
Abitavamo in un bosco di querce
Guglielmi Marilena
Descrizione: Natalia, bellezza prorompente, ribelle per natura ma madre giovanissima. Suo marito, chiuso "per indole naturale o per disperazione nei confronti di quella moglie bambina troppo bella e altrettanto indomabile, dedito al gioco e al bere". Loro figlio Renzo, sempre serio ma felice, con il privilegio di avere una madre tutta per sé quando i genitori si separano. Cominciamo a conoscerli dall'album di famiglia, quando ancora abitavano in Istria, immortalati in tanti istanti di vita felice. Poi, per tutti, viene l'esilio, che porta i loro corpi a trasferirsi in un luogo alieno, mentre la vita non vuole saperne di staccarsi dall'Istria, angolo incantato di Adriatico. Ecco, quindi, che Natalia, Renzo e gli altri personaggi si ritrovano muti nell'animo e paralizzati nei sentimenti. La voce narrante passa così prima alle case testimoni di vita ormai lontana e di desolazione presente -, poi addirittura agli oggetti - una credenza, un pettine, un orologio... -, divenuti unici depositari della memoria. Perché le anime sono rimaste altrove.
Categoria: Narrativa
Editore: Rizzoli
Collana: Di tutto di più
Anno: 2012
ISBN: 9788817055178
Abitavamo in un bosco di querce
Guglielmi Marilena
A parte la bravura come immobiliarista, Nikla Poggiardo è odiosa nell'insofferenza verso i bambini, autolesionista nell'ingozzarsi fino al vomito, inadeguata nella scelta scellerata del compagno di vita, il plurimaritato notaio Cesare de Nistris, con il quale intrattiene rapporti intimi, dapprima incandescenti, poi via via sempre più degradanti. Vittima di un abuso che la lascia tramortita, fugge da Roma verso il Salento. Ma anche qui, nella terra natia, i demoni che la perseguitano non le danno tregua. Dopo svariate peripezie, sarà l'avventura con un uomo rozzo e volgare a segnare per Nikla un prima e un dopo, lasciandola alla deriva con un regalo avvelenato. Qualcosa di così inaspettato da costringerla a ribaltare, tra rabbia e sbalordimenti, l'intera sua esistenza.
Graffio
Rosenfeld Tessa
Questa antologia contiene gli autori che hanno aderito all'iniziativa editoriale e che hanno partecipato alle sezioni Racconto Breve Inedito e Poesia Inedita del Premio Letterario il Borgo Italiano 2021, la cui cerimonia di premiazione è stata ospitata dal borgo di Lanzo Torinese.
Il borgo italiano
AA. VV.
Il ballo ha la perfezione esemplare di un piccolo classico, poiché riesce a mescolare, pur nella sua brevità, i temi più ardui: la rivalità madre-figlia, l’ipocrisia sociale, le goffe vertigini della ricchezza improvvisata, le vendette smisurate dell’adolescenza – che passano, in questo caso eccezionale, dall’immaginazione alla realtà. Perché è proprio una vendetta, quella della quattordicenne Antoinette nei confronti della madre: non premeditata, e per questo ancora più terribile. In poche pagine folgoranti, con la sua scrittura scarna ed essenziale, Irène Némirovsky condensa, senza nulla celare della sua bruciante crudeltà, un dramma di amore respinto, di risentimento e di ambizione. Nel 1929, quando Némirovsky pubblica David Golder, il suo primo romanzo (a cui l’anno dopo seguirà Il ballo), la critica manifesta tutta la sua sbalordita ammirazione di fronte a questa giovane donna elegante e mondana, appartenente a una ricca famiglia di émigré russi di origine ebrea, che si rivela una brillante scrittrice. Per tutti gli anni Trenta Irène Némirovsky continuerà a pubblicare con immutato successo. Nel dopoguerra, tuttavia, sulla sua opera cala il silenzio. Solo a partire dall’autunno del 2004 la critica, ma soprattutto i lettori, hanno cominciato a restituire a Irène Némirovsky il posto che le spetta fra i più grandi, e i più amati, narratori del Novecento.
Il ballo
Némirovsky Irène
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