
Un conto aperto con la morte (dialogando con l’autore)
Morchio Bruno
Descrizione: Questa è la storia di una bambina che perde entrambi i genitori a sei anni e viene affidata alle «cure» di nonni e prozii troppo bigotti per distinguere il confine tra la pedagogia e il sadismo, e che in seguito viene salvata da una coppia di nonni più affettuosi e bonari ma altrettanto severi nel loro conformismo sociale. È la storia di un’educazione rigida e di infiniti passaggi, da un collegio religioso all’altro, da Minneapolis a Seattle, da una famiglia cattolica a una protestante. Ma è anche una storia di scoperte e innamoramenti, di accesi litigi e comici malintesi: tra discussioni teologiche con i padri gesuiti sull’esistenza di Dio, recite scolastiche ambientate nell’antica Roma repubblicana, gite istruttive ai parchi naturalistici che si tramutano in rocamboleschi tour de force alcolici, vere o presunte iniziazioni sessuali, letture proibite e appuntamenti clandestini, la personalità della bambina lascia gradualmente il posto a quella di un’adolescente ribelle e infine a quella di una giovane donna lucida e coraggiosa, aliena alle convenzioni e a ogni forma di moralismo. Pubblicato originariamente nel 1957, Ricordi di un’educazione cattolica è un memoir appassionante come i migliori romanzi di formazione, che unisce il ritratto di un’epoca e la dolorosa confessione personale.
Categoria: Narrativa
Editore: Minimum fax
Collana: Sotterranei
Anno: 2013
ISBN: 9788875214869
Recensito da Marika Piscitelli
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Per il famoso scrittore di libri gialli Gian Claudio Vasco, il nuovo romanzo si rivela un'impresa quasi impossibile. Perché questa volta non c'è finzione, deve scrivere di un'indagine vera. Anzi, di una vita intera passata a seguire tracce, a smascherare intrighi criminali. La vita di Bacci Pagano. L'investigatore dei carruggi ha un conto aperto con la morte. L'ultima indagine l'ha messo in pericolo al punto che ora è costretto a casa in una convalescenza forzata e complicata. Ma i suoi amici, il senatore Almansi e l'avvocato Gina Aliprandi, non si sono dimenticati di lui e hanno pensato fosse arrivato il momento di rendere onore a un'esistenza trascorsa a cercare la verità a ogni costo. E Vasco è l'uomo giusto per raccontarla. Eppure il giallista deve faticare non poco per convincerlo. Bacci Pagano non ha nessuna intenzione di finire in un libro. Fino a quando il suo intuito infallibile non gli dice di fidarsi di quello scrittore che fa poche domande e con cui trova un'intesa inaspettata. I due scavano nel passato di Bacci Pagano, tra rimpianti, rimorsi e donne a cui ha spezzato il cuore. E piano piano arrivano a ricostruire quel fatidico giorno in cui qualcuno ha tentato di ucciderlo, per toglierlo di mezzo. Bacci Pagano deve sapere. E se non può indagare di persona, in Vasco ha trovato un valido alleato. Un alleato che a sue spese scopre che il male esiste davvero, che gli incubi peggiori a volte si avverano.
Un conto aperto con la morte (dialogando con l’autore)
Morchio Bruno
Sin da ragazza Dalia ha lavorato come dattilografa, attraversando il ventesimo secolo sempre accompagnata dalla sua macchina da scrivere portatile, una Olivetti mp1 rossa. La macchina da scrivere ha percorso con Dalia gli anni dell’ascesa fascista, il secondo conflitto mondiale, il dopoguerra, il boom economico, sino a giungere agli anni Novanta, quando le macchine da scrivere stanno cadendo in disuso a causa dell’avvento dei personal computer, e l’ormai anziana dattilografa viene colpita da un ictus che, pur non rivelandosi letale, offusca parte della sua memoria. I ricordi di Dalia non si sono tuttavia dissolti, essi sopravvivono nella memoria tattile dei suoi polpastrelli, dai quali possono essere liberati soltanto grazie al contatto con i tasti della sua Olivetti rossa. Attraverso la macchina da scrivere, Dalia ripercorre la propria esistenza: gli amori, i lutti e i mille espedienti attuati per sopravvivere, procedendo sempre a testa alta con dignità e buonumore. Un unico ricordo, tuttavia, legato al suo grande amore, le sfugge, ma Dalia è decisa a ritrovarlo grazie agli indizi che qualcuno, o forse qualcosa, ha disseminato lungo il suo percorso.
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