e – prima di incontrare il padre del quale ignora l’avvenuta morte (“Lo metteremo in una teca come un santo”) – è vittima di un attentato e s’imbatte in una girandola straordinaria di personaggi strani: la storpia Fulgenzia, donna attraente dal passato doloroso, l’equivoco medico Ottorino Marrico (“Una specie di ritardato mentale che accompagnava bestiali erezioni a furie altrettanto bestiali”), la volitiva e carnale Aspasia Stimatina, una sorta di fattucchiera (“Nessuno avrebbe creduto che Aspasia e le sue erbe fossero capaci di manipolare la memoria, i ricordi, la vita di qualcuno fino a quel punto”) che regge le fila e soggioga gli uomini (“Sono un’esperta di erbe e di elettuari e do una mano al dottore a trovare i rimedi per i suoi malati”) con espedienti culinari (“Aspasia è la sovrana del cibo”), il vecchio Leone, la nana Natuzza, l’eccentrica Ausilia Novalis, una sorta di custode di un Panthéon dalle atmosfere alla Lovecraft.

La ricerca di Angelo innesca un processo di disvelamento (“Una sorta di cortocircuito si era prodotto nel momento in cui Angelo Moral aveva messo piede a Velabra”), nel quale eventi anche sanguinosi porteranno a galla il passato crudele dei personaggi.

In un finale dark (“Asturias, Idolina, i riti e la presunta intimità con i morti…”), alle soglie dei movimenti di protesta del ’68 e sullo sfondo delle sommosse dei minatori che vedono minacciato il lavoro dalle decisioni di chiusura delle miniere, a Villa Robinia va in scena in modo corale quella che Durkheim chiamerebbe la realizzazione della coscienza collettiva (“Possibile che una banale casualità avesse messo in moto quella sorta di cortocircuito nel quale eventi accaduti anni prima precipitavano nel presente come un inferno in terra?”) e vengono smascherati intrighi individuali che, sotto le sembianze dell’esoterismo, approfittano delle tendenze in atto nella realtà socio-economica di una comunità agricola.

Abbiamo chiesto all’autrice da dove abbia tratto l’ispirazione per un romanzo così particolare. Ecco la sua risposta, alla quale consegniamo i nostri lettori:

«So che è una storia complessa che mischia molti generi; il realismo magico con una realtà anche brutale, e i personaggi sono tanti e ognuno con il proprio vissuto. La parte “vera” della vicenda, quella che da molto tempo volevo raccontare, è la storia della setta. Non proprio nell’intreccio e nella collocazione geografica e temporale che ha assunto nel romanzo, ma nella sostanza. Anni fa il mio amico, Pierluigi Di Benedetto, diventato mio medico, ci conosciamo fin dall’adolescenza, mi raccontò, mantenendo il segreto professionale, di una coppia di anziani diventati suoi pazienti, che dicevano di aver un figlio resuscitato. La storia era finita anche su alcuni settimanali. Dicevano che era tenuto prigioniero in Vaticano assieme ad altri resuscitati. Per quanto lui potesse pensare che fossero affetti da una sorta di isteria, dicevano di presenze malefiche che li minacciavano e usavano violenza nei loro confronti, erano tenuti sotto controllo da tre suore che vivevano con loro e facevano da governanti. Un bel giorno un signore distinto, si presentò a casa sua, con credenziali non da poco; testi pubblicati dalle edizioni Paoline e studioso presso la Congregazione per la dottrina della fede, che asseverò la vicenda raccontata dai suoi due pazienti. Una vicenda che intrigò per molte sere le nostre chiacchierate ma a cui seguirono anche altri riscontri. Il resto, malgrado la dimensione onirico-surreale di parti della vicenda, è raccontare come la realtà e la sua alterazione, la credulità della gente e l’inganno delle aspettative e delle speranze, la paura di finire dimenticati nel nulla, rendano l’animo umano fragile preda di manipolatori e impostori, e come la realtà stessa sia un intreccio di dimensioni nelle quali il vero è il falso convivono e hanno la stessa forza nel segnare il destino delle persone. Ho scelto il 1967 perché è un anno che segna il passaggio a una storia, del nostro paese e non solo, fondamentale per il cambiamento sociale e culturale, anno che segnava un discrimine tra quella cultura agricola e carica di suggestioni e di magie. Sono toscana e conosco quei territori della provincia di Arezzo in quel periodo pieni di maghi e fattucchiere, così come, da ragazzina, ho vissuto la serrata della miniera di mercurio di Abbadia San Salvatore, con la celere che scorrazzava per il paese, per reprimere la rivolta di tutta la popolazione. Poi c’è il percorso di Angelo Moral, il protagonista che tiene assieme il tutto, quasi una percorso di formazione, sconvolto dalla rivelazione della menzogna di una madre amorevole che gli ha da sempre nascosto l’abbandono del padre da lui creduto morto. So che è un romanzo anomalo e fuori dagli schemi, ma a me piace “narrare” storie e intrecci dove il dentro e il fuori, la realtà e la “percezione” della realtà, così come il sogno e l’irrazionale, vivano sullo stesso piano. Non si spiegherebbe altrimenti quanto di terribile e quotidiano, viviamo sulla nostra pelle tutti i giorni, e tutte le vicende che attribuiamo a improvvisa follia.»

