
L’inverno del mondo
Follett Ken
Descrizione: Margherita Dolcevita è una ragazzina allegra, intelligente e appena soprappeso, con un cuore che di tanto in tanto perde un colpo. Vive con la famiglia fra città e campagna. Un giorno, davanti alla sua casa, spunta, come un fungo, un cubo nero. E da quel giorno tutto cambia. Sono arrivati i corruttori. E anche l'amore.
Categoria: Narrativa
Editore: Feltrinelli
Collana: I Narratori
Anno: 2005
ISBN: 9788807016776
Recensito da Marika Piscitelli
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Berlino nel 1933 è in subbuglio. L'undicenne Carla von Ulrich, figlia di Lady Maud Fitzherbert, cerca con tutte le forze di comprendere le tensioni che stanno lacerando la sua famiglia, nei giorni in cui Hitler inizia l'inesorabile ascesa al potere. Insieme a lei, tanti altri personaggi, Ethel Leckwith e suo figlio Lloyd, Volodja Peskov, destinato a un brillante futuro nei servizi segreti sovietici, e sua cugina Daisy, brillante frequentatrice dell'alta società, i due fratelli americani Woody e Chuck Dewar... Il destino li metterà a dura prova, così come le vite e le speranze di tanti altri verranno annientate dalla più grande e crudele guerra nella storia dell'umanità, che si scatenerà con violenza da Londra a Berlino, dalla Spagna a Mosca, da Pearl Harbor a Hiroshima, dalle residenze private alla polvere e al sangue delle battaglie che hanno segnato l'intero secolo.
L’inverno del mondo
Follett Ken
La letteratura americana negli ultimi anni ci ha abituato a serial killer colti e sofisticati, anime mostruose chiuse dentro involucri corporei insospettabili, addirittura eleganti. Ci ha abituato ad assassini capaci di dissertare sull'eterno conflitto tra Bene e Male e a vittime incapaci di far fronte al carnefice non solo sul piano fisico ma anche su quello metafisico. Cormac McCarthy ci sorprende ancora una volta raccontando con un sogghigno il trionfo assoluto del Male. Piú simile ai personaggi del Caldwell di La via del tabacco che non a quelli di Faulkner, Lester Ballard, il protagonista di questo romanzo, è uno dei tanti «poveri bianchi» che popolano le catapecchie e i cortili del Sud rurale, le campagne fuori del tempo dove la Storia è scandita dai linciaggi e dalle pubbliche impiccagioni, dove la promiscuità e l'incesto sono la regola, dove la miseria e l'abiezione rendono incongrua, quasi surreale, la sporadica comparsa di un'aula di tribunale o di una stanza di ospedale. Nello spazio di una breve gelida stagione, Ballard, il contadino solitario, amante della caccia e del whisky fatto in casa, si trasforma in un animale da preda: da feticista a stupratore, ad assassino, a necrofilo. Le scorribande sempre piú sanguinose di questo serial killer controcorrente hanno come cornice la natura violenta e il paesaggio incantato delle montagne del Tennessee, e a commentarle è un coro di personaggi che, come sempre, attinge a quel museo degli orrori che è l'immaginazione di uno scrittore peraltro capace di insospettate, improvvise delicatezze.
FIGLIO DI DIO
McCarthy Cormac
Incastonando uno straordinario equilibrio di grottesco e oggettivo, di concreto e assurdo, in un impianto stilistico sopraffino, Kafka è riuscito a creare un capolavoro letterario senza tempo. La parabola di umiliazione suprema alla quale Gregor Samsa non può fare a meno di sottostare, dà sfogo ad un intrico di contraddizioni mai risolte e di vincoli insormontabili nel rantolo senza voce di un insetto; l'opressione e la repressione familiare, il legame di schiavitù civile col posto di lavoro, lo scontro silenzioso tra le tensioni individuali e i rigidi schemi di una società inesorabilmente vicina al collasso, rendono questo gioiello un'incredibile allegoria di ogni umana vicenda.
La metamorfosi
Kafka Franz
Il 25 settembre 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite fissava per tutto il mondo 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, da raggiungere entro il 2030. Obiettivi concreti, relativi all’eliminazione della povertà e della fame, all’istruzione di qualità e alla parità tra i sessi, alla salute a tutte le età, all’acqua, all’energia, all’occupazione, alla crescita economica e alle disuguaglianze, alle infrastrutture e alle città, al consumo e alla produzione, alla lotta contro il cambiamento climatico, alla flora e alla fauna, alla pace e alle istituzioni. I grandi della terra hanno convenuto che le importanti trasformazioni in corso sono connesse tra loro. Le ‘primavere arabe’ sono state anche il frutto di carestie e crisi alimentari indotte dai cambiamenti climatici, così come le innovazioni tecnologiche sono indispensabili per la transizione ecologica ma possono generare disoccupazione e tensioni sociali. E così via. Per affrontare questi problemi complessi serve dunque un pensiero integrato e profondamente innovativo. E un larghissimo concorso di forze politiche, economiche e sociali che lo metta in pratica. E’ questa l’idea alla base dell’ASVIS, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, promossa da Enrico Giovannini nel febbraio del 2016 e che oggi raccoglie più di 170 soggetti tra associazioni imprenditoriali, sindacati, volontariato, fondazioni e università. Lo scopo è quello di elaborare idee nuove per rendere lo sviluppo equo e sostenibile e incalzare chi può concorrere alla realizzazione dei 17 obiettivi dell’ONU: in primo luogo il governo italiano, ma anche le imprese e gli altri attori della vita economica e sociale, fino ai singoli cittadini. In questo saggio si affrontano le ragioni, le caratteristiche e gli obiettivi di una utopia sostenibile. E indispensabile per le donne e gli uomini del XXI secolo.
L’utopia sostenibile
Giovannini Enrico
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