
Gli occhi di Venezia
Barbero Alessandro
Descrizione: Peter abbandona poco più che ragazzo il paese natale per scoprire il mondo; impara a osservare con distacco gli esseri umani e arriva ad auspicare il ritorno a un mondo primordiale, pre-urbano. Introduzione di Chiusano I. A.
Categoria: Narrativa
Editore: Mondadori
Collana:
Anno: 1998
ISBN: 9788804455165
Venezia, fine del Cinquecento. In una città tentacolare e spietata l'amore e i buoni sentimenti di Michele e Bianca - un giovane muratore e la sua sposa piena di promesse - non bastano a farli vivere sereni. Per sfuggire a un'accusa ingiusta, Michele è costretto a lasciare Venezia e a imbarcarsi su una galera. Bandito dalla Serenissima, rematore su una nave che vaga per il Mediterraneo carica di zecchini e di spezie, con molti dell'equipaggio che addirittura ignorano la sua destinazione finale, senza nessuna speranza di ritornare a breve, Michele è destinato a vivere straordinarie avventure nei porti e gli angiporti del mare nostrum. E tuttavia prove ancora più dure e incontri non meno straordinari toccheranno a Bianca che rimane a Venezia, sola, giovane e bella... La terra e il mare, Oriente e Occidente, due vite e un unico grande amore, agli albori del mondo moderno: storico tra i più autorevoli, vincitore del Premio Strega, Barbero ha scritto un romanzo che si pone al livello dei migliori bestseller d'intrattenimento degli ultimi anni.
Gli occhi di Venezia
Barbero Alessandro
Una nuova travolgente protagonista del giallo italiano. Tutti al tribunale di Pianveggio sanno che non si scherza sul pranzo, perché il giudice Annabella Abbondante ha un debole per la buona cucina ma è perennemente a dieta. Forse per colpa dei deliziosi cannoli della Palermitana, il bar in cui incontra ogni sera i suoi amici: il commissario Nicola Carnelutti e la giornalista Alice "ginger" Villani di Altamura. Abbondante sì, di nome e di fatto, una florida taglia 48 e una massa di capelli ricci e ribelli che le cadono sulle spalle, ma lo è soprattutto di cuore: sempre dalla parte dei più bisognosi e con il sorriso sulle labbra, nonostante le estenuanti udienze e le interminabili pile di fascicoli. Quando l'avvocato Matilde Santangelo si rivolge a lei per la scomparsa del fratello dalla clinica psichiatrica in cui era ricoverato, Annabella che ha una passione sfrenata per i gialli, non può fare a meno di impicciarsi. Negli stessi giorni, poi, un immobile che lei aveva messo all'asta viene incendiato con tanto di ritrovamento di resti umani: per il giudice e il fido cancelliere Paolo, detto Dolly, la ricostruzione del PM fa acqua da tutte le parti e scoprire la verità diventa un imperativo morale. Tanto più che il giudice Abbondante non accetta mai un no come risposta. Tra l'ennesimo appuntamento al buio, organizzato da sua sorella Fortuna – il numero 24 negli ultimi quindici anni – aste fallimentari e udienze oceaniche, Annabella vi conquisterà con la sua energia, la sua passione e il suo grande carisma.
Annabella Abbondante
Perna Barbara
Una delle più enigmatiche autrici del Novecento inglese mette in scena una storia eccentrica e raffinata. Nel breve romanzo di culto "Chi è partito e chi è rimasto" un piccolo villaggio inglese di fine Ottocento adagiato sulle sponde di un placido fiume viene improvvisamente colpito da una serie di calamità che sembrano il frutto di una violenta maledizione. A inaugurare la serie di terribili eventi è il fiume, che al principio dell'estate decide di straripare trascinando con sé gli abitanti in una ballata surreale e imprevedibile, contro la quale l'eccentrica famiglia Willoweed dispiegherà l'arsenale delle sue bizzarre forze, mentre il giornale del villaggio si chiede: «Chi sarà il prossimo a essere colpito dalla fatale follia?».
Chi è partito e chi è rimasto
Comyns Barbara
Come vive, e cosa pensa, prova, soffre, anche senza raccontarlo neppure a se stesso, chi è stato sradicato dalla propria terra e allontanato dalla propria gente, dalla propria casa? Anna Maria Mori, istriana di Pola, ha lasciato con la famiglia i luoghi della sua infanzia al termine della seconda guerra mondiale, quando sono "passati" dall'Italia alla Jugoslavia: un esodo che ha coinvolto altri trentacinquemila italiani che, come lei, si sono trovati all'improvviso cittadini di un altro stato, per giunta pregiudizialmente ostile nei loro confronti. Nelida Milani, anche lei istriana, anche lei nata nella Pola italiana, è invece rimasta, rinunciando alla lingua, a molti degli affetti, alla consuetudine, con un mondo che, con brutale ferocia, veniva snaturato. Le due donne - accomunate da una sorte uguale e contemporaneamente diversa - si sono scambiate una fitta corrispondenza, tante lettere dove le riflessioni si intrecciano ai ricordi, gli aneddoti si sovrappongono alla cronaca degli eventi storici, la nostalgia si coniuga con il senso di privazione. Il loro epistolario è diventato questo libro, specchio di una condizione subita da migliaia di altri individui e testimonianza di due destini in cui la frontiera ha giocato un ruolo determinante.
Bora
Mori Anna Maria Milani Nelida
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