
Confini di pelle
Valtieri Maurizio
Descrizione: Una giovane cameriera di origine rumena viene trovata strangolata in una stanza al sesto piano di uno storico albergo di Roma. La scena del delitto somiglia in modo impressionante a un quadro di Edward Hopper – Stanza d’albergo, 1931. Il commissario Flavio Bertone, nell’affrontare l’indagine, entra coraggiosamente nel quadro di Hopper e si ritrova a fare i conti con se stesso, con la sua vita passata e con un ambiguo personaggio della sua adolescenza molisana. Al termine di questa avventura, conosceremo il nome dell’assassino della cameriera rumena, ma l’arte di Hopper, per fortuna, resterà per sempre un piacevole, irresistibile enigma.
Categoria: Giallo - thriller - noir
Editore: Editions Mincione
Collana: Narrativa
Anno: 2021
ISBN: 9782931144107
Recensito da Ornella Donna
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In Confini di Pelle, attraverso otto storie, ci conduce in una estraniante realtà quotidiana, dove appare evidente come l'umanità abbia perso totalmente la sua unità di specie. Sono famiglie in fuga dalla guerra, folli in conflitto con meschine personalità latenti, mariti con segreti, ragazzi in lotta con i loro coetanei e donne che hanno riposto la propria fiducia in uomini sbagliati. Sono terribilmente umani i personaggi, fatti persone nell'accezione etimologica del termine, ovvero maschere, che escono dall'immaginazione di Valtieri, pur nulla conservando di immaginario.
Confini di pelle
Valtieri Maurizio
Ritrovato nell'archivio di famiglia e presentato per la prima volta ai lettori, questo romanzo inedito di Giorgio Scerbanenco conserva intatto il fascino della sua scrittura ironica e una struttura appassionante da vero noir all'italiana. La vicenda di questo libro è essa stessa un romanzo: il manoscritto dell'«Isola degli Idealisti» scompare insieme ad altri testi nel 1943, quando la Mondadori, per la quale era stato scritto, sposta in tutta fretta i suoi uffici da Milano. Figura tra le opere in via di pubblicazione elencate da Scerbanenco per ottenere asilo in Svizzera, ed è l'unico ad essere stato ritrovato, in uno degli archivi che raccolgono le carte dello scrittore. Un romanzo ritrovato nello stile del migliore Scerbanenco: tagliente, incisivo, sensuale e pittorico. I protagonisti, il padre Antonio e i suoi figli Celestino e Carla, ricchi e raffinati medici, vivono circondati da domestici più o meno fidati in una casa su una piccola isola in mezzo a un lago, e qui si nutrono di arte e di cultura. La loro tranquillità viene disturbata da Guido e Beatrice, due ladri professionisti, che Celestino, appassionato di matematica e filosofia morale, decide di rieducare. Nonostante le apparenze, e malgrado le resistenze dei due ladri, l'esito di questo bizzarro esperimento sociale si dimostrerà imprevedibile: il disincanto dell'uno, la nostalgia di casa dell'altra si mescolano ai furti, alle piccole bugie e alle vere tragedie che intrecciano le storie di due famiglie così diverse.
L’isola degli idealisti
Scerbanenco Giorgio
Il ballo ha la perfezione esemplare di un piccolo classico, poiché riesce a mescolare, pur nella sua brevità, i temi più ardui: la rivalità madre-figlia, l’ipocrisia sociale, le goffe vertigini della ricchezza improvvisata, le vendette smisurate dell’adolescenza – che passano, in questo caso eccezionale, dall’immaginazione alla realtà. Perché è proprio una vendetta, quella della quattordicenne Antoinette nei confronti della madre: non premeditata, e per questo ancora più terribile. In poche pagine folgoranti, con la sua scrittura scarna ed essenziale, Irène Némirovsky condensa, senza nulla celare della sua bruciante crudeltà, un dramma di amore respinto, di risentimento e di ambizione. Nel 1929, quando Némirovsky pubblica David Golder, il suo primo romanzo (a cui l’anno dopo seguirà Il ballo), la critica manifesta tutta la sua sbalordita ammirazione di fronte a questa giovane donna elegante e mondana, appartenente a una ricca famiglia di émigré russi di origine ebrea, che si rivela una brillante scrittrice. Per tutti gli anni Trenta Irène Némirovsky continuerà a pubblicare con immutato successo. Nel dopoguerra, tuttavia, sulla sua opera cala il silenzio. Solo a partire dall’autunno del 2004 la critica, ma soprattutto i lettori, hanno cominciato a restituire a Irène Némirovsky il posto che le spetta fra i più grandi, e i più amati, narratori del Novecento.
Il ballo
Némirovsky Irène
Su una perla trovata in fondo al mare un pescatore messicano, Kino, costruisce il sogno di una vita migliore, il riscatto dalla miseria e dalla fatica. L'inquietudine e le passioni suscitate dal tocco della fortuna sconvolgono però la sua vita, quella di sua moglie e del suo bambino. Contro la violenza non basta più l'amore di Juana, né la solidarietà di alcuni poveri pescatori, e dalla grande avventura Kino e i suoi torneranno alla fatica di tutti i giorni senza nemmeno l'unico bene che la vita aveva loro dato: la pace con se stessi.
La perla
Steinbeck John
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