
Diciassette contraddizioni e la fine del capitalismo
Harvey David
Categoria: Poesia
Editore: Centro di Aiuto alla Vita "Marisa" di Trieste
Collana:
Anno: 2010
ISBN:
La contraddizione tra realtà e apparenza, tra capitale e lavoro, tra valore d’uso e valore di scambio, tra proprietà privata e Stato capitalistico, tra monopolio e concorrenza, tra valore sociale del lavoro e sua rappresentazione monetaria... Sono diciassette le grandi contraddizioni che Harvey individua: stanno al cuore del capitalismo, alcune sono interdipendenti, tutte si intrecciano fra loro e, quando si acuiscono, producono instabilità e crisi; oggi ne mettono a rischio la tenuta. La spinta ad accumulare capitale al di là delle possibilità di investimento, l’imperativo di usare i metodi più economici di produzione che porta ad avere consumatori senza mezzi per il consumo, l’ossessione di sfruttare la natura fino al rischio dell’estinzione: sono antinomie di questo tipo che sottostanno alla persistenza della disoccupazione di massa, alle spirali discendenti dello sviluppo in Europa e Giappone, agli instabili salti in avanti di paesi come Cina e India. Non tutte le contraddizioni del capitale sono ingestibili, alcune possono condurre a quelle innovazioni che ridanno forza al capitalismo e lo fanno apparire saldo e duraturo. Tuttavia l’apparenza può ingannare: se è vero che molte delle contraddizioni del capitale possono venire gestite, altre potrebbero essere fatali per la nostra società. Per evitare un simile esito questo libro si propone tanto come un’efficace guida al mondo che ci circonda quanto come un manifesto per il cambiamento. Recuperando il concetto marxiano di alienazione, nella prospettiva di un nuovo umanesimo.
Diciassette contraddizioni e la fine del capitalismo
Harvey David
Ciao, io sono Chico, e questo è il mio primo libro! Mi sono fatto aiutare dal mio papà perché non ho le mani…
Ciao, io sono Chico
Taverna Francesco
Un maschio eterno, del tutto privo di moralità, molto avido, un po' vile, anche sentimentale (solo con se stesso). Sullo sfondo della Francia della Terza Repubblica, Bel-Ami è l'arrampicatore sociale per eccellenza con un'unico obiettivo: il successo e il profitto a qualunque costo
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