Romance

Nella spira di una conchiglia

Spes Ilaria

Descrizione: Anna, una donna sensibile che ama il bello e ricerca i sapori autentici e indecifrabili della vita; Pietro, un nuovo collega arrivato da circa un anno nello studio di architetto dove entrambi lavorano. Tra loro due si sviluppa un complesso e inconfessato rapporto d'amicizia e d'attrazione. Anna e Pietro sono diventati due labirinti comunicanti così emozionanti e coinvolgenti da far paura, soprattutto a lui, già legato sentimentalmente a un'altra donna. Poi arriva l'estate e Anna si concede una lunga vacanza in un borgo di mare un po' aspro e selvaggio del Ponente ligure. Lì si nutre dei colori e della voce del mare e tesse una trama di rapporti delicati con altre persone. Tutto sembra procedere per il meglio fino a che una svolta dai contorni incerti e drammatici la strapperà da quei luoghi e da quei legami appena sbocciati. Senza una parola. In un allontanamento improvviso ingoiato da un temporale.

Categoria: Romance

Editore: Macabor

Collana: Nodi

Anno: 2019

ISBN: 9788885582675

Recensito da Ornella Donna

Le Vostre recensioni

Ilaria Spes, Nella spira di una conchiglia, Macabor 2019.

Ilaria Spes, insegnante di lettere, dopo aver pubblicato alcune raccolte di poesie, approda alla narrativa: Nella spira di una conchiglia è un libro di grande emozione e di assoluto lirismo.

Con una prosa raffinata e poetica, il testo racconta la storia di Anna, giovane dai sentimenti profondi e intensi,  innamorata – forse senza speranza  – di Pietro, un collega di lavoro al quale la donna è  legata da un sentimento difficile e contrastato: Sofferenza per il vuoto che sentiva dentro, delusione perché Pie­tro non dimostrava l’onestà di riconoscere il sentimento auten­tico e incondizionato che li aveva avvicinati e non sembrava ca­pace di quella libertà e creatività indispensabili a custodirlo, curarlo e farlo vivere, tra altri e altro, nel mondo.

La vacanza che Anna si concede a Riva Ligure e nella riviera del ponente ligure (“Da una parte una fila di case caratteristiche: i tipici color pa­stello, l’intonaco e le ringhiere consumate e scrostate dal tempo e dall’azione erosiva del mare e del vento. Terrazze, balconi e logge intersecati. Tende da sole, panni stesi, vasi fioriti e anziani seduti. Affacciati sulla strada ristoranti, bar, gelaterie, kebab, camerieri, in­segne luminose e musica. Sull’altro lato i dehors con i tavolini e i turisti. Poi la passeggiata lungomare, le palme, i lampioni, le panchine, il muretto gremito di persone…  Finalmente la spiag­gia, il porticciolo e il mare…”) è occasione per approfondire un sentimento dalle mille sfumature e complessità. Lì, complice la bellezza dei luoghi, Anna cerca di ritrovare se stessa e di superare ferite e dolori (“Anna faticava a concentrarsi sulla lettura, cercava la tessera erme­neutica che le avrebbe consentito di comprendere appieno l’espressione con cui la vita si era svelata quel pomeriggio”) ascoltando le voci: “Quella lontana di Pietro e quella più vicina  del mare, ormai custo­dite nel suo cuore come nella spira di una conchiglia.”

La lettura di questo romanzo non può che essere emozionante e intensa. Il linguaggio lirico caratterizza la narrazione, concentrata sull’introspezione di un’anima sofferente e delicata, che trascina il lettore nei cieli alti e assoluti della poesia. Tra le pennellate colorate dell’ambientazione marina, si delinea il ritratto affascinante di una donna, alla quale non possiamo che guardare con simpatia e incanto.

_________________________________________________

Giovedì 27 febbraio 2020 Ilaria Spes presenterà Nella spira di una conchiglia presso la Biblioteca Civica Internazionale di Bordighera

Riascolta l’intervento di Ilaria Spes a Radio CiaoComo cliccando qui

Leggi l’intervista a Ilaria Spes realizzata da Matilde Bella

D – Il suo racconto è ambientato in luoghi da lei conosciuti e che hanno avuto particolare importanza nella sua vita?
R – Le vicende del romanzo si dispiegano nel Ponente ligure, lungo la sua costa e nei suoi borghi più suggestivi, a partire da quello un po’ defilato e selvaggio dove io trascorro buona parte dell’estate.
Pertanto i paesaggi descritti sono a me molto cari e noti e in particolare mi è caro quel mare che instancabilmente ascolto e guardo e con il quale dialogo incessantemente.

D – Il suo amore per la poesia l’ha aiutata a descrivere così delicatamente emozioni e sentimenti profondi e complessi?
R – La poesia è una radice di vita, una rosa a maggio, una camelia d’inverno, c’è sempre una gemma sui suoi rami. Ha uno sguardo profondo, mille interessi, ama e vuole scoprire e conoscere tutto. Ciò che si vede e ciò che è nascosto. E forse questo mio habitus, questa sensibilità, quest’andare oltre mi ha guidato e accompagnato nella descrizione della protagonista e dei personaggi del romanzo.

