
Il vincitore è solo
Coelho Paulo
Descrizione: «L'amore, mia cara, è un sentimento di lusso!»: questo cerca di spiegare una madre che ha molto vissuto (e che dalla vita ha imparato una grande lezione: «Dare pochissimo e pretendere ancora meno») alla figlia innamorata e infelice. Ma lei, Denise, non lo capisce: quando suo marito glielo ha presentato sulla spiaggia di Hendaye, Yves le è apparso come un giovanotto elegante, raffinato, di bell'aspetto; e poiché alloggiava nel suo stesso albergo, ha creduto che fosse ricco quanto l'uomo che ha sposato, e a cui la lega un affetto tiepido e un po' annoiato. Poi il marito è stato richiamato a Londra da affari urgenti, e quelle giornate di settembre «piene e dorate» sono state come un sogno: la scoperta della reciproca attrazione, le passeggiate, le notti d'amore. Il ritorno a Parigi ha significato anche un brusco ritorno alla realtà: no, Yves non è ricco, tornato dal fronte si è reso conto di aver perduto tutto, ed è stato costretto (lui, cresciuto in un mondo in cui «c'erano ancora persone che potevano permettersi di non fare niente») a trovare un impiego che lo avvilisce e lo mortifica. In questa cronaca di un amore sghembo, in cui si fronteggiano due inconsapevoli egoismi, la giovanissima Irène Némirovsky sfodera già il suo sguardo acuminato e una perfetta padronanza della tecnica narrativa.
Categoria: Narrativa
Editore: Adelphi
Collana: Piccola Biblioteca
Anno: 2010
ISBN: 9788845925269
Recensito da Elpis Bruno
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Igor Malev ha una sola cosa in mente: la sua ex moglie Ewa. Anche se è un uomo ricco, affascinante e di innato carisma, lei lo ha lasciato per uno stilista di grande successo, una ferita, questa, da cui non è mai riuscito a riprendersi. Così decide di riconquistarla. Nella cornice del Festival di Cannes, circondato dal lusso e dagli eccessi della nuova aristocrazia, i vincitori definitivi nella gara edonistica della vita moderna, inizia una battaglia lunga ventiquattro ore. Perché Igor è un uomo di rara forza e fredda intelligenza, e quella che vuole non sarà una riconciliazione ordinaria, pacifica. Perché ha fatto a se stesso la promessa di distruggere tutto ciò che si interpone tra lui e la sua amata. E lui mantiene sempre la parola. Con Il vincitore è solo Paulo Coelho torna ai grandi temi di Undici minuti e lo Zahir offrendoci un romanzo avvincente e ricco di tensione, specchio del mondo in cui viviamo, dove la ricerca del lusso e del successo a tutti i costi spesso impedisce di ascoltare quello che ci sussurra il nostro cuore.
Il vincitore è solo
Coelho Paulo
MALAMORE
De Gregorio Concita
«Dovlatov semplicemente ride. Senza secondi fini, senza sottofondo». «In Dovlatov il lettore occidentale riconoscerà anche se stesso. In questa universalità dell'umorismo dovlatoviano risiede, forse, la qualità fondamentale della sua prosa». Vanno assunti pressoché testualmente, come guida alla lettura, questi giudizi di critici su uno scrittore russo contro ogni corrente, morto prematuramente nel '90, da sempre dissidente ed emigrato in America con l'ultima ondata, molto amato dalla critica, meno dai suoi colleghi dell'emigrazione. E ad essi va utilmente aggiunta l'esclamazione di Kurt Vonnegut alla presentazione newyorkese di un libro di Dovlatov: «siamo felici che lei sia tra di noi». Poiché infatti a spiegare l'amore che suscita questo che è ormai da considerarsi un caso letterario internazionale bisogna ricorrere al ritemprante senso di felicità che esala dalle sue commedie quotidiane, lo splendente umorismo che filtra dai suoi infiniti aneddoti (paragonato senza mediazioni all'umorismo di Čechov). Tanto che, se il lettore astraesse dal luogo e dal tempo del loro svolgimento (la repubblica estone dell'URSS, nell'era di Breznev), questi compromessi potrebbero benissimo raccontare come nasce universalmente una non-notizia, come è fatto veramente il mondo della non-comunicazione.
COMPROMESSO
Dovlatov Sergej
Cinque domande a Zoizi
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