
La madre di Eva
Ferreri Silvia
Descrizione: "Scritto nei sassi" raccoglie sessanta brevissimi racconti che non superano le 1000 battute ciascuno. Eppure, quasi fossero sassolini essi stessi, i testi di Diego Fontana riescono ad abbracciare mondi interi, a condensare frammenti di realtà, a vivere di rimandi e citazioni, a raccontare tra le righe, molto più di quanto non si possa scorgere a una lettura superficiale, dando la piacevole sensazione di una scrittura meditata, e di parole selezionate con cura, quasi levigate dal tempo come rocce. Il volume è arricchito dalle tavole illustrate di Stefano Landini.
Categoria: Narrativa
Editore: Incontri
Collana:
Anno: 2010
ISBN: 9788896855126
Recensito da Laura Barbieri
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Una madre parla alla figlia tra le mura di una clinica serba. Al di là di una porta stanno preparando la sala operatoria. Eva ha appena compiuto diciotto anni e da quando è nata aspetta questo momento. Vuole cambiare sesso sottoponendosi all'intervento che la renderà come si è sempre sentita: uomo. Sua madre le parla col corpo, perché è il corpo ad essere sbagliato, ingannevole, traditore, un corpo come il suo che la natura stessa vuole negare. In un dialogo senza risposte, sospeso tra l'immaginato e il reale, la madre racconta la loro vita fino a quel momento, ne ripercorre i sentieri come muovendosi in una terra straniera. La sua voce è concreta, toccante, vivida e parla di una lotta che non ha vincitori né vinti, per cui non esiste resa, in cui la forma più pura dell'amore diventa bifronte e feroce.
La madre di Eva
Ferreri Silvia
De Amicis, Edmondo – LA PICCOLA VEDETTA LOMBARDA (Cuore, 1886)
Un’auto lascia Roma di primo mattino. Durante tutto il viaggio, l’uomo al volante, un famoso regista, racconta la sua vita a chi gli siede accanto, il suo compagno, che ama di un amore sconfinato ormai da qualche anno. Sullo sfondo, il palazzo dove ogni cosa accade, crocevia di diverse solitudini, ma anche di incontri folgoranti e travolgenti passioni. E, soprattutto, Roma, come nessuno l’ha mai raccontata. Gli anni Ottanta e l’atmosfera di estrema libertà, la comunità gay e le lunghe estati nel segno della trasgressione, il flagello dell’Aids, la solidarietà che cementa grandi amicizie. Con uno stile irresistibile, lieve e toccante al tempo stesso, al suo secondo libro Ferzan Ozpetek, il regista che più di ogni altro sa parlare di sentimenti, ci guida in un viaggio avanti e indietro nel tempo, sospeso tra pianti e risate, fiction e realtà. Il suo è un mondo popolato da personaggi indimenticabili e bizzarri. Trans sul viale del tramonto, ballerini cleptomani, raffi nati intellettuali, inguaribili romantiche, madri degeneri e fi gli devoti. Le loro storie, esilaranti eppure commoventi, compongono “la Storia” di una vita che si annulla in un’altra, come estremo dono d’amore. Al centro, un sentimento assoluto, capace di resistere a qualsiasi prova della vita: l’Amore.
Sei la mia vita
Ozpetek Ferzan
Amélie torna in Giappone ma abbandona i tragicomici panni di impiegata nella multinazionale Yumimoto, vicenda narrata in Stupore e Tremori, e si concentra sulle peripezie sentimentali di quel periodo. Rinri è il suo fidanzato giapponese, bello e ricco, li lega un amore bizzarro ma non privo di poesia, raccontato con il solito umorismo, affondando lo sguardo chirurgico che le è proprio nell'incandescente universo dell'amore. Ma l'emozione più grande e la relazione più forte è ancora una volta quella che lega l'autrice al paese in cui è nata, e dove ha trascorso gli anni mitici dell'infanzia.
Né di Eva né di Adamo
Nothomb Amélie
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