Narrativa

L’eco del deserto

Bambarén Sergio

Descrizione: Dopo aver lasciato una carriera da manager, Sergio Bambarén ha sposato la natura e i grandi spazi, primo fra tutti il mare e in particolare l'oceano. Ha nuotato con i delfini, ha praticato il surf sulle coste più selvagge, ha trovato amici dal cuore grande. E ha intrapreso una ricerca spirituale. Alle grandi distese di acqua, però, ha anche affiancato il viaggio in uno dei luoghi più magici e avvolgenti della terra: il deserto. Insieme a una famiglia berbera, Sergio ha vissuto l'esperienza intensa ed emozionante di immergersi nel silenzio di sabbie millenarie, dove è possibile svuotare la mente da ogni affanno quotidiano e ritrovare la semplicità delle cose essenziali, quelle che contano davvero.

Categoria: Narrativa

Editore: Sperling & Kupfer

Collana: Parole

Anno: 2014

ISBN: 9788820056209

Recensito da Elpis Bruno

Le Vostre recensioni

Chi ha letto le opere di Sergio Bambaren conosce il suo amore per l’oceano. “L’eco del deserto” si differenzia dalle altre perché si svolge sulla terraferma, nel deserto del Marocco. Anche se le riflessioni di fondo accomunano la presente storia con le precedenti.

Bambaren cita Steve Jobs nella dedica (“Dedicato ai folli, agli anticonformisti, ai ribelli…”) e nelle premesse: “Qualche volta la vita ti colpisce come un mattone in testa…”
La vicenda comincia ad Agadir ( “… mentre viaggiavo per il mondo alla ricerca dell’onda perfetta, mi recai in Marocco…”) con il sogno di “un cuore umano, pulsante, posato sulla sabbia del deserto. Emanava luce e cambiava colore”.
L’amico surfista Amir sembra conoscere l’interpretazione del sogno (“Hai mai sentito parlare dei Tuareg, gli uomini blu del deserto?”) e orienta Sergio a ricercare Khalil, l’uomo saggio dal cuore trasparente (“Se esiste davvero un uomo così devo assolutamente incontrarlo!”) che ha scelto di vivere nel bel mezzo del deserto (“Nel deserto a guardare le stelle”).
Il viaggio da Marrakech all’oasi ove vive Khalil è pericoloso e alterno, perché nel Sahara, come nel mondo, “le porte dell’Inferno sono soltanto a pochi passi da quelle del Paradiso”: a momenti di straordinaria contemplazione seguono punte di disperazione, poi il viaggiatore si abbandona a una libellula (Amore) che lo conduce a conoscere l’uomo del deserto e i suoi segreti (“Gli occidentali hanno orologi, ma i Tuareg hanno tempo”).

La scrittura di Bambaren, come sempre, è molto semplice, perfino elementare: per questo è pura, tanto più se si pensa allo stile di vita che lo scrittore conduce, sempre a contatto con la natura. Da questo contatto stillano cristalline le disarmanti riflessioni sull’esistenza (“Nessuno è più schiavo di chi ode il Richiamo, ma per paura di andare controcorrente chiude il proprio cuore e zittisce per sempre la voce di Amore”) e sulle insidie (“A volte devi lavarti gli occhi con le lacrime per poter vedere meglio”) che minano la felicità.

Bruno Elpis

...

Leggi tutto

LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )

Aggiungi un tuo commento

Scrivi la tua recensione

Devi effettuare il login per aggiungere un commento oppure registrati

Sergio

Bambarén

Libri dallo stesso autore

Intervista a Bambarén Sergio

Il protagonista, Haroun, è il fratello del'"arabo" ucciso da un certo Meursault, crimine raccontato nello Straniero di Albert Camus. Sessant'anni più tardi, Haroun, che ha vissuto l'infanzia nel trauma di quell'omicidio avvenuto su una spiaggia assolata, non si rassegna a che il fratello rimanga senza nome, nell'anonimato. Quindi prende la parola, avvia una controinchiesta, ricostruisce i fatti dal punto di vista dell'"arabo" suo fratello e ridà dignità alla vittima.

Il caso Meursault

Daoud Kamel

Marchiati a fuoco, prima di essere barbaramente uccisi ed esposti come monito per le strade di Roma. Questa è la sorte che toccava agli Illuminati, l'antica setta di scienziati perseguitata in secoli oscuri dalla Chiesa cattolica. Un rituale crudele, ben conosciuto da Robert Langdon, lo studioso di iconologia del "Codice da Vinci". Ma quando la storia si ripresenta, il fascino si trasforma in raccapriccio. Svegliato in piena notte e trasportato dagli Stati Uniti in Svizzera, Langdon è costretto a esaminare, nei laboratori del CERN di Ginevra, un cadavere orrendamente mutilato. Sul petto della vittima, impresso a fuoco, il terribile segno degli Illuminati: lo scienziato ucciso ha difeso fino all'ultimo il segreto di un'arma sperimentale rubata dagli assassini.

Angeli e demoni

Brown Dan

Catania, Sicilia, sedici anni. Un diario, la scoperta di un mondo nuovo e diverso: il proprio corpo di adolescente, un viaggio, una ricerca. Il desiderio di afferrare quel sentimento che è l'amore, imprendibile, inafferrabile. L'illusione di trovarlo in molti letti, in molti corpi. L'ingenuità, la segretezza, il dolore, l'umiliazione. Sedici anni. Per Melissa tutto comincia con la sua prima volta: lì capisce (o si illude di capire) che gli uomini non desiderano gustare l'essenza, non sono in grado di amare prescindendo dal corpo. Per questo lo concede a chiunque lo chieda, per questo si dà speranzosa che qualcuno, guardandola negli occhi, si accorga della sua sete d'amore. Nel CD esclusivo, l'intero libro letto da Melissa P.

100 COLPI DI SPAZZOLA PRIMA DI ANDARE A DORMIRE

P. Melissa

Un esordio potentissimo e atteso da molti noti scrittori della narrativa italiana contemporanea. Con il passo di una ballata, Mia moglie e io mette in scena un protagonista che fa i salti mortali affinché la mancanza di lavoro, e dunque di realizzazione personale, non lo annienti del tutto. Seguendo il ritmo di un montaggio alternato, il protagonista si inventa un mestiere e, con la moglie, mette in scena atti efferati. I due interpretano cadaveri, immaginando le loro storie, e girano cortometraggi che sperano possano dare loro, un giorno, una parossistica notorietà. A questa narrazione si unisce quella dei lavori che il protagonista svolge a tempo determinato: le esperienze da manovale, da commesso libraio e da orientatore. Lavori esercitati con sovrumano impegno e ossessiva epicità. La ballata incede con un registro umoristico: humor nero che informa e deforma. La danza si svolge tra il protagonista e la propria sconfitta, la depressione, che assume di volta in volta sembianze diverse fino a mostrare la sua vera identità ovvero quella di una donna con la quale il protagonista instaura un rapporto sensuale e perverso, di repulsione e attrazione. Il controcanto di una tale esistenziale lotta per la sopravvivenza è la dolcissima storia d’amore con la moglie del protagonista: la sua anima complementare. Speculativo lui, pragmatica lei; astrattamente furioso l’eroe, altrettanto dialogante l’amata: pur essendo precaria, insegnante di scuola media, dimostra al marito la possibilità di salvezza.

MIA MOGLIE E IO

Garigliano Alessandro