D – Nelle situazioni sorprendenti e inattese presenti nella storia sembra esserci un legame tra l’imprevedibilità del mare e quella della vita. C’è questo subliminale accostamento?
R – Quanto di noi è sommerso forse ci avvicina all’universo, a un principio comune, a una sete comune, radicata, primigenia, inestinguibile. L’ammirazione estatica, che ogni uomo prova di fronte al mare, ai suoi moti, alla sua immensità, testimonia il legame profondo e intimo che unisce l’animo umano al mare. Pensiamo a quanto ci somiglia la quiete del mare come la sua festosa e vigorosa allegria, il suo impeto e il suo grido più alto. Pensiamo a quanto somiglia al nostro animo quell’orizzonte entro il quale naufraghiamo e che pur non ci basta. Ecco, se pensiamo a ciò, ogni accostamento tra la natura dell’uomo a quella del mare risulta fondato e possibile. 

D – Ha un altro progetto letterario in cantiere?
R – Per me scrivere, in particolare scrivere testi poetici, non fa mai parte di un progetto, è piuttosto un accadere, un’emozione, un contatto di cuore tra me e qualsivoglia essere vivente, detto animato o inanimato. Rimane invece nel cassetto un’opera di narrativa già ben avviata, dal tema delicato e complesso, che ancora non mi sento di concludere.

...

Leggi tutto

LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )

Aggiungi un tuo commento

Scrivi la tua recensione

Devi effettuare il login per aggiungere un commento oppure registrati

Ilaria

Spes

Libri dallo stesso autore

Intervista a Spes Ilaria

E se Michelangelo Merisi da Caravaggio, quel lontano 18 luglio 1610, non fosse morto? Se, ferito e febbricitante, fosse stato trovato sulla sabbia del Tombolo della Feniglia da un'affascinante quanto misteriosa giovinetta in grado di riportarlo in salute? Forse il suo temperamento "maledetto" si sarebbe addolcito di fronte alla disarmante sincerità, all'affetto genuino e alla totale dedizione della sconosciuta. Probabilmente la mutata concezione della vita avrebbe generato altri capolavori assoluti, vibranti di luce diversa, ricchi di una serenità che mai egli stesso avrebbe immaginato di poter vivere e comunicare. Finalmente arriva la grazia, l'agognato ritorno a Roma e una commissione grandiosa e totalmente appagante: un sogno incredibile, una possibilità insperata. Ma ogni sogno è destinato a svanire con la notte: i debiti col passato sono fantasmi mai sconfitti. Il tempo è come un cerchio, chiuso e perfetto e il Caravaggio lo sa bene...

Il sogno di Caravaggio

Montecchi Rossella

Brillante studentessa di provincia vincitrice del soggiorno offerto da una rivista di moda, a New York Esther si sente «come un cavallo da corsa in un mondo senza piste». Intorno a lei, l'America spietata, borghese e maccartista degli anni Cinquanta: una vera e propria campana di vetro che nel proteggerla le toglie a poco a poco l'aria. L'alternativa sarà abbandonarsi al fascino soave della morte o lasciarsi invadere la mente dalle onde azzurre dell'elettroshock. Fortemente autobiografico, La campana di vetro narra con agghiacciante semplicità le insipienze, le crudeltà incoscienti, gli assurdi tabù che spezzano un'adolescenza presa nell'ingranaggio stritolante della normalità che ignora la poesia. Include sei poesie da "Ariel"

La campana di vetro

Path Sylvia

Il pesatore di anime, con cui Olivier Norek ha definitivamente conquistato il pubblico francese, è un’immersione in un microcosmo ignoto, dove tra le brume spunta il volto di un protagonista indimenticabile, poliziotto di vecchia data, uomo consumato eppure capace ancora di far brillare i suoi occhi. Saint-Pierre-et-Miquelon è un minuscolo arcipelago punteggiato di casette colorate al largo della costa del Canada, una sconosciuta appendice di Francia ai confini del mondo che, all’inizio dell’estate, quando i merluzzi attraversano le sue acque, viene inghiottita dalle nebbie. Un luogo ottimo per sondare, sotto i silenzi della neve e il fruscio del vento, le anime degli uomini. Assegnato al programma per la protezione dei collaboratori di giustizia, nella sua residenza-fortezza a picco sull’oceano il capitano Victor Coste esamina i potenziali candidati, per lo più ceffi da galera della specie peggiore, e decide se accordare loro una nuova chance o rispedirli in cella. Ma quando da Parigi arriva sull’isola una ragazza di nome Anna, sopravvissuta a un serial killer che opera indisturbato da dieci anni, il metodo di Coste deve cambiare. Mentre il capitano tenta di stabilire un rapporto confidenziale con questa giovane donna ferita, dal fascino equivoco e dallo sguardo ipnotico, a offuscare ogni cosa, certezze comprese, scendono puntuali le nebbie, tra le più dense al mondo, e quello che sembrava un rifugio sicuro e inaccessibile diventa una trappola infernale.

Il pesatore di anime

Norek Olivier

L’importanza delle origini

Angela Grigoletto