
NEKROS
Ciaccio Ugo
Descrizione: Il destino può riservare incontri che cambiano la vita. Così è stato per Caterina, una studentessa universitaria con il fiuto per il mistero e il vizio della curiosità nella sua nuova amicizia con Rose, un’anziana vestita come una bambola e che serba in sé un segreto rimasto tale troppo a lungo. In un appartamento milanese dove il tempo sembra essersi fermato, tra bicchieri di vodka, domande e riflessioni, Rose narrerà a Caterina della sua vita in Galles, dall’infanzia all’adolescenza rubata, fino all’età adulta, divisa tra l’amore per un enigmatico pittore spagnolo e l’affettuoso rapporto con un ragazzo geniale. Sul filo della rivelazione di una verità sconvolgente, Rose terrà Caterina e il lettore con il fiato sospeso in una narrazione precisa, colta, appassionante.
Categoria: Narrativa
Editore: Il Ciliegio
Collana:
Anno: 2013
ISBN: 9788867710034
Recensito da Monk
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Napoli, Eremo dei Camaldoli; Vinicio Lamia, editore fallito e morfinomane, scopre l'archetipo di tutti i libri sacri, Nekros. "É il più sconosciuto dei testi poiché contiene la chiave di tutti gli altri; è alla portata di chiunque ma nessuno sa dove sia". Pubblicarlo sarà pericoloso: niente inchiostro né carta, solo sangue e pelle umana. Un vecchio avventuriero gesuita, una vedova avvenente e un amico ben armato, lo seguiranno per aiutarlo; o per impedirgli di rivoluzionare ogni principio teologico.
NEKROS
Ciaccio Ugo
Quando facciamo una scelta - che si tratti di amore, lavoro, casa, figli - il più delle volte non è il 100% di noi a prendere la decisione. Una parte non piccola continua a essere innamorata dell'uomo che si sta lasciando, dell'appartamento da cui si sta traslocando, delle pause caffè con i colleghi di sempre. Queste cose non scompaiono come avviene nei film o nei romanzi. Lí, il protagonista sceglie di cambiare vita, si sposa o divorzia, emigra, butta all'aria la carriera, diventa un ladro o una spia. Ma comunque vadano le cose, quello che si è lasciato alle spalle rimane, appunto, alle spalle. Nella vita reale, invece, le scelte che non abbiamo fatto continuano a vivere accanto a noi, e non occorre provare rimpianto per volere un po' di bene a quelle vite scartate per un soffio. Il più delle volte scegliamo tra due opzioni che non sono vestite una di bianco e una di nero, sono due nuances di grigio. E finiamo per scegliere quella che convince di più una parte di noi, il 51%, ad esempio. E il restante 49%, quello rimasto in panchina, non scompare, rimane lì. Capita di rincontrarlo. O di andare a cercarlo, come succede in questo libro. Nelle facce e nelle storie delle persone che, invece, hanno scelto di fare proprio le cose a cui noi abbiamo rinunciato.
Le scelte che non hai fatto
Perosino Maria
Nella comunità di San Mathias il male sembra essere più forte degli uomini... La tranquillità degli abitanti della valle di Stille, un altopiano isolato e di difficile accesso, è stata turbata. Qualcuno ha violato una delle regole millenarie del Metodo imposto dal fondatore san Mathias. Il parroco don Basilius, guida spirituale dei valligiani, è preoccupato: un pericolo sconosciuto sta per abbattersi sulla comunità. Come se non bastasse, un bambino scompare misteriosamente nel bosco. Qualcuno lo riporterà a casa apparentemente in buone condizioni ma ostaggio di un mutismo che sembra essere senza via di uscita. Cosa è successo nel buio di quel bosco? Il bambino si è solo perso o qualcuno lo ha rapito? I suoi occhi hanno forse visto qualcosa che doveva rimanere nell'ombra? Indizi e sospetti si stringono intorno a una vecchia auto e al maso Becker, proprietà di un famoso e piuttosto eccentrico stilista svizzero. La psicologa Helena, una ex poliziotta scelta per il recupero del piccolo, con pazienza traccia un percorso nelle indagini mettendo a nudo lati oscuri del luogo e dei suoi abitanti, segreti inimmaginabili. Tutto e tutti possono essere il contrario di quello che sembrano.
L’OMBRA DEL BOSCO SCARNO
Rossi Massimo
"Dunque realismo! - proclama l'autore nella premessa al suo romanzo - E realismo vuol dire verità, vuol dire ricerca di ciò che veramente succede, sia pur doloroso e brutto; vivisezione, fisiologia palpitante, studio della vita quale essa si mostra, senza rispetti umani e senza reticenze." E l'esortazione è decisamente messa in atto nelle pagine del volume, che sono dense di vividi personaggi - primo fra tutti, la camaleontica protagonista Nanà, che, partita da Parigi, Arrighi fa capitare "per caso a Milano sullo scorcio del 1869" - e che fotografano un mondo, quello della Milano della seconda metà dell'Ottocento, con la lucidità di chi non è disposto a nascondere proprio nulla. "...Nanà giunta a Milano non era più né poteva essere più la stessa donna ch'ella era a Parigi. Io l'ho conosciuta nei pochi mesi che stette nella mia città, l'ho studiata e ho trovato che il mutamento avvenuto in lei era cosa degnissima di studio attento e profondo, e che il mondo milanese che s'aggirava intorno a lei sarebbe stato un vero peccato mortale se lo si fosse trascurato e non si fosse pensato da alcuno a portarlo innanzi ai lettori, fotografato a caldo in una fisiologia di costumi contemporanei."
NANA’ A MILANO
Arrighi Cletto
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