
IL CICLISTA IMPENITENTE
Pauletto Giancarlo
Descrizione: La poesia è un bisogno universale, com’è universale il bisogno di scoprire sfumature inedite dei sentimenti, per dare più profondità a quelli che ci portiamo dentro. Questo volume di Walter Siti – nato da una serie di 52 articoli scritti per “la Repubblica” nel 2014 – è un percorso tra autori e testi di tutti i Paesi e di ogni epoca, raccontati senza timori reverenziali o accademici, alla ricerca di emozioni, ossessioni, paure e virtù che attraversano i secoli e ci appartengono ancora oggi. Dante, Petrarca, Shakespeare, Whitman, Szymborska e molti altri autori in cui qualunque tipo di lettore, anche quello non specializzato, troverà qualcosa che parla di lui.
Categoria: Saggi
Editore: Rizzoli
Collana: Scala italiani
Anno: 2015
ISBN: 9788817083294
Conoscete la differenza tra vita “vera” e vita “reale”? E sapete qual è il significato di un sogno ricorrente, quello in cui vi rubano la bicicletta? E perché il ciclista stagionato colleziona carabattole? Vi siete poi mai chiesti qual è la vetrina più bella, per una libreria? In questo libro conoscerete il Lindo, favoloso custode di una favolosa dimora di campagna; e Veniero, artista, skipper, allevatore di asini pavoni e galline, nonché provetto ortolano, vignaiolo, muratore e soprattutto amico; e poi Teodoro, l’uomo volante dell’Altipiano. Se volete sapere cosa si prova a visitare un cimitero di caduti della Prima guerra mondiale; se siete curiosi di sapere com’è andata a finire a due ragazzini che hanno sottratto la bici al prete per farci un giretto, se ancora vi andrebbe di attraversare la Francia a pedali, partendo da Cuneo – dove Totò ha fatto il militare tre anni – per arrivare a Brest allora queste e molte altre sono le storie che incontrerete in questo libro vagante e divagante come un ciclista che non si è mai pentito di essere montato in sella.
IL CICLISTA IMPENITENTE
Pauletto Giancarlo
Imperniato attorno a un leggendario brano blues, il racconto parla con la voce di un sedicenne che scopre di avere un difetto irreversibile all’udito. Il suo è un viaggio attraverso la presa di coscienza dell’handicap, ma è anche il cammino di un teenager come tanti, alla ricerca della propria identità. È un’empatia che lo sorregge dove i sensi vengono meno: trasporta lontano e pone un diaframma tra lui e il mondo degli uomini che si muovono in fretta, e coltivano cinici il destino come fosse un’occasione. Il ragazzo osserva, memorizza i suoni per riascoltarli nell’animo e attende il silenzio che verrà, e che forse sarà davvero un’occasione. Lo fa in disparte, perché non ama la compagnia chiassosa e accessoria delle conoscenze di passaggio. L’affiancano gli amici dai quali trae, come dalla musica, l’energia per combattere la deriva. L’amicizia è il sentimento che conforta e dà voce a ogni cosa, mentre sul mondo cade fragile il sipario del silenzio.
La Forma Fragile del Silenzio
Pigola Fabio Ivan
Intervista a Martina Gatto
Glen Runciter comunica con la moglie defunta per avere i suoi consigli dall’aldilà. Joe Chip scompare dal mondo del 1992 e si ritrova nell’America degli anni Trenta, mentre riceve misteriosi e cupi messaggi. Una trappola mortale sembra aver annientato i migliori precognitivi del sistema solare. È in corso una lotta per scrutare il futuro nel corso di un’impossibile dissoluzione del presente; mondi e tempi diversi vivono e fluiscono contemporaneamente, la vita si scambia con la morte. In Ubik Philip Dick affronta con grande ispirazione alcuni dei suoi temi piú profondi: l’illusione che chiamiamo realtà, la mancanza di un tessuto connettivo e di un principio unificatore al di sotto dell’apparenza delle cose, il mistero di un Dio che tiene i dadi della vita e della morte. Scritto nel 1966 e pubblicato nel 1969, Ubik è una delle opere più sconcertanti e riuscite di Philip K. Dick. per il suo dirompente surrealismo, per l’ironia e la passione con cui analizza la società umana, Ubik è davvero un classico di quella letteratura che sempre si spinge a esplorare i paradossi dell’esistenza con le armi della visione e della fantasia, di uno sguardo anarchico, insaziabile e curioso."Io sono vivo, voi siete morti", scrisse Philip K. Dick in Ubik.
UBIK
Dick Philip K.
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