Racconti

Moonlight Shadow

Yoshimoto Banana

Descrizione: C'è un giorno, un giorno soltanto, in cui in condizioni particolari è possibile rivedere i propri cari defunti. Dicono che qualcuno è pure in grado di sentirli e parlar loro. Che sia possibile per Satsuki, che non riesce in alcun modo a scordare il ragazzo perduto, e Hiiragi, che per ricordare Yumiko ne indossa tutti i giorni la divisa alla marinara? La misteriosa Urara, che intuisce i numeri di telefono delle persone al primo sguardo, ne sembra convinta. Tratto da “Kitchen”, pubblicato da Feltrinelli. Numero di caratteri: 62223.

Categoria: Racconti

Editore: Feltrinelli

Collana: ZOOM Flash

Anno: 2012

ISBN: 9788858851050

Recensito da Roberta Emanuela

Le Vostre recensioni

“Moonlight Shadow”, canzone di Mike Oldfield che imperversava durante l’estate del 1983, ha ispirato con le sue atmosfere surreali l’omonimo racconto di Banana Yoshimoto. Il brano letterario, incluso anche nel volume Kitchen ed edito da Feltrinelli, è il fondamento dell’opera della scrittrice. Nato come tesi di laurea, affronta temi quali la morte e la spiritualità con una prosa semplice, eppure molto efficace nell’evocare immagini e sentimenti: “Ferma così, in quell’aria cristallina e pungente, mi sembrava di stare in un luogo un po’ più vicino alla morte. Solo in quello scenario severo e limpido, di una solitudine desolata, riuscivo a sentirmi a mio agio”.

La Yoshimoto ci regala una lettura emozionante e visiva, descrivendo il particolare momento nella vita della ventenne Satsuki, la cui “mente fluttua, senza nessuna stabilità, senza requie, in una confusa desolazione” in seguito alla perdita dell’amato Hitoshi. La giovane trova conforto nel lutto condiviso dal fratello della vittima, Hiiragi, due volte colpito dal dramma avendo perso anche la ragazza, Yumiko.
Hiiragi ha un modo piuttosto bizzarro – fisico ed eclatante – per tenere ancora stretto l’amore, ma per quanto sembri meno triste rispetto a Satsuki, ciò che gli riporta la “vera” Yumiko sono gli intimi ricordi.
Ricordi che per Satsuki diventano sogni agitati, pronti a risvegliarla presto, all’alba. E per sfuggire all’angoscia delle ore insonni, decide di dedicarsi al jogging, tra il freddo e la nebbia azzurrina, fermandosi per un tè bollente durante la pausa, appoggiata alla ringhiera del ponte sul fiume che divide la città. Finché un giorno lì incontra Urara, misteriosa viaggiatrice venuta da lontano per assistere a uno spettacolo, tanto raro da verificarsi ogni cento anni.
Quasi in un’allucinazione da febbricitante, Satsuki la rivede a casa propria dove le due si danno appuntamento per l’indomani, al fiume. È lì che avrà luogo il “fenomeno Tanabata” che si manifesta “quando c’è corrispondenza tra i pensieri che chi è morto ha lasciato dietro di sé… e il dolore di chi lo ha perduto”.

Per saperne di più sulla scrittrice giapponese, potete leggere “Il mondo di Banana Yoshimoto”  (ed. Feltrinelli) di Giorgio Amitrano, traduttore del fantastico “Moonlight Shadow”.

Roberta Colleoni

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Banana Yoshimoto
Banana Yoshimoto (Tokyo, 1964) ha conquistato un grandissimo numero di lettori in Italia a partire da Kitchen, pubblicato da Feltrinelli nel 1991, e si è presentata come un autentico caso letterario. Dei suoi altri libri, tutti pubblicati da Feltrinelli, ricordiamo: N.P. (1992), Sonno profondo (1994), Tsugumi (1994), Lucertola (1995), Amrita (1997), Sly (1998), L’ultima amante di Hachiko (1999), Honeymoon (2000), H/H (2001), La piccola ombra (2002), Presagio triste (2003), Arcobaleno (2003), Il corpo sa tutto (2004), L’abito di piume (2005), Ricordi di un vicolo cieco (2006), Il coperchio del mare (2007), Chie-Chan e io (2008), Delfini (2010), Un viaggio chiamato vita (2010), High & Dry: Primo amore (2011), Moshi Moshi (2012), A proposito di lei (2013), Andromeda Heights. Il Regno 1 (2014), Il dolore, le ombre, la magia. Il Regno 2 (2014) oltre ad alcuni racconti nella collana digitale Zoom (Moonlight Shadow, 2012, Ricordi di un vicolo cieco, 2012, La luce che c’è dentro le persone, 2011). Banana Yoshimoto ha vinto il premio Scanno nel 1993, il premio Maschera d’Argento nel 1999 e il premio Capri nel 2011.

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Yoshimoto

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