
Lo spettro
Nesbø Jo
Descrizione: John Henry Mackay, poeta scozzese, dedicò molti anni della sua vita alla ricerca di tutte le fonti possibili, sia testimoniali che documentarie, per realizzare una biografia, l'unica a tutt'oggi attendibile, del filosofo tedesco Max Stirner. Ne curò tre successive edizioni, negli anni 1898, 1910, 1914. Quest'ultima viene qui utilizzata per la prima traduzione pubblicata in lingua italiana, che colma una lacuna e apre un velo più "umano" rispetto alla imponente bibliografia stirneriana, incentrata quasi esclusivamente su studi e ricerche di preminente carattere filosofico.
Categoria: Saggi
Editore: Bibliosofica
Collana:
Anno: 2013
Traduttore: Claudia Antonucci
ISBN: 9788887660388
Recensito da Lucilla Parisi
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Sono passati tre anni da quando Harry Hole è andato via. Via da Oslo, via dalla Centrale di polizia, via dalla donna che ha amato e ferito troppo, e troppe volte. Ma dai suoi fantasmi no, da quelli non è riuscito a fuggire: l'hanno inseguito a Hong Kong e ora lo reclamano, e Harry non può non rispondere, non può non tornare. Oleg, il figlio di Rakel, il ragazzo che lui ha cresciuto come fosse anche figlio suo, è in carcere. Accusa: l'omicidio di Gusto Hanssen, il suo migliore amico. Movente: secondo gli investigatori, un regolamento di conti nel mondo della droga. Ma Harry non ci crede. Oleg, il suo Oleg, il bambino che lo teneva per mano e lo chiamava papà, può essere diventato un tossicodipendente, ma non un assassino. E a lui non resta che correre a casa, correre contro il tempo, in cerca di una verità diversa da quella già decretata. Una verità che si nasconde tanto nelle maglie dei sentimenti piú profondi che legano le persone, quanto nei quartieri dello spaccio, con l'ombra misteriosa di un nemico inafferrabile che lo vuole morto.
Lo spettro
Nesbø Jo
Londra, 1940. Mentre nel cielo incrociano gli Spitfire e i Messerschmitt di Göring, il dottor Haggard riceve la visita di James Vaughan, un giovane aviatore che gli si presenta con una frase letale: «Penso che lei abbia conosciuto mia madre». Strappato di colpo alle sue fiale di morfina e al culto feticistico di una donna perduta per sempre, Haggard intraprende una lunga, tormentosa confessione, raccontando per la prima volta la vicenda che tre anni prima ha distrutto la sua vita. Ma nel ricostruire il décor e le atmosfere di un amore feroce e claustrofobico, tutto consumato fra stanze in penombra, strade immerse nella nebbia, teatri d’anatomia popolati dai fantasmi di un’ossessione, Haggard si rende conto di avere ancora una volta liberato una forza oscura e terribile, una forza che ora lo spinge irresistibilmente verso il ragazzo e che l’inquietante somiglianza fra questi e sua madre non basta a spiegare. Ed è come se le pagine di questo intenso romanzo fossero avvolte dall’aura di un morbo senza nome – lo stesso che (forse) abita nell’amore e che sembra trasformare Vaughan in qualcos’altro e noi nei voyeur della sua trasformazione.
IL MORBO DI HAGGARD
McGrath Patrick
Lazzaro è un uomo quasi cinquantenne che ritorna a casa, nella terra natia di Puglia, dopo trent'anni di esilio volontario in Argentina. A riportarlo a casa è un omicidio e un'ingiustizia, di cui è stato testimone. Nel ritornare in Italia, Lazzaro ricava una nuova consapevolezza di sé pacificando i fantasmi del passato e le incognite del futuro. Un romanzo avvincente, una storia che emozionerà il lettore e lo trascinerà in un mistero a sfondo familiare, dove violenza e amore sono le due forse contrapposte.
Il segreto di Lazzaro
Vicidomini Letizia
Senso è la storia di una relazione, di un tradimento, di un inganno, di una vendetta, sullo sfondo della terza guerra di indipendenza. Racconto insolito, che andrà incontro a un altrettanto insolito destino, ripropone l'intelaiatura del melodramma ma ne snatura implicitamente i contenuti e gli effetti; dissacra le certezze morali e le illusioni sentimentali; destabilizza le attese e spiazza il lettore. Viene a lungo trascurato dalla critica e dal pubblico: è il film di Luchino Visconti con Alida Valli e Farley Granger ad assicurargli un'inattesa notorietà, peraltro alterandone radicalmente la prospettiva storica e l'impianto drammatico. L'analisi proposta da Clotilde Bertoni si inoltra nelle dissonanze del testo letterario, per poi metterlo in parallelo con il film, illuminandone le diverse peculiarità.
Senso
Boito Camillo
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