Perle di un filo pulito
Forse è anche memoria
– nostalgia remota
di quando vivevo nuda –
quella che mi lega alla terra
Quella che mi indica
nel collo avviluppato di un cigno
un morbido costrittore
Quella che mi fa pensare alle scaglie
di un pangolino
se guardo i colombi gonfi come gatti
appollaiati sulle balaustre d’inverno
Quella che mi suona persino
bemolle e diesis
sulla tastiera piumata delle rondini
Quella che m’addita nel vezzo candido
di una gabbanella
la perla di un filo pulito che ci lega
nel desiderio di essere unici
Quella che mi fa vivere
in un dedalo di corrispondenze
E mi fa sentire la natura
come anima pulsante – intima
come argilla viva e plastica
tra le dita della poesia
Testo e foto di Ilaria Spes
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