
LA LIBRAIA DI ORVIETO. L’ULTIMA EREDITA’
Pattavina Valentina
Descrizione: La tranquilla campagna ferrarese non è poi così tranquilla. Questa vicenda delittuosa ambientata alla Pieve della Buona Morte ha tutti gli ingredienti del giallo storico – tutto quello che vi aspettate di trovarci, almeno – ma con qualcosa di nuovo: si tratta infatti di un giallo comico. Dato alle stampe nel 2014 – era incluso in “Novelle col morto” – è ora nuovamente disponibile per chi vorrà affrontare la bufera di neve che tenta di nascondere al carabiniere, al prete e all'oste la soluzione del mistero delle dodici mummie.
Categoria: Giallo - thriller - noir
Editore:
Collana:
Anno: 2022
ISBN: 979-8840524589
1944. In un’Italia spaccata in due, in mano per metà alle forze alleate e per l’altra metà all’oppressione nazifascista, ci si arrabatta per portare a casa la pelle. E Orvieto, dichiarata città aperta per preservare la ricchezza del suo patrimonio artistico, si trova malgrado ciò a fronteggiare la furia distruttrice dei bombardamenti che ne dilaniano il territorio, arrivando a sfiorare l’altissima rupe di tufo. Ma per quale ragione, in una di quelle terribili notti di guerra, qualcuno decide di sfidare il coprifuoco aggirandosi tremante fra lapidi e croci? Cosa sotterra di così prezioso da rischiare la vita mentre dal cielo imperversa una pioggia fatale di spezzoni incendiari? E come mai, a distanza di più di sessant’anni, quel vecchio episodio sconosciuto torna a incidere sulla piccola comunità orvietana di cui la libraia Matilde Ferraris è entrata stabilmente a far parte?
LA LIBRAIA DI ORVIETO. L’ULTIMA EREDITA’
Pattavina Valentina
L’opera al nero è la storia di un personaggio immaginario, Zenone, medico, alchimista, filosofo, dalla nascita illegittima a Bruges nei primi anni del Cinquecento, fino alla catastrofe che ne conclude l’esistenza. Il racconto lo segue nei viaggi attraverso l’Europa e il Levante, lo vede all’opera nell’esercizio della medicina, sia al capezzale degli appestati sia presso i sovrani, intento a ricerche in anticipo sulla scienza ufficiale del tempo; lo segue nei perpetui e rischiosi spostamenti, tra rivolte e compromessi. Zenone rappresenta un esemplare umano che ha attraversato il Rinascimento dietro le quinte e sta tra il dinamismo sovversivo degli alchimisti del Medio Evo e le conquiste tecniche del mondo moderno, tra il genio visionario dell’ermetismo e della Cabala e un ateismo che osava appena chiamarsi tale. Il destino, il pensiero del personaggio sono ispirati al grande chimico tedesco Paracelso, a Michele Serveto, dedito anche lui a indagini sulla circolazione del sangue, al Leonardo dei Quaderni e a quel filosofo singolarmente audace che fu Tommaso Campanella. Una folla di comparse, mercanti, banchieri, ecclesiastici, operai, donne di ogni livello e condizione, si muove tra le pagine di un libro in cui nulla è sacrificato al pittoresco ma nel quale i decenni 1510-1569 ci appaiono in un aspetto nuovo, quotidiano e, al tempo stesso, sotterraneo, attraverso immagini colte dalla strada maestra, dal laboratorio, dal chiostro, dal banco di vendita, dalla taverna e, infine, dalla prigione.
L’opera al nero
Yourcenar Marguerite
Per settecento anni è rimasto nascosto in un muro dell'abbazia. Poi una scintilla ha scatenato un incendio e il muro è crollato. Stupito, l'abate Menaud sfoglia quel volume impreziosito da disegni di animali e di piante. È scritto in codice, ma le prime parole sono in latino: Io, Barthomieu, monaco dell'abbazia di Ruac, ho duecentoventi anni. E questa è la mia storia. Per migliaia di anni è rimasto immerso nell'oscurità. Poi un'intuizione ha squarciato le tenebre. Incredulo, l'archeologo Luc Simard cammina in quel grandioso complesso di caverne, interamente decorate con splendidi dipinti rupestri. E arriva all'ultima grotta, la più sorprendente, dove sono raffigurate alcune piante: le stesse riprodotte nell'enigmatico manoscritto medievale Per un tempo indefinibile è rimasto avvolto nel mistero. È stato custodito da santi e da assassini, è stato una fonte di vita e una ragione di morte. Poi un imprevisto ha rischiato di svelarlo agli occhi del mondo. Spietati, gli abitanti di Ruac non hanno dubbi: i forestieri devono essere fermati. Perché la cosa più importante è difendere il loro segreto. A ogni costo.
LA MAPPA DEL DESTINO
Cooper Glenn
Cesare è stato il primo della stirpe dei Cesari. Politico, letterato, condottiero, capo carismatico, dittatore. Geniale e determinato. Corruttore senza rimorsi. Grande oratore, amatore ancora più grande. Uomo d’azione e di pensiero, di crudeltà e di perdono. Un autentico conquistatore, ambizioso oltre ogni misura. Amato e temuto. Odiato. Non amava i limiti, di nessun genere. Ha voluto, fortissimamente, essere il Primo. Lo è diventato, grazie alla sua intelligenza, alla sua determinazione e, soprattutto, al suo coraggio. Al suo fascino, talvolta. Alla sua spregiudicatezza, non di rado. Senza dimenticare la Fortuna, dea che rispettava e onorava. I suoi assassini l’hanno reso immortale.
Giulio Cesare, il primo dei Cesari
Di Martino Antonella
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