Racconti

La panne

Dürrenmatt Friedrich

Descrizione: Quattro pensionati - un giudice, un avvocato, un pubblico ministero e un boia - ammazzano il tempo inscenando i grandi processi della storia: a Socrate, Gesù, Dreyfus. Ma certo è più divertente quando alla sbarra finisce un imputato in carne e ossa: come Alfredo Traps, rappresentante di commercio, che il fato conduce un giorno alla villetta degli ex uomini di legge. La sua automobile ha avuto una panne lì vicino, ma lui non se ne rammarica, anzi: pregusta già il lato piccante della situazione. Si ritrova invece fra i quattro vegliardi, che gli illustrano il loro passatempo. L'ospite è spiacente: non ha commesso, ahimè, nessun delitto. Come aiutarli? Niente paura, lo rassicurano: "un crimine si finisce sempre per trovarlo". E se la colpa non viene alla luce, la si confeziona su misura: "bisogna confessare, che lo si voglia o no, c'è sempre qualcosa da confessare". Tra grandi abbuffate e abbondanti libagioni, il gioco si fa sempre più pericoloso, finché il piazzista si avvede d'essere non già un tipo banale, mosso solo da meschine aspirazioni di carriera e sesso, bensì un delinquente machiavellico, capace di usare la sua amante come un'arma infallibile contro il superiore cardiopatico.

Categoria: Racconti

Editore: Adelphi

Collana: Piccola biblioteca Adelphi

Anno: 2014

ISBN: 9788845928703

Recensito da Gabriele Lanzi

Le Vostre recensioni

 

Ci sono ancora storie possibili, storie per scrittori? Se uno non intende raccontare di sé…. ”. Questo si chiede Friedrich Dürrenmatt nella premessa a questo breve racconto, intitolato La panne, nel quale Alfredo Traps, un rappresentante di tessuti rimasto, appunto, in panne con la propria auto, trova ospitalità per la notte presso la casa di un pensionato. Costui è avvezzo a trascorrere il tempo tra libagioni e sollazzi, in allegria, insieme ad altri tre amici suoi coetanei, tutti con trascorsi professionali nel mondo della giustizia e delle aule di tribunale. Un giudice, un pubblico ministero, un avvocato e un boia, che decidono di coinvolgere nelle loro giocose burle il povero rappresentante, inscenando un processo a suo carico nel quale lo stesso fungerà da imputato. Obiettivo dei quattro anziani è quello di divertirsi tra una portata e l’altra di una lauta cena copiosamente annaffiata con bottiglie di vino appositamente stappate, rispolverando le antiche professioni forensi, al fine di fare trionfare la giustizia a carico di un imputato sicuramente colpevole (perché “…un reato si finiva sempre per trovarlo…”).

Nuovamente Durrenmatt affronta nel racconto, con la sua solita carica di ironia, surrealismo e tragicità, il tema della giustizia così aleatoria e casuale nel colpire gli esseri umani. Un evento fortuito e scatenante, oltre che insignificante e banale, come la panne al veicolo, rappresenta il punto di partenza di una vicenda  in cui la vita privata e professionale del rappresentante vengono, nell’arco di una notte, riscritte a tavolino dagli anziani signori, in cerca di un reato che possa legittimare l’intervento della giustizia, attraverso una sentenza esemplare. Traps partecipa divertito alla sceneggiata, il gioco si fa vivo e coinvolgente, egli si rende conto che “quella giustizia che, durante la sua vita nel ramo tessile, credeva fosse soltanto astratta cavillosità vessatoria… ora invece saliva come un immane, inconcepibile sole”.  Pur trattandosi di “una giustizia grottesca e strampalata, una giustizia in pensione” viene percepita da Traps come un evento inevitabile e, allo stesso tempo, desiderabile. Per la prima volta infatti, Traps prende coscienza delle proprie azioni, del proprio vissuto, si sente attore e protagonista di una vita autentica, immedesimandosi fino a provare la sensazione dell’effettiva colpevolezza, in un ribaltamento di prospettiva in cui, come Durrenmatt sa ben fare, ciò che appare illusorio diventa realtà.

...

Leggi tutto

LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )

Aggiungi un tuo commento

Scrivi la tua recensione

Devi effettuare il login per aggiungere un commento oppure registrati

Friedrich

Dürrenmatt

Libri dallo stesso autore

Intervista a Dürrenmatt Friedrich

Il sogno di una cosa

Pasolini Pier Paolo

In seguito all'uragano Kathrina, due residenti di lunga data a New Orleans, Abdulrahman e Kathy Zeitoun, si ritrovano a dover combattere una battaglia assurda contro forze che vanno ben oltre quelle del vento e dell'acqua. In questa opera di non fiction, sorprendente e profondamente umana, i lettori potranno vedere con occhi nuovi il peggior disastro naturale degli Stati Uniti, scoprendo tutte le speranze e le contraddizioni di un momento unico della storia americana.

Zeitoun

Eggers Dave

La sovrana è sola nei suoi appartamenti. Ha congedato anche le dame di compagnia, contravvenendo a ogni etichetta di corte: l’incontro che sta per avvenire non deve avere testimoni. Perché l’ospite di Caterina de’ Medici, quell’ometto zoppicante dai lunghi capelli grigi, è messer Nostradamus, maestro dell’occulto. A lui Caterina vuol chiedere l’interpretazione dei sogni di morte che la tormentano sin dall’infanzia, a lui vuol chiedere una rassicurazione per il futuro dei propri figli, ma soprattutto da lui vuole una spiegazione sulla trentacinquesima quartina delle Profezie, che, ne è sicura, riguarda suo marito, Enrico II di Francia, destinato a morire giovane «di crudele morte». La risposta dell’astrologo è criptica, come le sue quartine: lui scrive quello che deve, ma non pretende di comprenderne il significato. Dentro di sé però Caterina conosce la verità, chiusa in quella perla insanguinata posata sul suo cuore: il destino non può essere ingannato, e il sangue versato chiama solo altro sangue...

LA REGINA MALEDETTA

Kalogridis Jeanne

Quest'opera è valida per le dimensioni di teatro che, una volta di più, lo straordinario talento inventivo di Ionesco. La metamorfosi a vista del personaggio Jean, dentro e fuori la stanza da bagno, ogni volta sempre meno uomo e sempre più rinoceronte, sotto gli occhi atterriti di Berenger, è un modello di teatro antipsicologico, ridotto a puro gesto, che la parola accompagna con una semplice funzione indicativa. E'il ritorno alla pantomima, ai valori didascalici e parodistici della pantomima e qui Ionesco - sembra impossibile - si incontra con Brecht'. Dalla Prefazione di Roberto De Monticelli

Il rinoceronte

Ionesco Eugène