
L’ERRORE DI GLOVER
Laird Nick
Descrizione: Il 25 settembre 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite fissava per tutto il mondo 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, da raggiungere entro il 2030. Obiettivi concreti, relativi all’eliminazione della povertà e della fame, all’istruzione di qualità e alla parità tra i sessi, alla salute a tutte le età, all’acqua, all’energia, all’occupazione, alla crescita economica e alle disuguaglianze, alle infrastrutture e alle città, al consumo e alla produzione, alla lotta contro il cambiamento climatico, alla flora e alla fauna, alla pace e alle istituzioni. I grandi della terra hanno convenuto che le importanti trasformazioni in corso sono connesse tra loro. Le ‘primavere arabe’ sono state anche il frutto di carestie e crisi alimentari indotte dai cambiamenti climatici, così come le innovazioni tecnologiche sono indispensabili per la transizione ecologica ma possono generare disoccupazione e tensioni sociali. E così via. Per affrontare questi problemi complessi serve dunque un pensiero integrato e profondamente innovativo. E un larghissimo concorso di forze politiche, economiche e sociali che lo metta in pratica. E’ questa l’idea alla base dell’ASVIS, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, promossa da Enrico Giovannini nel febbraio del 2016 e che oggi raccoglie più di 170 soggetti tra associazioni imprenditoriali, sindacati, volontariato, fondazioni e università. Lo scopo è quello di elaborare idee nuove per rendere lo sviluppo equo e sostenibile e incalzare chi può concorrere alla realizzazione dei 17 obiettivi dell’ONU: in primo luogo il governo italiano, ma anche le imprese e gli altri attori della vita economica e sociale, fino ai singoli cittadini. In questo saggio si affrontano le ragioni, le caratteristiche e gli obiettivi di una utopia sostenibile. E indispensabile per le donne e gli uomini del XXI secolo.
Categoria: Saggi
Editore: Laterza
Collana: Saggi tascabili Laterza
Anno: 2018
ISBN: 9788858130766
Recensito da Luigi Bianco
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L'errore di Glover è un gustoso e raffinato dramma psicologico ambientato nel mondo dell'arte londinese. David Pinner, trentacinquenne di scarso fascino, aspirante artista e blogger frustrato, incontra dopo anni Ruth Marks, una sua ex insegnante, ultraquarantenne di alta classe e pittrice dal successo internazionale, di cui è infatuato da sempre; cominciano a frequentarsi in amicizia, ma proprio quando David le si sta per dichiarare, lei gli confessa di essersi innamorata del coinquilino di lui, James Glover: giovanissimo, belloccio, senza alcuna aspirazione creativa (e vergine!). David assiste all'evoluzione della storia fra Ruth e Glover con apparente simpatia ma malanimo sempre crescente, e il triangolo amoroso deflagrerà proprio alla vigilia delle nozze. Con una penna di rara grazia e potenza, Laird rilegge la più classica storia shakespeariana di gelosia trasferendola in un mondo di intellettuali patinato e pretenzioso di cui ci offre una satira degna del miglior Woody Allen.
L’ERRORE DI GLOVER
Laird Nick
La neve avvolge in una coltre silenziosa la piccola cittadina di Rumilly, nell’Alta Savoia. Due bambini corrono a perdifiato nel bianco sterminato. Per festeggiare il loro decimo compleanno hanno deciso di sfidare la proibizione paterna e intrufolarsi nella tenuta del Castello. In punta di piedi si avvicinano alla finestra e incollano il naso al vetro. Devono scoprire se quello che si racconta del padrone di casa è la realtà. E quello che vedono è ancora più sorprendete delle voci di paese. Il canarino rinchiuso nell’elegante gabbia dorata è davvero tutto blu, e dello stesso colore è il viso del suo padrone, Jean-Antoine Giobert, che vive isolato in quell’edificio in rovina, circondato da campi di Isatis Tintoria, una pianta che fornice un particolarissimo pigmento blu. Unico superstite di una famiglia massacrata durante la rivoluzione, il ricco signorotto non ha che una passione e ossessione: l’indaco. Lo studia e lo sperimenta in ogni sua sfumatura e gradazione, per poi venderla a peso d’oro. Tutta la sua esistenza è dedicata alla ricerca del blu perfetto, su cui scrive un ponderoso trattato e per la quale partecipa, vincendoli sempre, a bizzarri concorsi per la premiazione del colore più puro. Ma nei giorni che seguono a questi successi vengono scoperti efferati delitti che sono pericolosamente simili ai deliri onirici di cui Giobert è preda ormai da molte notti. Per sfuggire al dubbio scagionarsi, è costretto a intrecciare la sue ricerche con quella dell’assassino, in una spirale cupa e ipnotica. Gérard Roero di Cortanze descrive tutta la crudeltà del nostro essere interiore, fino nei meandri più nascosti e proibiti. Una vera e propria favola del male.
