
L’orso e la rosa
De Angelis Giorgio
Descrizione: Iniziato nella primavera del 1972 - durante la crisi petrolifera mondiale - e portato avanti fino alla prematura scomparsa di Pasolini nel 1975, questo romanzo-saggio-zibaldone esistenziale racconta uno spaccato dell'Italia del boom e della sua politica economica tra oscuri complotti di potere e stragi di stato impunite. Pensato come l'opera definitiva, il capolavoro di una vita, l'incompiuto "Petrolio" ricerca nella novellistica medievale i suoi antenati illustri fondendoli con l'attualità più scottante delle cronache giornalistiche in un'opera dai forti contenuti sociali e sessuali che non teme di dare scandalo e che, infatti, suscitò ampie polemiche e dibattiti fin dal suo primo apparire, nel 1992.
Categoria: Narrativa
Editore: Mondadori
Collana: Oscar scrittori del Novecento
Anno: 2005
ISBN:
Nella Roma fastosa, corrotta e sanguinaria dei papi rinascimentali, in cui forte è il mecenatismo della nobiltà e del clero che convive con intrighi e sortite, si accende la passione amorosa del più dannato dei nobili Paolo Giordano Orsini, duca di Bracciano. Tutto ha inizio nel 1576, quando il blasonato Orsini fa strangolare la giovane moglie, colpevole di aver ricambiato i suoi continui tradimenti, facendo passare l'omicidio per un semplice incidente. Le esequie della vittima rappresentano per il duca l'occasione per notare la splendida Vittoria Accoraboni, moglie insoddisfatta del nipote del potente cardinale Felice Peretti, attratta dalla sensualità di quel nobile altezzoso e arrogante. Pazzo d'amore decide che dovrà essere sua anche a costo di versare del sangue. I due, dopo molte disavventure, riescono ad assecondare momentaneamente passione e sentimento, inconsapevoli che i loro sorrisi si sarebbero spenti con l'elezione a papa di Felice Peretti: il peggior nemico di Paolo Giordano Orsini.
L’orso e la rosa
De Angelis Giorgio
In un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui sono nati e cresciuti è chiamato «la Fortezza», Beatrice e Alfredo sono per tutti «i gemelli». I due però non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo. A legarli è un’amicizia ruvida come l’intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un’amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole. Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi. Ma alle soglie dei vent’anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare.
Il rumore dei tuoi passi
D'Urbano Valentina
Il libro è il tragico monologo di una donna che aspetta un figlio guardando alla maternità non come a un dovere ma come a una scelta personale e responsabile. Una donna di cui non si conosce né il nome né il volto né l'età né l'indirizzo: l'unico riferimento che ci viene dato per immaginarla è che vive nel nostro tempo, sola, indipendente e lavora. Il monologo comincia nell'attimo in cui essa avverte d'essere incinta e si pone l'interrogativo angoscioso: basta volere un figlio per costringerlo alla vita? Piacerà nascere a lui? Nel tentativo di avere una risposta la donna spiega al bambino quali sono le realtà da subire entrando in un mondo dove la sopravvivenza è violenza, la libertà un sogno, l'amore una parola dal significato non chiaro.
LETTERA A UN BAMBINO MAI NATO
Fallaci Oriana
Viaggiatrice nel passato suo malgrado per un dono di famiglia, Gwen, giovane londinese che vorrebbe avere a che fare con i problemi tipici della sua età e dei suoi compagni di scuola, si trova catapultata da un secolo all'altro con una pericolosa missione da compiere. Peccato che non sappia di chi può fidarsi, dei Guardiani del Tempo o del terribile Conte di Saint Germain, dell'affascinante ma scostante Gideon o dell'invidiosa cugina Charlotte. A un certo punto l'unico vero amico sembra essere Xemerius... un gargoyle col muso di gatto.
BLUE
Gier Kerstin
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