
Ho visto Ramallah
Al-Barghuthi Murid
Descrizione: Limonov non è un personaggio inventato. Esiste davvero: «è stato teppista in Ucraina, idolo dell'underground sovietico, barbone e poi domestico di un miliardario a Manhattan, scrittore alla moda a Parigi, soldato sperduto nei Balcani; e adesso, nell'immenso bordello del dopo comunismo, vecchio capo carismatico di un partito di giovani desperados. Lui si vede come un eroe, ma lo si può considerare anche una carogna: io sospendo il giudizio» si legge nelle prime pagine di questo libro. E se Carrère ha deciso di scriverlo è perché ha pensato «che la sua vita romanzesca e spericolata raccontasse qualcosa, non solamente di lui, Limonov, non solamente della Russia, ma della storia di noi tutti dopo la fine della seconda guerra mondiale». La vita di Eduard Limonov, però, è innanzitutto un romanzo di avventure: al tempo stesso avvincente, nero, scandaloso, scapigliato, amaro, sorprendente, e irresistibile. Perché Carrère riesce a fare di lui un personaggio a volte commovente, a volte ripugnante – a volte perfino accattivante. Ma mai, assolutamente mai, mediocre. Che si trascini gonfio di alcol sui marciapiedi di New York dopo essere stato piantato dall'amatissima moglie o si lasci invischiare nei più grotteschi salotti parigini, che vada ad arruolarsi nelle milizie filoserbe o approfitti della reclusione in un campo di lavoro per temprare il «duro metallo di cui è fatta la sua anima», Limonov vive ciascuna di queste esperienze fino in fondo, senza mai chiudere gli occhi, con una temerarietà e una pervicacia che suscitano rispetto. Ed è senza mai chiudere gli occhi che Emmanuel Carrère attraversa questa esistenza oltraggiosa, e vi si immerge e vi si rispecchia come solo può fare chi, come lui, ha vissuto una vita che ha qualcosa di un «romanzo russo».
Categoria: Narrativa
Editore: Adelphi
Collana: Fabula
Anno: 2012
ISBN:
La storia di una tragica assenza e di un coraggioso ritorno. Dopo trent'anni, Murid al-Barghuthi racconta i ricordi della sua giovinezza a Ramallah, poi il giorno in cui ha dovuto abbandonare tutto, senza sapere che non sarebbe tornato. Un reportage sulla diaspora palestinese lontano dai comuni percorsi dell'odio.
Ho visto Ramallah
Al-Barghuthi Murid
Il cantante si racconta nell'autobiografia 'Nel continente c'ero'. L'epoca d'oro e le collaborazioni con i maestri, il Sanremo di Tenco, la politica...
Nel continente c’ero
Vianello Edoardo
Capolavoro di inesprimibili e struggenti stati d'animo, Il paese delle nevi può essere considerato un piccolo poema in prosa, dove amore e morte si intrecciano in un'atmosfera di diffusa malinconia e di incombente tragedia.
Il paese delle nevi
Kawabata Yasunari
Arthur Bramhall, un professore di letteratura dell’università del Maine, durante il suo anno sabatico lavora, in una fattoria, alla realizzazione di un libro. Ma quando la fattoria brucia il manoscritto segue la sua stessa fi ne. Con i soldi dell’assicurazione, Arthur si costruisce un rifugio dove comincia la seconda stesura del suo libro Destiny and Desire. Una volta fi nito il romanzo lo sotterra sotto un pino prima di andare a festeggiare in paese. Mentre Arthur se la spassa un orso affamato scopre la valigetta con il mascritto e dopo una veloce lettura decide che il libro può diventare un best seller. L’orso, Hal Jam, viaggia fino a New York dove viene acclamato come autore di successo e ospite d’eccezione per i party mondani, mentre la disperazione animalesca di Bramhall cresce sempre di più fino a portalo all’isolamento dai suoi vecchi amici.
L’ORSO CHE VENNE DALLA MONTAGNA
Kotzwinkle William
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