
Parlami di me
Dotta Graziella
Descrizione: La vista di un quadro di Rembrandt, esposto in una mostra a New York, è la scintilla che innesca una reazione a catena nella vita di Andrea Luna, trentasette anni, insegnante di storia dell'arte in crisi con la moglie Agnese. Arrabbiato con la vita, Andrea non si riconosce più nell'idea di mondo che i suoi genitori, morti anni prima, gli avevano insegnato ad amare. Comincia cosi, per lui, un viaggio nell'esistenza, nelle sue miserie e nella sua infinita ricchezza, che lo tiene lontano dall'Italia e gli regala memorabili incontri, come quelli con Walter, afroamericano addetto alla sicurezza del Met, con Unique e Rita, due ragazze arrivate da Portland cariche di sogni, con Elisabeth, che suona la viola in un quartetto d'archi, e soprattutto con la famiglia Patterson, composta da Ary, la madre, e da due gemelli di tredici anni, Benjamin e Allison. Tra Ary e Andrea nasce una storia d'amore che dura finché lui, all'improvviso, decide di tornare in Italia. Ma quello che aveva lasciato non esiste più. Agnese aspetta un bambino da un altro uomo e Andrea capisce, infine, che "casa" sono i Patterson. Per tornare da loro è disposto a tutto, anche a passare clandestinamente il confine del Messico affidandosi a un coyote, un contrabbandiere di uomini.
Categoria: Narrativa
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi. Stile libero big
Anno: 2014
ISBN: 9788806217747
Parlami di me. Tutti hanno un posto a cui tornare - Il romanzo di Graziella Dotta, vincitrice del concorso letterario La Quercia del Myr
Parlami di me
Dotta Graziella
In un'estate torrida, un uomo nauseato dal mondo prende l'auto e parte, senza meta. Va a rintanarsi proprio dove l'umanità si raccoglie più fitta e rumorosa e avida di stordimenti: un grande albergo in una località balneare. Un falansterio pulsante di passioni estive, di bambini urlanti, di famiglie congestionate, affacciato su un mare oleoso che non dà refrigerio. Tutt'intorno, sulle colline aride di macchia e stoppie, bruciano i fuochi estivi. Su uno strapiombo di roccia, in fuga dall'incendio, il protagonista che ha rotto con il consesso dei propri simili, che si è ridotto a sbirciare da lontano le loro passioni incomprensibili, i loro trasporti effimeri, rientra prepotentemente nella vita. È successo che si è girato di scatto, sentendosi osservato. È successo che si è materializzata vicino a lui una donna bellissima. È successo che questa inaudita creatura gli ha rivolto, con accento straniero, una frase: «Vuoi bruciare con me?», e poi è scomparsa. Da quel momento, l'uomo ha di nuovo una ragione per vivere: ritrovare la donna misteriosa che gli sembra di vedere dappertutto e ogni volta gli sfugge. Comincia così un romanzo straordinario e imprevedibile, un'avventura amorosa estrema, che implica l'apparizione estatica e la dolorosa eclissi, che evoca fantasmi inattuali, condizioni date per estinte da secoli: è possibile che la donna dai denti d'oro sia, come lei stessa mormora, una schiava? E da chi può essere tenuta in soggezione una simile creatura? Un romanzo d'amore come è difficile leggerne. Erotico, mitologico, alchemico. Un'avventura che mescola misticismo ed eros, spy story e fantastico, combattimento, azione e passione, in un mondo dominato dalla schiavitù e dalla morte, fino a un finale spiazzante - un viaggio al termine della vita e oltre. Dopo il vasto affresco di Canti del caos, un romanzo breve, fulmineo e intenso, scritto di getto come una scintilla staccata da un incendio più grande, una fiammata narrativa nella quale anche il lettore diventa ansioso di bruciare.
GLI INCENDIATI
Moresco Antonio
Ai primi freddi dell'autunno, tra le foglie dei ginkgo biloba che ingialliscono lungo i viali dell'orto botanico di Milano, viene denunciata la scomparsa di una donna. Si tratta di Viviana, un'affascinante professoressa di inglese, che sparisce in compagnia di un suo giovane studente. La stampa si scaglia subito contro la bella quarantenne, soprannominandola Giglio nero, e le prime pagine dei giornali gridano allo scandalo. La fidanzata del ragazzo, invece, ne approfitta per versare le sue lacrime passando da un programma televisivo all'altro. Ma la fuga dei due amanti misteriosi riguarda da vicino anche le Miss Marple del Giambellino, Libera e la madre Iole, che si mettono sulle tracce della coppia. È uno dei corteggiatori della fioraia milanese, il cuoco Furio, a chiedere il loro intervento, perché teme che Viviana - a cui sembra essere molto (troppo?) legato - sia rimasta vittima di uno stalker. In effetti, le donne scoprono di non essere le sole a seguire di nascosto lo strano duo, e cominciano a intravedere un intrigo ben diverso dalla fuga romantica. Per Libera saranno giornate di frenetici pedinamenti tra Milano, il lago di Como e i colli di Roma, con il pensiero rivolto a un'altra ricerca - quella di un rapinatore che potrebbe essere suo padre - e il cuore appesantito da un interrogativo che non la fa dormire: le sue indagini metteranno in crisi la storia appena nata con Gabriele? Dopo tanto tempo e tanta attesa, è davvero lui l'uomo che stava aspettando?
Gli amanti di Brera
Teruzzi Rosa
Il male supremo, quello banale e terrestre, disappropriante e dissociativo, esiste. Il male è Luciano Lualdi, l’impresario più importante dello star system nostrano, l’uomo che influisce sulla vita politica e sottoculturata dell’Italia targata talent. Demiurgo spietato di tronisti palestrati e starlette anoressiche, Lucio succhia dall’interno la linfa vitale dei nuovi ragazzi di vita: la folla votata al palcoscenico per imporre il proprio nome, le proprie vocazioni inesistenti, la propria inconsistenza – cifra di un’intera nazione ipnotizzata davanti allo schermo televisivo. Ingenua vittima sacrificale è Christian Russo, muscoloso, ventenne, occhi chiari trasparenti, con una malattia che gli rode l’anima e una che gli toglie il respiro. Christian, il burattino, e Lucio, l’arbitro dei destini: un incastro tra identità speculari, perfetto fino quando l’ironia tragica della realtà stravolge quell’equilibrio. A raccontare questa storia è Teresa Ciabatti, cantrice della nostra contemporaneità, con meccanismo narrativo perfetto, che si intrude nel vilipendio morale e fisico che è la cifra del nostro presente. La scrittura affonda il bisturi laddove la malattia scintilla, sprofondando nell’epica trash italiana di oggi, che in Tuttissanti si narra e trionfa, in una ricognizione drammaturgica del disagio e del formidabile di un’epoca. Una forma di racconto che pendola tra realismo apparente e trance, tutt’altro che immaginaria.
TUTTISSANTI
Ciabatti Teresa
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