
DOVE SONO ANDATI A FINIRE I SOLDI
Canty Kevin
Descrizione: Pietro è un ragazzino di città. La madre lavora in un consultorio di periferia, farsi carico degli altri è il suo talento. Il padre è un chimico, un solitario, e torna a casa ogni sera carico di rabbia. Ma sono uniti da una passione comune, fondativa: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l'orizzonte lineare di Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia. Quando scoprono il paesino di Graines sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in quella Val d'Ayas "chiusa a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l'accesso" ma attraversata da un torrente che lo incanta dal primo momento. E lì, ad aspettarlo, c'è Bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età ma si occupa del pascolo delle vacche. Sono estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri più aspri. Sono gli anni in cui Pietro inizia a camminare con suo padre, "la cosa più simile a un'educazione che io abbia ricevuto da lui". La montagna è un sapere, un modo di respirare, il suo vero lascito: "Eccola lì, la mia eredità: una parete di roccia, neve, un mucchio di sassi squadrati, un pino". Paolo Cognetti esordisce nel romanzo con un libro sui rapporti che possono essere accidentati ma granitici, sulla possibilità di imparare e sulla ricerca del nostro posto nel mondo.
Categoria: Narrativa
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Anno: 2017
ISBN: 9788806226725
Chi pensa che solo le donne - o le donne meglio degli uomini - sappiano scrivere di relazioni e di sentimenti, si ricrederà leggendo questo libro: Kevin Canty è uno scrittore in grado di rappresentare il mondo emotivo maschile con straordinaria potenza ed eleganza, di rivelarne la delicatezza nascosta dietro l'apparente solidità. I protagonisti delle sue storie sono uomini sul punto di prendere una decisione difficile, o che ne stanno scontando le conseguenze: c'è chi passa un ultimo pomeriggio in compagnia del figlio della donna che lo sta lasciando; chi resiste a una seduttrice mentre aspetta un incontro con la ex moglie in un motel sommerso dalla neve; chi deve superare il trauma della morte della compagna cominciando una nuova storia d'amore; chi deve vendere immobili tenendo d'occhio un figlio di quattro anni che morde gli altri bambini. Canty costruisce le vicende dei suoi personaggi con la mano sicura del grande narratore «classico», illuminandole con una compassione profonda che però non concede nulla al sentimentalismo. A detta dei critici, il suo stile sobrio e tagliente ne fa il miglior erede di Raymond Carver sulla scena letteraria americana contemporanea.
DOVE SONO ANDATI A FINIRE I SOLDI
Canty Kevin
È il racconto degli avvenimenti vissuti nel corso di una giornata da Leopold Bloom e Stephen Dedalus a Dublino, in un vagabondaggio che ripercorre le tappe dell'Odissea. Episodi, scene e fatti sono costruiti con più o meno evidente parallelismo rispetto all'opera omerica. Il romanzo però non si esaurisce in questo, vuole essere anche una "summa" di tutti gli aspetti dell'uomo moderno e dei suoi rapporti con la società.
Ulisse
Joyce James
ome si gioca a nascondino da soli? Un bambino ricerca un riparo dalla morte del padre e trova nell'aria le voci dei matti, degli animali, dei vecchi e delle donne che popolano i luoghi marginali di una sperduta valle di montagna. Riti collettivi di addio all'inverno, campane ferme, racconti orali, cadute, incantamenti e ossessioni animano il romanzo d'esordio di Sergio Peter che, ispirandosi alla lezione del Celati di "Narratori delle pianure" e del Calvino delle "Città invisibili", dà vita a un ritorno a casa che è anche viaggio iniziatico nei territori della memoria.
Dettato
Peter Sergio
Messico: Irma, diciannove anni, nata in Canada, vive tutta sola a un passo dal deserto. Suo padre, mennonita imbrigliato da un rigore bacchettone, l’ha ripudiata. Suo marito, spacciatore di basso rango, è sparito nel nulla. Ma Diego, regista-figo del film con cane filosofo, alle prese con un copione sperimentale e un cast internazionale, ingaggia Irma come interprete e tuttofare. L’atmosfera libertaria del gruppo, le chiacchiere notturne, i progetti artistici galvanizzano Irma. Galvanizzano anche la sorellina Aggie, che sogna di mollare mamma e papà, e viver con lei. Anzi, un bel giorno molla tutto davvero, e convince anche Irma a gettarsi in un’avventura a dir poco clamorosa...
MI CHIAMO IRMA VOTH
Toews Miriam
LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )