
FISICA DELLA MALINCONIA
Gospodinov Georgi
Descrizione: Una famiglia italiana con tre bambini allegri viaggia da Torino all'Inghilterra su un'auto dal nome di baleniera. È il 2005, pochi giorni dopo gli attentati a Londra. Il fascino di leggende e antichi misteri, il salmastro delle maree, il profumo di brughiere ventose e assolate, s'intrecciano a un omicidio (scoperto dal protagonista e mai rivelato ai familiari). La vacanza si tinge inaspettatamente di nero. Così pare, fino al finale a sorpresa, introdotto dal ritrovamento di una lettera e un manoscritto e da un incontro. Il lettore mescoli questi ingredienti, si faccia incantare dai loro aromi e viaggi a sua volta, pagina dopo pagina.
Categoria: Giallo - thriller - noir
Editore: Pav Edizioni
Collana: Noir
Anno: 2019
ISBN: 9788831307000
Recensito da Ornella Donna
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Un ragazzo è affetto da una strana sindrome: soffre di empatia, è capace di immedesimarsi nelle storie degli altri. Inizia così un viaggio nel mondo del possibile, nel labirinto dei sentimenti mai provati, delle cose mai accadute eppure reali più del reale stesso. Questo "io" coraggioso e impertinente va e viene dal passato, fa incursione in un futuro di cui abbiamo già nostalgia, e ritorna con un inventario di storie sull'autunno del mondo, sui Minotauri rinchiusi in ognuno di noi, sulle particelle elementari del rimpianto, sul sublime che può essere ovunque.
FISICA DELLA MALINCONIA
Gospodinov Georgi
"Non è vero che la patria si difende senza discutere; la si difende discutendola, così come è discutendo la nostra società borghese e denunziandone noi stessi i difetti e le debolezze che la si puntella”. Per il principe del giornalismo nostrano, Indro Montanelli, era questa “l’unica manifestazione veramente producente di patriottismo e di solidarietà”. Per un atto di profondo amore nei confronti di questa Italia malandata, Mariano Sabatini è andato in ricognizione di quel mondo parallelo, e per lo più sconosciuto ai lettori italiani, che è rappresentato dai corrispondenti stranieri che vivono nelle nostre città. L’ampia rassegna de L’Italia s’è mesta compone un ritratto sentimentale, o se si vuole emotivo, della nostra nazione attraverso i racconti dei giornalisti d’oltreconfine: qual è stata la prima impressione che hanno avuto arrivando in Italia, come ci vivono, quali motivi di scontento o di entusiasmo li anima; che giudizio danno di Berlusconi e del berlusconismo o dell’invadenza della Chiesa nella politica italiana; se pensano che la sinistra saprà trovare una fortunata via di risalita. Le “firme” di Itar-Tass, Arte, The Herald, Business week, Frankfurter Allgemeine Zeitung, El Mundo, Le Figaro, CNN, BBC, Nouvel Observateur, etc., dicono la loro sulle affezioni del Palazzo; le aberrazioni di una tv sempre più becera, volgare, faziosa; i tagli alla cultura e gli attacchi dei ministri Brunetta e Bondi ai cineasti italiani; il baratro su cui pencolano scuola, università e ricerca italiane… E se davvero l'Italia s’è mesta perché dell’elmo di Silvio s’è cinta la testa avremo, forse, alla fine di questo ideale viaggio anche la medicina per tornare a destarla.
L’Italia s’è mesta
Sabatini Mariano
Una tela che si riteneva perduta, dipinta da Amedeo Modigliani sotto l'effetto dell'hashish, scatena nel mondo dei falsari dell'arte un'insolita "caccia al tesoro" nella quale vengono coinvolti Dee Sleign, una brillante studentessa di storia dell'arte, Charles Lampeth, avido proprietario di una piccola galleria sommersa dai debiti, e una serie di personaggi disposti a tutto pur di mettere le mani sul dipinto. Un giallo accattivante e scanzonato i cui protagonisti, quasi tutti giovani, si lanciano in una quantità di imprese azzardate che quasi mai vanno a finire secondo le previsioni. Un romanzo avventuroso, vivace, effervescente, colorito e spiritoso. Il primo libro di Ken Follett.
LO SCANDALO MODIGLIANI
Follett Ken
Pubblicato nel 1836, il romanzo - che narra l"iniziazione" del giovane Grinev sullo sfondo della rivolta di Pugacev - sfugge a classificazioni precise, perché sospeso tra generi diversi. Prevalgono tuttavia in esso l'ironia, il superamento delle convenzioni romantiche e un interesse così acuto per la storia che sembra presupporre, da parte dello scrittore, una presa di posizione di tipo ideologico. Ma Puskin non era un rivoluzionario, né un ammiratore del popolo russo in quanto forza progressista. Nel "Capitolo omesso", qui riportato in Appendice, si legge infatti: "Quelli che da noi progettano impossibili rivolte o sono giovani e non conoscono il nostro popolo oppure sono persone dal cuore crudele, per le quali la testa altrui vale un quarto di copeco e la propria pelle ne vale uno". Con buona pace della critica "sociale", Puskin non era schiavo di alcuna ideologia.
La figlia del capitano
Puškin Aleksandr Sergeevič
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