
Le regole del fuoco
Rasy Elisabetta
Descrizione: Molte inchieste ci hanno parlato della famosa "zona grigia" tra criminalità e finanza, fatta di banchieri accondiscendenti, broker senza scrupoli, politici corrotti, malavitosi di seconda generazione laureati in Scienze economiche e ricevuti negli ambienti più lussuosi e insospettabili. Ma è difficile dar loro un volto, immaginarli nella vita quotidiana. Walter Siti, col suo stile mimetico e complice, sfrutta le risorse della letteratura per offrirci un ritratto ravvicinato di Tommaso: ex ragazzo obeso, matematico mancato e giocoliere della finanza; tutt'altro che privo di buoni sentimenti, forte di un edipo irrisolto e di inconfessabili frequentazioni. Intorno a lui si muove un mondo dove il denaro comanda e deforma; dove il possesso è l'unico criterio di valore, il corpo è moneta e la violenza un vantaggio commerciale. Conosciamo un'olgettina intelligente e una scrittrice impegnata, un sereno delinquente di borgata e un mafioso internazionale che interpreta la propria leadership come una missione. Un mondo dove soldi sporchi e puliti si confondono in un groviglio inestricabile, mentre la stessa distinzione tra bene e male appare incerta e velleitaria. Proseguendo nell'indagine narrativa sulle mutazioni profonde della contemporaneità, sulle vischiosità ossessive e invisibili dietro le emergenze chiassose della cronaca, Siti prefigura un aldilà della democrazia: un inferno contro natura che chiede di essere guardato e sofferto con lucidità prima di essere (forse e radicalmente).
Categoria: Narrativa
Editore: Rizzoli
Collana: La Scala
Anno: 2012
ISBN: 9788817058469
Maria Rosa ed Eugenia appartengono a due mondi diversi. La prima è cresciuta a Napoli in una famiglia aristocratica. L'altra è nata in un paesino del Nord e sogna di diventare medico. Se non fosse stato per la guerra, non si sarebbero mai incontrate. E invece è il primo conflitto mondiale a unire le due ragazze, partite come infermiere volontarie al fronte. È il duro lavoro in un ospedale sul Carso a permettere loro di conoscersi, diventare amiche, innamorarsi. Una volta tornata la pace, sperano di rimanere insieme, a costo di fingere, nascondersi, lottare. Ma adesso ogni istante è prezioso: in mezzo al caos, possono rubare un tempo per l'amore e vivere fino in fondo i propri sentimenti.
Le regole del fuoco
Rasy Elisabetta
Dopo "Non chiamarmi zingaro", Petruzzelli prosegue il suo viaggio alla ricerca degli ultimi, coloro che sono ai margini, che non hanno potere né voce, e nemmeno rappresentanza, ma solo la vita, la vita nuda. Leggere le loro testimonianze procura un effetto di straniamento perché non siamo abituati a misurarci con una dimensione totalmente altra: non consumistica, assoluta, povera, esclusivamente valoriale. Il libro è il racconto del periplo di geografie umane che l’autore ha fatto attraversando l’Europa e il Mediterraneo, a cominciare da Mauthausen per andare poi in Marocco, Algeria, Israele, Palestina, e tornare in Italia, alla ricerca di un’umanità autentica. “Ho vissuto un’infanzia di umiliazioni, insulti e disprezzo, rubando, fumando kif, bevendo, frequentando prostitute, prostituendomi io stesso. A sette anni ero già adulto” racconta Mohamed Choukri, analfabeta fino all’età di vent’anni, oggi considerato uno dei maggiori scrittori del Marocco. “E’ tutto allo sfascio. Noi in alpeggio andiamo anche a fare pulizia, a tagliare le erbacce. Siamo noi e questo ragazzo che teniamo in vita quei posti. Siamo soli. Resistiamo, ma per quanto?” racconta Cristina, pastora sarda. E chi è Zeidan? Un muratore palestinese che sta costruendo il Muro, quello tra Israele e Palestina, che lo chiuderà al mondo, ma che in questo momento gli dà da vivere. Sul Muro c’è scritto: “To exist is to resist”. Petruzzelli ricompone il quadro di un’umanità ferita ma non senza speranza. Le vite degli ultimi ci aiutano a immaginare un altro futuro. Possibile.
Gli ultimi
Petruzzelli Pino
È quasi mezzanotte e una nebbia sottile avvolge la metropoli addormentata. In un palazzo di quattro piani, dentro un appartamento disabitato, un frigorifero va in cortocircuito. Le fiamme, lente e invisibili dall'esterno, iniziano a divorare ciò che trovano. Due piani più in alto, Alice scivola nel sonno mentre aspetta il ritorno di Matthias, il ragazzo che ama con una passione per lei nuova e del quale non è ancora riuscita a parlare a sua madre, che abita lontano e vorrebbe sapere tutto di lei. Anche Bastien, il figlio della signora che occupa un altro degli interni, da troppi mesi ormai avrebbe qualcosa di cruciale da rivelare alla madre, ma sa che potrebbe spezzarle il cuore e non trova il coraggio. È un altro tipo di coraggio quello che invece manca a Polina, ex ballerina classica, incapace di accettare il proprio corpo dopo la maternità, tantomeno il pianto incessante del suo bambino nella stanza accanto. Giù in strada, nel negozio di fronte, Hulya sta pensando proprio a lei, come capita sempre più spesso, senza averglielo mai confessato, ma con una voglia matta di farlo. Per tutti loro non c'è più tempo: un mostro di fuoco sta per stravolgere ogni prospettiva, costringendoli a scelte estreme per colmare quei silenzi, o per dare loro un nuovo significato. Simona Sparaco indaga i momenti terribili in cui la vita e la morte si sfiorano diventando quasi la stessa cosa, e in cui le distanze che ci separano dagli altri vengono abbattute dall'amore più assoluto, quello che non conosce condizioni. Vincitore del premio DeA Planeta 2019.
Nel silenzio delle nostre parole
Sparaco Simona
Romanzo epocale, "Il tamburo di latta" compie cinquant'anni e conserva tutta la sua carica provocatoria. In modo umoristico e grottesco, narra la vicenda del protagonista Oskar Matzerath, il tamburino inseparabile dal suo tamburo e con una voce potentissima che manda in frantumi i vetri. Dal manicomio dove è rinchiuso Oskar rievoca la propria storia, indissolubilmente intrecciata alla storia tedesca della prima metà del Novecento. Scorrono così nel fiume del suo racconto immagini memorabili, a partire da fatti leggendari come il concepimento e la nascita della madre sotto le quattro gonne della nonna, passando per la sua venuta al mondo ricca di presagi, fino all'ascesa irresistibile del nazismo e al crollo della Germania. È stato nel giorno del suo terzo compleanno che Oskar, in odio alla famiglia, al padre, alla società ipocrita, ha deciso di non crescere più. Da quell'osservatorio particolare che è la città polacco-tedesca di Danzica e poi da Düsseldorf, grazie alla sua prospettiva anomala di nano, può guardare al mondo degli uomini dal basso e scorgerne così meglio le miserie e gli orrori, mentre la sua deformità si staglia contro la ripugnanza della normalità piccolo-borghese. Con occhi disincantati e spalancati sulla ferocia e violenza del mondo grida una rabbia che non risparmia la viltà e la corruzione di nessuno, neppure le proprie. Di questa pietra miliare della letteratura contemporanea viene ora proposta una nuova traduzione.
Il tamburo di latta
Grass Günter
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