Il colore della paura
Cortanze Gérard Roero di
«Ho scelto due "tipi" generalmente condannati dalla società: il matricida e l'arrampicatore sessuale – li ho ascoltati per mesi, mi stanno simpatici; potrebbero essere miei figli. Se li ho scelti non è solo perché amo le stranezze; la ragione per cui ho raccontato insieme le loro storie è più sotterranea e radicale: perché, sommandosi, i miei due eroi hanno fatto quello che avrei voluto fare io.» Nati alla periferia umana e urbana di due città italiane a pochi anni di distanza, percorsi dalla comune fierezza di chi deve guadagnarsi il proprio posto al sole, Filippo e Ruggero hanno due storie dall'incipit simile. Le loro vite, però, si muovono divergenti nella realtà e nel racconto che ascoltiamo dalla voce lucida e insieme partecipe di Walter Siti. Filippo ha vent'anni quando, sorvegliato dall'ombra dell'Etna, uccide la madre fedifraga e così amata, gesto estremo e vulcanico come il suo sentimento per lei. Ruggero ne ha qualcuno in più quando in America, col nome d'arte Carlo Masi, inizia la sua carriera di pornoattore; tornato a Roma, incontrerà Giovanni del Drago, l'uomo che farà di lui una principessa. In bilico tra tragedia e fiaba, quelle di Filippo e Ruggero sono vite amorali, davanti alle quali sospendere il giudizio, ma sono anche la filigrana attraverso cui, con una scrittura immersiva, Siti affronta il suo buio più segreto proprio mentre sperava di allontanarsene; perché i romanzi sono più intelligenti del loro autore e si parlano tra loro. Siti ci consegna un libro potente e disperato, scommettendo su una letteratura che sia ancora capace di farsi domande e di accettare l'imprevisto come risposta.
La natura è innocente
Siti Walter
Possono esistere felicità trascurabili? Come chiamare quei piaceri intensi e volatili che punteggiano le nostre giornate, accendendone i minuti come fiammiferi nel buio? Sei in coda al supermercato in attesa del tuo turno, magari sei bloccato nel traffico, oppure aspetti che la tua ragazza esca dal camerino di un negozio d'abbigliamento. Quando all'improvviso la realtà intorno a te sembra convergere in un solo punto, e lo fa brillare. E allora capisci di averne appena incontrato uno. I momenti di trascurabile felicità funzionano così: possono annidarsi ovunque, pronti a pioverti in testa e farti aprire gli occhi su qualcosa che fino a un attimo prima non avevi considerato. Per farti scoprire, ad esempio, quant'è preziosa quella manciata di giorni d'agosto in cui tutti vanno in vacanza e tu rimani da solo in città. Quale interesse morboso ti spinge a chiuderti a chiave nei bagni delle case in cui non sei mai stato e curiosare su tutti i prodotti che usano. A metà strada tra "Mi ricordo" di Perec e le implacabili leggi di Murphy, Francesco Piccolo mette a nudo i piaceri più inconfessabili, i tic, le debolezze con le quali tutti noi dobbiamo fare i conti. Pagina dopo pagina, momento dopo momento, si finisce col venire travolti da un'ondata di divertimento, intelligenza e stupore. L'autore raccoglie, cataloga e fa sue le mille epifanie che sbocciano a ogni angolo di strada. Perché solo riducendo a spicchi la realtà si riesce ad afferrare per la coda il senso profondo della vita.
Momenti di trascurabile felicità
Piccolo Francesco
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