Narrativa

LA RAGAZZA DI NOME GIULIO

Milani Milena

Descrizione: Apparve nel 1964 suscitando un enorme scandalo e dividendo critica e pubblico. Il libro non ha perso nulla della sua forza e può essere considerato un piccolo classico, oltre che un'audace anticipazione della fioritura della letteratura erotica femminile di questi ultimi anni.

Categoria: Narrativa

Editore: Es

Collana:

Anno: 2001

ISBN: 9788887939156

Recensito da Marika Piscitelli

Le Vostre recensioni

Siamo rimasti dolorosamente stupiti che una donna, una nostra italiana, abbia osato tanto, e che una casa editrice si sia prestata a lanciare nel mercato librario tanta turpitudine”.

Così scriveva il mensile “La Madre”, stampato a Brescia, nell’agosto del 1964.

Il romanzo era uscito nell’aprile dello stesso anno ed il suo percorso non era stato certo facile: diverse case editrici lo avevano respinto, trovandolo orrendo, impubblicabile.

Del resto, la stessa autrice era ben consapevole dello scalpore che la sua opera avrebbe sollevato: “Quel personaggio incandescente che era la ragazza Giulio, mi faceva paura, perché mi ero accorta che stavo precorrendo i tempi, e inoltre sentivo che per molta gente sarebbe stato motivo di scandalo, e di vergogna” (dalla prefazione dell’autrice, 7 novembre 1978).

Alla fine arrivò anche una temutissima incriminazione: il romanzo fu reputato gravemente offensivo del sentimento comune del pudore.

Le vendite furono bloccate, alla scrittrice fu affibbiata l’etichetta di “pornografa” ed il 23 marzo del 1966 Milena Milani fu condannata alla pena della reclusione per mesi 6 ed a Lire 100.000 di multa. Questo, ovviamente, oltre alla confisca di tutte le copie del libro ed al pagamento delle spese processuali.

Il riscatto giunse solo il 21 novembre del 1967, quando la sentenza d’appello stabilì:

Gli spunti erotici si inseriscono armoniosamente nel tessuto narrativo e rispondono alle esigenze descrittive che il tema della donna condannata alla solitudine suggeriva e che sono state felicemente realizzate nell’unità poetica dell’opera”.

Assoluzione con formula piena, dunque, e sequestro revocato.

Poiché il piombo era stato distrutto, fu necessario correggere nuovamente le bozze e ricomporre il testo ma, nel 1968, “La ragazza di nome Giulio” fece il suo ingresso nelle librerie e fu poi tradotto in tutto il mondo. Nel 1970 rappresentò l’Italia in occasione del 20º Festival di Berlino.

Sprezzante dei tabù di un’Italia ancora bigotta e sicuramente disdicevole per la morale dei tempi, ancora oggi “La ragazza di nome Giulio” appare diretto come pochi altri romanzi nel descrivere le iniziazioni sessuali di una ragazzina tormentata.

Jules non riesce a trovar pace, ed è bellissima la descrizione della sua irrequietezza, della sua particolarità.

Tuttavia, parte dei racconti pecca di eccesso fantasioso e sono riscontrabili alcune forzature.

Il finale, inoltre, mi ha lasciata perplessa: non era la storia di un degrado, ma di una ricerca…

Io non fuggo la solitudine, e nemmeno la cerco: essa è presente nel mio modo di essere, di avere vita

Nessuno voleva salvarmi: tutti cercavano invece di trascinarmi sempre più in basso. Io stessa lo facevo con me stessa, e quando dal mio corpo prendevo quel piacere fisico così tormentato, quando i miei gesti erano solo in funzione di quel piacere, e il mio spirito vagava leggerissimo e felice, ma in realtà oppresso e schiantato, io pure ero un essere immondo, degno di quell’inferno dove la vista di Dio è preclusa e il fuoco brucerà le nostre carni

Il corpo, dopo quei contatti, quegli abbracci, acquistava come una diversa bellezza, un po’ estenuata, più completa”.

...

Leggi tutto

LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )

Aggiungi un tuo commento

Scrivi la tua recensione

Devi effettuare il login per aggiungere un commento oppure registrati

Milena

Milani

Libri dallo stesso autore

Intervista a Milani Milena

La chiave bianca

Erica Story

C'è chi guarda le vetrine desiderando cose che non potrà mai permettersi, chi invece ammira le foto di alberghi di lusso in cui non andrà mai. Io invece mi sono spesso immaginata di aver incontrato un ragazzo carinissimo e perfetto quando invece non esisteva. Come quel giorno in cui avrei preferito restarmene a casa invece di partecipare a un matrimonio. Non era tanto la cerimonia a disturbarmi, quanto il fatto che ci sarebbe stato quel bastardo del mio ex, al braccio di mia sorella, per giunta, mentre io sarei arrivata da sola. L'unica soluzione era inventarsi un fidanzato, un tipo meraviglioso e affascinante con sex appeal da vendere e un tagliente senso dell'umorismo. Uno di quelli per cui le altre sbavano di invidia e sarebbero disposte a tutto pur di rubartelo... Di sicuro uno così non è l'uomo della porta accanto, sarebbe troppo bello per essere vero.

TROPPO BELLO PER ESSERE VERO

Higgins Kristan

Il ragazzo e il mare: si può racchiudere cosi l'avventura di un'estate per un adolescente degli anni cinquanta. Il lento addestramento alla pesca, le conversazioni sulla guerra con il pescatore che è stato soldato sul fronte orientale, l'isola del sud: tutto questo fa da sfondo all'incontro del protagonista con una ragazza più grande venuta da un colleggio svizzero a far vacanza al mare.

Tu, mio

De Luca Erri

Germania, 1943. Hans Heigel, ufficiale di complemento delle SS nella piccola cittadina di Osnabrück, non comprende né condivide l'aggressività con cui il suo Paese si è rialzato dalla prima guerra mondiale; eppure, il timore di ritorsioni sulla propria famiglia e la vita nel piccolo centro, lontana dagli orrori del fronte e dei campi di concentramento, l'hanno convinto a tenere per sé i suoi pensieri, sospingendolo verso una silenziosa convivenza anche con le politiche più aberranti del Reich. Più importante è occuparsi della moglie Ingrid e, soprattutto, dell'amatissima figlia Hanne. Fino a che punto un essere umano può, però, mettere da parte i propri valori per un grigio quieto vivere? Hans lo scopre quando la più terribile delle tragedie che possono capitare a un padre si abbatte su di lui, e contemporaneamente scopre di essere stato destinato al campo di sterminio di Sobibór. Chiudere gli occhi di fronte ai peccati terribili di cui la Germania si sta macchiando diventa d'un tratto impossibile... soprattutto quando tra i prigionieri destinati alle camere a gas incontra Leah, una bambina ebrea che somiglia come una goccia d'acqua a sua figlia Hanne. Fino a che punto un essere umano può spingersi pur di proteggere chi gli sta a cuore? Giorno dopo giorno, Hans si ritrova a escogitare sempre nuovi stratagemmi pur di strappare una prigioniera a un destino già segnato, ingannando i suoi commilitoni, prendendo decisioni terribili, destinate a perseguitarlo per sempre, rischiando la sua stessa vita... Tutto, pur di non perdere un'altra volta ciò che di più caro ha al mondo...

La bambina e il nazista

Forte Franco, Bonfiglioli Scilla