
La peste
Camus Albert
Descrizione: Dopo "Vaticano Spa", "Sua santità", "Via crucis", tre inchieste che ci hanno introdotto nelle stanze e nei segreti più profondi del Vaticano, in questo nuovo libro Gianluigi Nuzzi ricompone, attraverso documenti inediti, carte riservate dell'archivio Ior e testimonianze sorprendenti, i tre fili rossi - quello del sangue, dei soldi e del sesso - che collegano e spiegano la fitta trama di scandali, dal pontificato di Paolo VI fino a oggi. Una ragnatela di storie dagli effetti devastanti, che hanno suscitato nel tempo interrogativi sempre rimasti senza risposta e che paralizzano ogni riforma di papa Francesco. L'autore ricostruisce molte verità che mancavano, a cominciare dal mistero della morte di papa Luciani...; la trattativa riservata tra Vaticano e procura di Roma per chiudere il caso Emanuela Orlandi; i conti di cardinali, attori, politici presso lo lor, tra operazioni milionarie, lingotti d'oro, fiumi di dollari e trame che portano al traffico internazionale di droga; l'evidenza di una lobby gay che condiziona pesantemente le scelte del Vaticano, tra violenze e pressioni perpetrate nei sacri palazzi e qui per la prima volta documentate. Ecco il "fuori scena" di un blocco di potere per certi aspetti criminale, ramificato, che continua ad agire impunito, più forte di qualsiasi papa (Ratzinger è stato costretto alle dimissioni aprendo però la strada a Bergoglio), sempre capace di rigenerarsi, che ostacola con la forza del ricatto e dei privilegi ogni tentativo di riforma.
Categoria: Saggi
Editore: Chiare Lettere
Collana: Principioattivo
Anno: 2017
ISBN: 9788861908406
Recensito da Elpis Bruno
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Orano è colpita da un'epidemia inesorabile e tremenda. Isolata con un cordone sanitario dal resto del mondo, affamata, incapace di fermare la pestilenza, la città diventa il palcoscenico e il vetrino da esperimento per le passioni di un'umanità al limite tra disgregazione e solidarietà. La fede religiosa, l'edonismo di chi non crede alle astrazioni, ma neppure è capace di "essere felice da solo", il semplice sentimento del proprio dovere sono i protagonisti della vicenda; l'indifferenza, il panico, lo spirito burocratico e l'egoismo gretto gli alleati del morbo. Scritto da Camus secondo una dimensione corale e con una scrittura che sfiora e supera la confessione, "La peste" è un romanzo attuale e vivo, una metafora in cui il presente continua a riconoscersi. Cronologia di Annalisa Ponti
La peste
Camus Albert
1958. Da pochi giorni i cardinali sono usciti dal conclave riunito dopo la morte di Pio XII, dove hanno eletto papa Giovanni XXIII. Il più accreditato successore di Pio XII era l'arcivescovo di Genova, il conservatore Binni. Niente da fare, troppo giovane. Mentre si consuma la lotta fra i potenti porporati di Curia e i progressisti, nella splendida basilica romana di Santo Stefano Rotondo, sotto i cruenti affreschi con i Martiri del Pomarancio, viene trovato il cadavere massacrato di un ribelle pretino genovese, lì esiliato per punizione da Binni. Sarà proprio l'arcivescovo di Genova a condurre in gran segreto le indagini per scoprire l'assassino di don Volpini, coadiuvato dal giovane vicecomandante della Gendarmeria vaticana, il colonnello Cobianchi. Ma tutto si complica perché il misterioso killer colpisce ancora, da una basilica all'altra, lasciando messaggi come in una atroce caccia al tesoro e sembra aver scelto come vittime alcuni cardinali. Non solo a Roma, ma anche a Genova. Nel mirino dell'assassino o degli assassini ci sarà proprio il cardinale Binni. Perché? Uno spaccato della storia italiana, con il centrosinistra alle porte, le vicende di un conclave che fu al centro di misteri veri o presunti, le lotte tra le mura leonine e quelle che si consumano anche a Genova, negli anni della ricostruzione del dopoguerra, tra i sostenitori di un arcivescovo potente e molto popolare e chi vorrebbe invece una svolta progressista anche nella Chiesa locale. Personaggi immaginari e reali si inseguono tra Genova e Roma, intrecciando storie vere e inventate...
Il cardinale deve morire
Paternostro Mario
Mantieni il bacio
Recalcati Massimo
Tra il 1978 e il 1990, mentre in Unione Sovietica il potere si scopriva fragile e una certa visione del mondo si avviava al tramonto, Andrej Cikatilo, marito e padre di famiglia, comunista convinto e lavoratore, mutilava e uccideva nei modi più orrendi almeno cinquantasei persone. Le sue vittime bambini e ragazzi di entrambi i sessi, ma anche donne - avevano tutte una caratteristica comune: vivevano ai margini della società o non si sapevano adattare alle sue regole. Erano insomma simboli del fallimento dell'Idea comunista, sintomi dell'imminente crollo del Socialismo reale. Questo libro, sospeso tra romanzo e biografia, narra la storia di uno dei più feroci assassini del Novecento attraverso la visionaria, a tratti metafisica ricostruzione della confessione che egli rese in seguito all'arresto. E fa di più. Osa raccontare l'orrore e il fallimento in prima persona: Cikatilo, infatti, in questo libro dice "io". È lui stesso a farci entrare nella propria vita e nella propria testa, a svelarci le sue pulsioni più segrete, le sue umiliazioni e ossessioni. "Il giardino delle mosche" è un libro lirico e crudele allo stesso tempo: la storia di un'anima sbagliata, una meditazione sul potere e la sconfitta e, soprattutto, una discesa impietosa fino alle radici del Male.
Il giardino delle mosche. Vita di Andrej Cikatilo
Tarabbia Andrea
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