
L’innesto
Descrizione: Incastonando uno straordinario equilibrio di grottesco e oggettivo, di concreto e assurdo, in un impianto stilistico sopraffino, Kafka è riuscito a creare un capolavoro letterario senza tempo. La parabola di umiliazione suprema alla quale Gregor Samsa non può fare a meno di sottostare, dà sfogo ad un intrico di contraddizioni mai risolte e di vincoli insormontabili nel rantolo senza voce di un insetto; l'opressione e la repressione familiare, il legame di schiavitù civile col posto di lavoro, lo scontro silenzioso tra le tensioni individuali e i rigidi schemi di una società inesorabilmente vicina al collasso, rendono questo gioiello un'incredibile allegoria di ogni umana vicenda.
Categoria: Racconti
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Classici
Anno: 2001
ISBN: 9788804492559
L’innesto
Un investigatore infallibile, i suoi colleghi ottusi e altezzosi, un delitto raccapricciante la cui vittima è un bambino di sette anni e, infine, la rivelazione dell'assassino.
LA PROMESSA
Dürrenmatt Friedrich
L'oggetto che vi trovate tra le mani non è un semplice romanzo: è un'esperienza di lettura tra le più perturbanti che possiate fare oggi. Ma andiamo per ordine: "Baci all'inferno" comprende due romanzi brevi, "La debole di mente" e "Precoce", legati tra loro dal tema della relazione fra madre e figli. Nel primo, l'autrice ci conduce nei meandri di un rapporto quasi animale tra una madre e una figlia. Nel flusso di coscienza che riprende una forte tradizione europea femminile (da Virginia Woolf a Nathalie Sarraute) si innesta però con violenza una vena grottesca che richiama tanta grande letteratura latino-americana. Narrato in brevi scene, "La debole di mente" è costellato di emozioni estreme e corpi violati, da un'infanzia fragile a un finale tanto straordinario quanto
Baci all’inferno
Harwicz Ariana
Natalia, bellezza prorompente, ribelle per natura ma madre giovanissima. Suo marito, chiuso "per indole naturale o per disperazione nei confronti di quella moglie bambina troppo bella e altrettanto indomabile, dedito al gioco e al bere". Loro figlio Renzo, sempre serio ma felice, con il privilegio di avere una madre tutta per sé quando i genitori si separano. Cominciamo a conoscerli dall'album di famiglia, quando ancora abitavano in Istria, immortalati in tanti istanti di vita felice. Poi, per tutti, viene l'esilio, che porta i loro corpi a trasferirsi in un luogo alieno, mentre la vita non vuole saperne di staccarsi dall'Istria, angolo incantato di Adriatico. Ecco, quindi, che Natalia, Renzo e gli altri personaggi si ritrovano muti nell'animo e paralizzati nei sentimenti. La voce narrante passa così prima alle case testimoni di vita ormai lontana e di desolazione presente -, poi addirittura agli oggetti - una credenza, un pettine, un orologio... -, divenuti unici depositari della memoria. Perché le anime sono rimaste altrove.
L’anima altrove
Mori Anna Maria
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