
Conversazione su Tiresia
Camilleri Andrea
Descrizione: C’è la misteriosa eredità di Tabitha Dyerson, la guaritrice – o maga – del paese, che sposò il Dr. Robert Morgan, un disertore della guerra civile. Gli infermi della città si radunavano attorno a Tabitha, i cui rimedi a base di erbe curavano molti più pazienti di quanto i metodi scientifici di suo marito avessero mai fatto. Si diceva che Tabitha avesse lasciato un ‘‘libro delle ombre’’, un libro da strega con le ricette di tutte le sue pozioni. Nonostante in molti lo avessero cercato, nessuno era mai riuscito a trovarlo... fino ad ora. Il lettore segue la vita di Truly, la figlia di Tabitha, i suoi tempi e le sue avventure. Le sottotrame abbondano, così come le risate, le lacrime, gli intrighi, le bugie e la magia.
Categoria: Narrativa
Editore: Zero91
Collana:
Anno: 2011
ISBN: 9788895381374
Recensito da Nicoletta Scano
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«Chiamatemi Tiresia. Per dirla alla maniera dello scrittore Melville, quello di Moby Dick. Oppure Tiresia sono, per dirla alla maniera di qualcun altro…». Questo l’inizio folgorante della Conversazione su Tiresia, un racconto articolato che ricostruisce la storia del celebre indovino attraverso i secoli, con 63 versioni del mito declinato in età antica e moderna da scrittori, poeti, filosofi, drammaturghi. E discorrendo dell’indovino cieco Camilleri si abbandona al racconto, narra di miti e di dèi, di libri e scrittori, di uomini e donne, di teatro e personaggi, di sé e dell’oggi, di cecità e preveggenza, e lo fa nel modo mirabile che i lettori gli conoscono. Il destino di un protagonista letterario si snoda dalla tragedia greca - ben quattro raccontano la storia di Tiresia - a Omero, Dante, Eliot, Apollinaire, Primo Levi e tanti altri; persino Woody Allen lo fa apparire in un suo film. Indossando i panni di Tiresia Camilleri, con la potenza del mito e la forza della sua narrazione, conferma l’incrollabile passione per il teatro, la formidabile cultura, e ci regala un’opera unica, preziosa.
Conversazione su Tiresia
Camilleri Andrea
"Non si cura per quello che si sa o che si crede di sapere. Si cura e si può soltanto curare per quello che si è!". Sono le parole del magistrato a Giulia, giovane chirurgo in carriera, dopo un tragico incidente segnato dall'arroganza del suo sapere. Fino a quel momento Giulia è stata tutto: bella, determinata, rampante con la spocchia di un cognome che conta. Per lei il malato non è stato mai il fine, ma soltanto un mezzo per dimostrare la sua abilità in sala operatoria, per tenere alta la media dei suoi successi. Poi l'incidente di percorso, l'umiliazione del tribunale, il riaffiorare di altre tragiche vicende. È un mondo che crolla, che le fa il vuoto intorno, la umilia, mette a nudo le sue fragilità, la spinge a Grado, nella villa di famiglia, al riparo dalle ansie della madre e dai maldestri tentativi del marito di starle accanto, e dove ritrova casualmente Paolo, il cugino fidato, il compagno di giochi di un tempo. Villa Flavia è piena di ricordi per entrambi: le faide di famiglia, i primi amori di lei, le sue minigonne, quella spider rossa in attesa al cancello ogni sera, e lui che aspettava il suo rientro fino a notte fonda, disposto ad amarla "anche soltanto per amore".
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Il codice Da Vinci
Brown Dan
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