Letteratura femminile

Il mandarino meraviglioso

Erdogan Asli

Descrizione: Una giovane donna turca cammina nell'oscurità della notte, lungo le vie solitarie e misteriose della Città Vecchia di Ginevra. Dopo la partenza del suo amato passa le serate nei caffè. In questi luoghi troppo luminosi, fumosi, qualche volta accoglienti, scrive e riflette sulla gioventù sprecata, ripercorre la propria vita fino al luogo delle origini, sulle rive del Bosforo, lì dove la paura è cominciata. Perché nella sua terra natia essere libera significava infrangere i divieti e le restrizioni, e l'unico modo per farcela era andar via... Una storia di emigrazione, di identità perse e ritrovate, di spaesamento. Una novella iniziale e una manciata di brevi racconti per farci conoscere la voce originale di una scrittrice che si pone a cavallo di continenti e culture tra loro molto diversi. Unanimemente definita come una delle autrici più interessanti di questi ultimi anni, è stata inserita dal magazine francese «Lire» nella classifica dei 50 Writers of Future.

Categoria: Letteratura femminile

Editore: Keller

Collana:

Anno: 2014

Traduttore: Giulia Ansaldo

ISBN: 9788889767634

Recensito da Lucilla Parisi

Le Vostre recensioni

Durante le ultime ore del giorno non faccio niente, non vivo, non sento; aspetto che muoia il giorno. Per morire con lui e trasformarmi in fantasma non appena comincia la notte.”

La notte alza un muro tra la protagonista di queste pagine e il resto del mondo. E’ nell’oscurità di Ginevra che la donna senza occhio ascolta i suoi passi e osserva gli individui nella loro rassegnata solitudine.

Una sagoma, un’ombra che vive nel silenzio e rifugge lo sguardo degli altri per non scorgere in essi il terrore del suo viso sfigurato dalla malattia.

Asli Erdogan ci racconta la storia di una giovane donna sempre in fuga. Dopo aver abbandonato la Turchia, dove era nata, questo personaggio sospeso tra passato e presente si ritrova a rivivere l’emarginazione e lo spaesamento di un tempo, in una città che, per quanto affascinante, non riesce a colmare il vuoto dentro di lei.

Così la fine di un amore e la perdita di un occhio diventano per la donna il pretesto per abbandonare la propria esistenza “diurna” e rifugiarsi nella scrittura e nella storia di Michelle, il suo alter ego, attraverso cui cerca di rivivere la sua vita interrotta.

Nasco come una mezza luna che non vede mai il tramonto, per affogare nel mio sangue ogni mattina – quel sangue alle cui creazioni credono i pellerossa. Ogni notte divento madre e muoio. Andandomene, l’unica consolazione è l’immobilità delle pietre.

Pagine e pagine di pensieri convulsi, intuizioni, visioni alla ricerca di un senso nell’incomprensibile realtà in cui la protagonista si ritrova, suo malgrado, a vivere. I ricordi di Istanbul e dei colori del Bosforo, luoghi familiari all’autrice, racchiudono l’amaro rimpianto per un’esistenza mancata. Il legame con il suo passato, per quanto doloroso, rappresenta per lei un discorso sospeso ma necessario, per comprendere le ragioni di una rabbia soffocata e ora rinnovata e per ritrovare – con grande difficoltà – l’identità perduta.

“Un ricordo è un ponte che si allunga verso il passato, un ponte stretto sul quale ci si è persi, di legno, pericoloso. Il passato è l’altra sponda mai raggiunta del fiume. Oggi non penserò alla morte. Penserò a Istanbul, al mare, alla neve, alla vita, ma alla morte….”

Alla narrazione frammentata in racconti legati tra loro si alternano storie, leggende, poesie che rafforzano emozioni e visioni, creando un tutt’uno armonico e inaspettato.

Il mandarino meraviglioso segue la pubblicazione del primo romanzo, Kabuk Adam (1994), dell’autrice turca, nota come attivista per i diritti umani ed ex editorialista del giornale Radikal, ed è stato pubblicato per la prima volta in Italia da Keller Editore.

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