Bruno Elpis

 ________________________________________________________________________________

Cliccando sui titoli, leggi le recensioni di Daniela Frascati a:

La scuola cattolica di Edoardo Albinati

È giusto obbedire alla notte di Matteo Nucci

La sabbia di Léman di Carmine Sorrentino

Il giardino delle mosche. Vita di Andrej Cikatilo di Andrea Tarabbia

La forma fragile del silenzio di Fabio Ivan Pigola

Acqua Morta di Michele Catozzi

Leggi gli interventi di Daniela Frascati nella rubrica Le città invisibili di Italo Calvino:

Trude

Anastasia

Cliccando sui titoli, leggi i racconti di Daniela Frascati pubblicati su www.i-libri.com:

Il sogno di Fiore (amore ibrido)

La porta di Allah

Leggi le recensioni alle opere di Daniela Frascati:

La passeggera

Nuda vita

...

Leggi tutto

LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )

Aggiungi un tuo commento

Scrivi la tua recensione

Devi effettuare il login per aggiungere un commento oppure registrati

Daniela

Frascati

Libri dallo stesso autore

Intervista a Frascati Daniela

Torino 2011: la governante di casa Doro, Annetta soffre di insonnia e nel silenzio della notte, sente strani rumori provenire dallo studio del pittore Ettore, che però è morto da cinque anni. Scettica e pratica ma incapace di spiegare il mistero, accetta di credere al fantasma del pittore, tornato nel suo studio per rivedere le proprie opere. Ma quando una notte nuovi rumori e improvvisi silenzi spaventano Annetta, decide di chiedere aiuto e consiglio al signor Piola, esperto di cose esoteriche, che purtroppo declina l’invito. Una notte Corrado, nipote del pittore, dopo i soliti fruscii, seguiti questa volta da una concitata discussione, cade da una scala e muore. Annetta, spaventata, scende in strada e mentre esce dal portone vede un’ombra svoltare nella via. Questa volta il signor Piola insospettito da quella strana morte, accetta di interessarsi al caso; convince Annetta a organizzare una seduta spiritica con l’obiettivo di evocare il fantasma di Corrado, nonostante la scettica resistenza della signora Maria. L’ectoplasma di Corrado appare tramite una medium e fornisce indicazioni per trovare il suo assassino. Il signor Piola sorride per il buon esito della seduta e per le indicazioni suggerite dal fantasma ma da quel momento in poi tanti nuovi e sconvolgenti dettagli si aggiungeranno alla storia fino all’inaspettato finale.

Il fantasma di Piazza Statuto

Tallone Massimo

Francesco è un quarantenne che si è appena lasciato, a un passo dalle nozze. Una mattina di primavera, mentre passeggiando a San Gimignano cerca di riafferrare il senso della sua vita, incontra un signore francese con il quale entra subito in sintonia e che gli propone di lavorare per lui, presso la sua azienda vinicola in Borgogna. Quella per la Francia è una passione che Francesco ha sempre coltivato. Si trova quindi di fronte alla possibilità di realizzare veramente il sogno di una vita. Così lascia il suo lavoro e si trasferisce pieno di entusiasmo. Le sue aspettative sono subito appagate: il posto è splendido, la collega Ludivine affascinante, il lavoro interessante. Fino a quando, oltre i colori pastello di quel paesaggio così tipicamente francese, non cominceranno a emergere i segni di un passato inquietante che riguarda sia il suo datore di lavoro, sia la bella Ludivine, della quale si sta ormai innamorando. Una prova decisiva per Francesco che, in un crescendo di colpi di scena, riuscirà a portare luce nel passato della donna e nel suo presente.

Primavera in Borgogna

Terenzoni Luca

Quella di Lynn Gallagher, gallerista di successo a Manhattan, è una vita brillante e ricca di soddisfazioni: non le manca niente, Ha persino un fastidiosissimo Stalker (una via di mezzo tra l'innamorato senza speranza e il maniaco persecutore). Ma è proprio costatando l'ossessione di Alan che intuisce la verità: lei è del tutto incapace di desiderare qualcuno. E come può dare una scossa alla sua vita, se non fingendo di essere a sua volta l'asfissiante, determinata e appiccicosa spasimante di qualcuno? Così si mette a tallonare Roland, il quale a sua volta si perderà dietro le grazie di qualcun altro, in una spirale di pedinamenti e inseguimenti in cui si scopre che a volte per trovare il vero amore basterebbe... voltarsi indietro. Il club degli innamorati è una storia sul desiderio: sull'assenza, sulla perdita, sull'eccesso e sull'irragionevolezza del desiderio, ma è anche una sferzante, acuta critica della vacuità di un mondo patinato, superficiale, capriccioso e mutevole, al limite della follia.

IL CLUB DEGLI INNAMORATI

Filipacchi Amanda

Prendendo spunto dalle Storie di Erodoto, A. Cortese ci conduce su uno tra i più antichi terreni di scontro tra Oriente e Occidente, tra imperialismo e anelito alla libertà: le Guerre Persiane. L'invenzione narrativa si mescola alla verità storica e si volge indietro, fino a guardare negli occhi la follia di Cambise, Gran Re dei Persiani, tra oscuri malefici, inganni e rivolte. Quindi cavalca la salita al potere di Dario, in una fame di potere che schiaccia e distrugge. E così è anche per Serse e i suoi fantasmi. Tra fautori e detrattori della guerra, in Grecia come in Persia, la narrazione si spinge sino alle acque schiumose della Battaglia di Salamina e alla definitiva disfatta persiana a Platea. Ma è nel periodo tra l'agosto e il settembre dell'anno 480 a.C. il suo apogeo, quando, con Serse, l'Ellade si trova a dover respingere un nuovo attacco da Oriente. Intimorite dalla marcia apparentemente inarrestabile dell'esercito persiano, molte città greche si lasciano corrompere o comprare. Tuttavia, in trecento si riuniscono a Sparta, e quando si viene a sapere che re Leonida condurrà i suoi guerrieri a combattere, a quelli si aggiungeranno altri...

Polimnia

Cortese Alessandro