
Città di carta
Green John
Descrizione: Dietro le sembianze di una sonnolenta località di villeggiatura dell'Appennino, il paese di Castagneto nasconde un enigma collettivo fatto di insanabili rivalità, odi non saziati, antichi amori mai sopiti, nuove e disperate passioni e cocenti solitudini. Vittorio, uno storico quarantenne impegnato in una ricerca sui campi di battaglia della Linea Gotica, vi giunge per due settimane di vacanza con la famiglia, ancora oppresso da un lutto recente che rischia di trasformarsi in una cupa ossessione di morte; Carla, sua moglie, nutre invece il bruciante desiderio di una seconda: maternità. Durante il trascorrere delle due settimane, la coppia senza quasi rendersene conto si troverà coinvolta nei conflitti in corso dietro la rassicurante facciata del paese: un vortice in cui Vittorio e Carla rischieranno di precipitare irrimediabilmente, finché una repentina esplosione di violenza degna di una tragedia elisabettiana non verrà a tracciare il confine tra i perduti e i salvati. Un romanzo che ha il respiro e la lingua di un piccolo classico e il cuore duro di un thriller, in cui il lettore viene risucchiato pagina dopo pagina.
Categoria: Narrativa
Editore: Minimum fax
Collana: Nichel
Anno: 2011
ISBN: 9788875212957
Recensito da Marika Piscitelli
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Quentin è innamorato di Margo Roth Spiegelman da sempre. Tra loro c'è un legame speciale da quando, all'età di nove anni, hanno ritrovato insieme in un parco il corpo di un ragazzo morto suicida. Dopo anni di amicizie ed esperienze diverse, poco prima del diploma Margo riappare alla finestra di Quentin e lo trascina in piena notte in un'avventura indimenticabile. Sembra l'inizio di una nuova fase insieme. E invece no. La mattina dopo Margo scompare misteriosamente, come ha già fatto altre volte. Solo che questa è diversa. Questa fuga da Orlando, la sua città di carta, dopo che tutti i fili dentro di lei si sono spezzati, potrebbe essere l'ultima. Età di lettura: da 14 anni.
Città di carta
Green John
Le sue clienti la chiamano l’Amantide. Detesta questo soprannome. È così banale. E poi lei non è un’assassina. Come sanno bene gli usurai, i morti non pagano i loro debiti. È a Nizza, nel cuore della Costa Azzurra, in compagnia di un omuncolo che si illude di essere in vacanza con la sua amante. L’atmosfera sembra quella giusta, l’illusione si accende. Ma la fiaba erotica dura poco. La realtà torna a mostrare il suo vero volto, fatto di sopraffazione. Il divertimento è finito, è arrivata l’ora di tirare fuori i punteruoli da ghiaccio. L’Amantide deve portare a termine il suo lavoro.
L’AMANTIDE. Nizza, Francia
Di Martino Antonella
Marta è una bambina che vive in una famiglia numerosa: lo schiamazzo dei suoi fratelli e le grida continue della madre riempiono di una strana e dissonante musica lo scorrere dei suoi giorni. Ma la sua compagna costante è un forte senso di solitudine: troppo distante la madre, annichilita dallo spettro della povertà che riduce a fastidio il suo senso materno; troppo apatico il padre, una volta partigiano, ora prigioniero dell’intrattabile moglie. Eppure Marta trova nella scrittura e nella curiosità un motivo valido per cui vivere. Proprio quest’ultima la porterà a scoprire in soffitta una strana e vecchia scatola con foto di persone mai viste, ma che prendono vita nei suoi pensieri e si materializzano davanti ai suoi occhi: questo l’evento che cambierà la sua vita. Marta capirà, infatti, di essere una bambina speciale, con un dono: quello di saper ascoltare le anime di chi non c’è più. Ancora una volta però dovrà rendersi conto non c’è posto né per lei né per le sue straordinarie qualità e così, dopo la solitudine familiare, Marta dovrà sperimentare quella di un collegio. Nonostante tutto l’orrore e il dolore che i suoi occhi dovranno ancora sopportare Marta alla fine comprenderà e accetterà il suo dono, diventando donna e madre, riversando sui figli l’amore che nessuno ha mai saputo darle.
Con tutto il cuore che mi è rimasto
Nunziato Marina
Il Novecento è appena iniziato in Giappone, e l'era Meiji sembra aver restituito onore e grandezza al paese facendone una nazione moderna. Per il gatto protagonista di queste pagine, però, un'oscura follia aleggia nell'aria, nel Giappone all'alba del XX secolo. Il nostro eroe vive, infatti, a casa di un professore che si cimenta in bizzarre imprese. Scrive prosa inglese infarcita di errori, recita canti no¯ō nel gabinetto, tanto che i vicini lo hanno soprannominato il «maestro delle latrine», accoglie esteti con gli occhiali cerchiati d'oro, spettegola della vita dissoluta di libertini e debosciati. Insomma, mostra a quale grado di insensatezza può giungere il genere umano in epoca moderna... Pubblicato per la prima volta nel 1905, Io sono un gatto non è soltanto un romanzo raro, che ha per protagonista un gatto, filosofo e scettico, che osserva distaccato un radicale mutamento epocale. È anche uno dei grandi libri della letteratura mondiale, la prima opera che, come ha scritto Claude Bonnefoy, inaugura il grande romanzo giapponese all'occidentale.
Io sono un gatto
Soseki Natsume
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