
Serao, Matilde – ZIG ZAG (L’Infedele, 1897)
Descrizione: Roma, fine anni Settanta: un quartiere appena nato che confina con l'inferno, il sogno della casa popolare che diventa subito incubo. Scilla ha quattro anni quando, sul volto di suo padre, vede disegnarsi la rabbia per la vita che li attende. Ma in un luogo dove ognuno ha un dolore a cui sopravvivere, in uno spazio di abbandono che contamina chi ci vive fino a distruggerlo, c'è anche Renata. Ed ecco che quello spazio si dischiude, poco a poco, e quei palazzoni fatiscenti diventano lo scenario in cui nasce e cresce un rapporto fatto di amicizia, desiderio e paura, un rifugio in cui Scilla e Renata si nascondono da una realtà dove nei vasi fioriscono le siringhe e il riscatto si porta sempre dietro la colpa. Perché dove non ci si può permettere di sognare, la vita corrode ogni legame, separa i destini, allontana le persone. Ma lascia, comunque, la speranza di potersi salvare.
Categoria: Narrativa
Editore: Corbaccio
Collana: Narratori Corbaccio
Anno: 2019
ISBN: 9788867005864
Trama
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Serao, Matilde – ZIG ZAG (L’Infedele, 1897)
Nella teoria e nella filosofia dell’arte viene evidenziata di solito la differenza tra l’arte e le altre pratiche umane. Ciò fa sì che non vengano sufficientemente spiegate né la pluralità delle arti né la rilevanza dell’arte nell’ambito della forma di vita umana. Per questa ragione Georg W. Bertram propone una nuova impostazione nella definizione dell’arte, difendendo la tesi che nell’esperienza delle opere d’arte vengono rinegoziate diverse determinazioni della prassi umana. In questo senso, l’arte è una prassi riflessiva molto produttiva nell’ambito del rapporto dell’essere umano con il mondo. Di più: l’arte è una prassi della libertà.
L’arte come prassi umana
Bertram Georg W.
Testo oltraggioso e umoristico, che vorrebbe restituire dignità ad alcune figure e tipi umani stigmatizzati dallo status quo: il ruffiano, il porco maschilista, il poliziotto corrotto, lo speculatore ecc.
Difendere l’indifendibile
Block Walter
Maria Antonia, la madre, è padrona della storia nonostante la dannazione della guerra, è vicina al fermento del mondo. I suoi giorni combaciano con temi epici ma anche scabrosi: Maria Antonia affronterà lutti e miseria, fuggirà come profuga da Spalato, perderà il primo marito nelle foibe, vedrà i fratelli condannati ai campi di lavoro. Darà anche scandalo pur di assecondare la voglia disperata di continuare. Resta in una gioventù permanente, proprio perché ha affrontato la Storia Grande del mondo e l’ha vinta. Ena, sua figlia, è una donna vecchia costretta a letto dalla rottura del femore. La vita di Ena è stata sazia, pigra, non priva di danni. Ma già prima di giugno è un romanzo che accosta i toni della saga alla voce della contemporaneità. La narrazione procede a capitoli alternati. Le vicende di una madre da giovane, Maria Antonia, che vanno dal periodo che precede il secondo conflitto mondiale fino agli anni Sessanta, si affiancano al racconto-monologo di una figlia, Ena, giunta all’ultimo periodo della sua vita.
Ma già prima di giugno (con la partecipazione dell’autrice)
Rinaldi Patrizia
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