Narrativa

L’ESTATE E’ FINITA

Massaro Rita

Descrizione: Una casa nella campagna siciliana per ricordare quello che è stato e per fare i conti con il presente. L'estate è finita, ma la vita va avanti. Chiara, 17 anni, siciliana. Ogni giorno trascorre identico a quello appena passato, ogni anno le solite vacanze nella solita casa di campagna con i soliti amici, Marta e Valerio. La voglia di qualcosa di nuovo comincia a farsi sentire, il desiderio di amare qualcuno inizia a essere forte. Qualcuno che non sia quel gran bravo ragazzo di Valerio. Non immagina neanche quanto rimpiangerà il vento del cambiamento che la fine dell'estate porta con sé. Chiara, sempre quella Chiara, solo verso i 30 anni. È sola nella vecchia e polverosa casa di campagna in cui era solita passare l'estate. Niente è rimasto come allora, la polvere e il tempo hanno usurato tanto la casa quanto le persone che vi ruotavano attorno. In mezzo a tutto quell'abbandono, l'unica cosa che può fare è guardare dalla finestra e ricordarsi di quelle estati sempre immobili ma così piene di vita. Ancora non sa che aprendo la finestra tornerà quel vento d'estate.

Categoria: Narrativa

Editore: Absolutely Free

Collana: Penelope

Anno: 2011

ISBN: 9788897057376

Recensito da Simona Comi

Le Vostre recensioni

“Ognuno di noi fa di tutto per venire al meglio nelle foto, forse nella segreta speranza di rivedersi un giorno migliore di quello che era”.

 

Chiara, studentessa, quasi trentenne, è alle prese con due estati della sua vita: una passata ed una presente. 

La protoganista del romanzo si fa voce narrante e ci racconta o anche, si racconta, nel ripensare a quella lontana estate che, quasi noiosa nelle sue abitudini e nelle sue certezze, le ha stravolto la vita.

 

Nella villa di campagna di sempre, Chiara incontra, come ogni volta durante il periodo estivo, i suoi amici, fratelli, Marta e ValerioMarta, la migliore amica della protagonista, è una ragazza spigliata con l’ambizione del teatro, Valerio invece, seriamente innamorato di Chiara, è un giovane studente affamato di libri, poltica e cambiamenti sociali. In mezzo a loro, la personalità della giovane protagonista spicca per l’ingenuità e per la visione incantata del mondo.

Un giorno, poi, arriva Luca. Bello, introverso e problematico. Il clima di apparente tranquillità comincia a sfumare, le relazioni tra i vari personaggi si complicano e i tratti peculiari di ciascuno si delineano sempre di più mentre si confrontano e si scontrano l’uno con l’altro. Comincia a diventare sempre più fitta la nube di incomprensioni, di gelosie, di verità scomode e taciute.

 

Attraverso le storie dei quattro ragazzi, vengono fuori anche quelle di altri personaggi come i genitori di Chiara o di Luca, tutte ben intrecciate ed inserite al punto giusto della narrazione.

La ragazza, costretta ad uscire dalla sua visione “pollyannesca” della vita, si scontra fortemente con molte sfaccettature della realtà: l’amicizia, l’amore, la passione, quell’altra strana forma di amore/odio verso i propri genitori, l’ambizione… tutto si muove vorticosamente fino a plasmare la Chiara, apatica e disincantata, che anni dopo ci racconta la sua vicenda.

La protagonista torna nella villa di campagna in cui è cominciato tutto e da cui iniziano a riaffiorare i ricordi, poi una pedalata in bici, come ai vecchi i tempi, e infine una sorprendente scoperta: la sua seconda estate, il suo secondo cambiamento.

 

L’autrice, Rita Massaro, scrive con grande semplicità e scorrevolezza, e forse è proprio questa linearità che appasiona il lettore. Un romanzo “standard”, senza fronzoli, che si propone di raccontare una storia e lo fa nel più genuino dei modi possibili.

“Io cercavo di riempire vorticosamente la mia vita di momenti bellissimi, come se avessi saputo che un giorno o l’altro avrei avuto bisogno di riaprire il cassetto dei ricordi e volevo essere certa di trovarlo pieno”.

...

Leggi tutto

LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )

Aggiungi un tuo commento

Scrivi la tua recensione

Devi effettuare il login per aggiungere un commento oppure registrati

Rita

Massaro

Libri dallo stesso autore

Intervista a Massaro Rita

Il ragazzo e il mare: si può racchiudere cosi l'avventura di un'estate per un adolescente degli anni cinquanta. Il lento addestramento alla pesca, le conversazioni sulla guerra con il pescatore che è stato soldato sul fronte orientale, l'isola del sud: tutto questo fa da sfondo all'incontro del protagonista con una ragazza più grande venuta da un colleggio svizzero a far vacanza al mare.

Tu, mio

De Luca Erri

Alla vigilia della morte, stendendo l’elenco delle sue opere sul retro del quaderno di “Suite francese”, accanto al “Vino della solitudine” l’autrice scriveva: «Di Irène Némirovsky per Irène Némirovsky». Non sarà difficile, in effetti, riconoscere nella piccola Hélène – che all’inizio del romanzo siede a tavola dritta e composta per evitare gli aspri rimproveri della madre – la stessa Irène; e nella bella donna dall’aria annoiata – che a cena sfoglia le riviste di moda appena arrivate da Parigi in quella lontana provincia dell’Impero russo, che si occupa di sé e del giovane amante ignorando la figlia – quella Fanny Némirovsky, che ha fatto dell’infanzia di Irène un deserto senza amore. Hélène detesta la madre con tutte le sue forze («doveva baciare quel volto odioso ... posare la sua bocca su quella guancia che avrebbe voluto lacerare con le unghie»), al punto da sostituirne il nome, nelle preghiere serali, con quello dell’amata istitutrice («con una vaga speranza omicida»). Verrà un giorno, però, in cui la madre sarà vecchia, ed Hélène avrà diciott’anni: accadrà a Parigi, dove la famiglia si è stabilita dopo la guerra (che ha consentito al padre di accumulare un’immensa ricchezza) e la rivoluzione d’Ottobre (in cui hanno rischiato di perdere ogni cosa) e la fuga attraverso le vaste pianure gelate della Finlandia, durante la quale l’adolescente ha avuto per la prima volta «la consapevolezza del suo potere di donna». Sembra giunto il momento della vendetta: «Aspetta e vedrai! Ti farò piangere come tu hai fatto piangere me!». Ma quando Hélène scoprirà in sé lo stesso demone che abita la madre – quello «della civetteria, della crudeltà, del piacere di giocare con l’amore di un uomo» –, si allontanerà, scegliendo una vita diversa: «Sono sola, ma la mia solitudine è amara e inebriante». Se è vero che da un’infanzia infelice non si guarisce mai, pochi hanno saputo raccontare quell’infelicità come Irène Némirovsky.

Il vino della solitudine

Némirovsky Irène

Il protagonista, Haroun, è il fratello del'"arabo" ucciso da un certo Meursault, crimine raccontato nello Straniero di Albert Camus. Sessant'anni più tardi, Haroun, che ha vissuto l'infanzia nel trauma di quell'omicidio avvenuto su una spiaggia assolata, non si rassegna a che il fratello rimanga senza nome, nell'anonimato. Quindi prende la parola, avvia una controinchiesta, ricostruisce i fatti dal punto di vista dell'"arabo" suo fratello e ridà dignità alla vittima.

Il caso Meursault

Daoud Kamel

IL CIRCOLO DE I-LIBRI – PROBLEMI DI SERVER