
ALMENO IL CAPPELLO – di Andrea Vitali
Descrizione: «Lui non aveva paura della morte, non aveva paura di niente.» Lui è Willy l’Olandese, un vecchio killer implacabile. Un gigante silenzioso e in apparenza indifferente a tutto come un dio nordico. Quando arriva nella valle presso il grande lago del Norditalia che ogni anno è la sua meta estiva, in una pensione dove fa da cameriera la bella Adriana, non sa di avere appuntamento con il destino. Il telefono ha squillato in una casa a pochi chilometri da lì e un altro killer, un trentenne sfigurato al volto da un remoto incidente d’auto, ha ricevuto l’incarico di ucciderlo. Tutta la storia si svolge nell’arco di 24 ore, ma la tensione monta capitolo dopo capitolo nell’attesa del momento fatale: lo scontro fra due killer professionisti, due terribili macchine di morte. E tra loro l’inquietudine di Adriana, che senza saperlo ne deciderà le sorti. Tutt’intorno uno scenario affascinante: un piccolo paese rivierasco, le acque buie del grande lago, e una valle profonda, percorsa da un torrente gelido. Un paesaggio che sta per essere contaminato dall’approssimarsi del Male. Con rara potenza, Montanari ci restituisce il clima feroce e geometrico di Durrenmatt e del grande noir americano immergendoli nel contesto della provincia italiana, fino a creare un contrasto sorprendente e irresistibile.
Categoria: Giallo - thriller - noir
Editore: Baldini + Castoldi
Collana: Romanzi e racconti
Anno: 2019
ISBN: 9788893881951
ALMENO IL CAPPELLO – di Andrea Vitali
Terra di miele
Elena Gaddi
Willie Black è un giornalista vecchio stampo: ama il suo lavoro e cerca di svolgerlo nel migliore dei modi, nel rispetto di un codice etico che ormai è retaggio di un'altra epoca. I giornali infatti sono in crisi, i colleghi svogliati e disattenti, e Willie, dopo venticinque anni di carriera nella cronaca politica, viene retrocesso al turno "crimini di notte", l'ultima sponda prima del licenziamento. La predisposizione a ficcarsi nei guai, il vizio dell'alcol e il difetto di dire sempre quello che pensa non gli sono di aiuto. E così, quando il corpo di una diciannovenne viene trovato senza testa nelle acque del South Anna River e la polizia archivia velocemente il caso dopo la confessione sospetta di un uomo, Willie si ritrova solo contro tutti: una crociata solitaria a Oregon Hill, un quartiere storico della città di Richmond, Virginia, dove un clima di razzismo, corruzione e menzogne si mette di traverso nella sua ostinata ricerca della verità per quella ragazza senza vita.
Oregon Hill
Owen Howard
In una terra selvaggia e primordiale, ammantata di storia e superstizione, un vomere traccia il solco di una città: nessuno immagina che è appena nata Roma, la Città Eterna. La storia dietro quell'attimo fatale è però molto diversa dalla leggenda che tutti conosciamo, perché avviene in un tempo di fame, freddo e carestie, dove la sopravvivenza è spesso sinonimo di sopraffazione. E la lupa non è affatto quella che i miti ci hanno tramandato. Perché la fondazione di Roma è un'avventura cruda e disperata, un'epopea di resilienza, un solco di sangue tracciato nel nostro passato che racconta la sfida primordiale fra due gemelli consacrati dagli dèi, e il suo doloroso esito, che ne ha proclamato il vincitore: Romolo, il bambino sopravvissuto alla morte, il ragazzo che ha combattuto nel fango e nel dolore, l'uomo che per realizzare il suo sogno ha piegato un mondo ostile, brutale e dominato dalla violenza, dando così inizio alla più gloriosa potenza antica che la storia ricordi. Romolo, il primo re.
Romolo
Forte Franco
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