
Il colore della paura
Cortanze Gérard Roero di
Descrizione: Un uomo e un bambino, padre e figlio, senza nome. Spingono un carrello, pieno del poco che è rimasto, lungo una strada americana. La fine del viaggio è invisibile. Circa dieci anni prima il mondo è stato distrutto da un'apocalisse nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio, freddo, senza vita, abitato da bande di disperati e predoni. Non c'è storia e non c'è futuro. Mentre i due cercano invano più calore spostandosi verso sud, il padre racconta la propria vita al figlio. Ricorda la moglie (che decise di suicidarsi piuttosto che cadere vittima degli orrori successivi all'olocausto nucleare) e la nascita del bambino, avvenuta proprio durante la guerra. Tutti i loro averi sono nel carrello, il cibo è poco e devono periodicamente avventurarsi tra le macerie a cercare qualcosa da mangiare. Visitano la casa d'infanzia del padre ed esplorano un supermarket abbandonato in cui il figlio beve per la prima volta un lattina di cola. Quando incrociano una carovana di predoni l'uomo è costretto a ucciderne uno che aveva attentato alla vita del bambino. Dopo molte tribolazioni arrivano al mare; ma è ormai una distesa d'acqua grigia, senza neppure l'odore salmastro, e la temperatura non è affatto più mite. Raccolgono qualche oggetto da una nave abbandonata e continuano il viaggio verso sud, verso una salvezza possibile...
Categoria: Narrativa
Editore: Einaudi
Collana: SuperET
Anno: 2014
ISBN: 9788806219369
La neve avvolge in una coltre silenziosa la piccola cittadina di Rumilly, nell’Alta Savoia. Due bambini corrono a perdifiato nel bianco sterminato. Per festeggiare il loro decimo compleanno hanno deciso di sfidare la proibizione paterna e intrufolarsi nella tenuta del Castello. In punta di piedi si avvicinano alla finestra e incollano il naso al vetro. Devono scoprire se quello che si racconta del padrone di casa è la realtà. E quello che vedono è ancora più sorprendete delle voci di paese. Il canarino rinchiuso nell’elegante gabbia dorata è davvero tutto blu, e dello stesso colore è il viso del suo padrone, Jean-Antoine Giobert, che vive isolato in quell’edificio in rovina, circondato da campi di Isatis Tintoria, una pianta che fornice un particolarissimo pigmento blu. Unico superstite di una famiglia massacrata durante la rivoluzione, il ricco signorotto non ha che una passione e ossessione: l’indaco. Lo studia e lo sperimenta in ogni sua sfumatura e gradazione, per poi venderla a peso d’oro. Tutta la sua esistenza è dedicata alla ricerca del blu perfetto, su cui scrive un ponderoso trattato e per la quale partecipa, vincendoli sempre, a bizzarri concorsi per la premiazione del colore più puro. Ma nei giorni che seguono a questi successi vengono scoperti efferati delitti che sono pericolosamente simili ai deliri onirici di cui Giobert è preda ormai da molte notti. Per sfuggire al dubbio scagionarsi, è costretto a intrecciare la sue ricerche con quella dell’assassino, in una spirale cupa e ipnotica. Gérard Roero di Cortanze descrive tutta la crudeltà del nostro essere interiore, fino nei meandri più nascosti e proibiti. Una vera e propria favola del male.
Il colore della paura
Cortanze Gérard Roero di
Ad Agrumeta, tranquilla cittadina nella provincia di Bari, da anni non si ricordava un dicembre così caldo. Ma a surriscaldare il clima generale è soprattutto la rivoluzione rosa delle giovani e agguerrite protagoniste di una nuova stagione politica. Nessuno si sarebbe però aspettato che nell’occhio del ciclone finisse anche la questura, dove è da poco stata nominata commissario Lolita Lobosco, detta Lolì: 36 anni di procace femminilità che si sprigiona dagli occhi arabi, dai lunghi capelli e da una quinta di reggiseno, tutto frutto di mamma-natura, che negli uomini evoca la perfezione dei frutti mediterranei. Ma fin dai primi giorni la nuova arrivata dovrà vedersela con maldicenze e avversari influenti. A peggiorare la situazione le viene affidato un caso che mette a rischio anche la sua vita privata: Stefano Benedetto Morelli, rampante dentista quarantenne accusato di violenza sessuale. E a lui basta uno sguardo, e quell’inconfondibile profumo di arancia che emana dal corpo di Lolì, perché si risvegli il ricordo di un imbarazzante passato comune.
LA CIRCONFERENZA DELLE ARANCE
Genisi Gabriella
La "Battered Woman Syndrome" (BWS) in italiano "Sindrome della donna maltrattata", è stata introdotta nel 1970 dalla studiosa e psicologa americana Lenore E. Walker per indicare una serie di sintomi comportamentali e di natura psicologica che derivano dall'esposizione prolungata a situazioni di violenza domestica.
La violenza domestica: da vittime a carnefici
Morano Elisa
Monique ha sempre creduto nel suo matrimonio. Soprattutto, ha sempre creduto nel suo ruolo di moglie: muoversi sicura per casa, gestire la vita familiare, provvedere agli altri con la certezza di essere necessaria. Ma è bastata una frase di Maurice: "C'è una donna". E se Monique è tradita dal marito, la madre di Philippe lo è dal figlio, che al progressismo materno preferisce lo spirito pratico e conservatore della moglie. Murielle, invece, non ha né mariti né figli con cui scontrarsi: due matrimoni finiti male e il suicidio della figlia la condannano a una solitudine che la rende cruda e volgare, astiosa verso il mondo e verso un Dio che forse non c'è. Tre racconti, tre donne, tre crisi.
Una donna spezzata
De Beauvoir Simone
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