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Narrativa

Teleny

a cura di Gabriele Lanzi

Teleny di Oscar Wilde

Occorre dare pieno merito alla casa editrice WOM che ha avuto il coraggio e l’avvedutezza di dare alle stampe l’edizione integrale, non censurata, direttamente tratta dai manoscritti originali di fine ‘800, di quest’opera di Oscar Wilde. Inizialmente pubblicata anonima, ma che – da testimonianze credibili e affidabili – è possibile attribuire con ragionevolezza all’autore inglese. Per troppo tempo infatti questo testo (per la verità si tratterebbe di due testi in quanto oltre al romanzo Teleny vero e proprio esiste anche un antefatto alla vicenda) è stato dolosamente e colpevolmente censurato e manipolato nel contenuto, quando venne pubblicato nel corso degli anni in Francia e Inghilterra, cercando di depistare l’opinione pubblica dalla reale paternità dell’opera, al fine di non “contaminare” il nome di Wilde.

Il libro in ogni caso rimane una preziosa testimonianza autobiografica delle esperienze personali dell’autore qui rappresentate attraverso la descrizione dell’amore omosessuale tra il protagonista Teleny, pianista di professione, e il giovane De Grieux iniziato ai piaceri della sessualità dalla sua nuova fiamma. Un romanzo coraggioso che definire erotico è sicuramente riduttivo, a tratti “debordante”, considerate le accurate descrizioni di amplessi a tutto tondo e le illustrazioni piuttosto esplicite che accompagnano le pagine del libro, ma che nonostante tutto non sconfina mai nella trivialità. Senza farsi ingannare dai contenuti, l’opera presenta innanzitutto il pregio di essere stata scritta con eleganza, con raffinatezza e l’impiego di citazioni colte che dimostrano la profonda cultura autoriale. Si pone inoltre l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sull’importanza dell’amore a 360 gradi, vissuto tanto nella dimensione interiore, più spirituale (“i suoi sguardi erano molto più trasognanti che acuti o insistenti, e tuttavia avevano un potere così penetrante che fin dalla prima volta che lo vidi, sentii che poteva immergersi profondamente nel mio cuore”) quanto in quella più fisica, carnale.

Il valore aggiunto non si esaurisce in questi elementi e altro aspetto rilevante è quello di sensibilizzare il lettore su quanto per l’epoca risultasse vergognoso e pericoloso vivere l’amore omosessuale alla luce del sole, magari con la possibilità di venire arrestati, considerato che si trattava di qualcosa di proibito dalla legge (vicende ben note all’autore, visto il suo diretto coinvolgimento processuale come imputato per “oscenità” commesse). Un quadro a tinte fosche dunque, un romanzo di denuncia che non dimentica di raccontare quanto l’omosessualità venisse marchiata come colpa davanti a una società bigotta e impregnata di valori religiosi. Lo stesso De Grieux non esita a farcelo sapere: “Dunque, a quell’epoca, mi torturavo l’animo, temendo di avere commesso, moralmente se non fisicamente, l’orribile peccato”.

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