
Le madri atroci
Dazieri Sandrone
Descrizione: La biografia di Bukowski include due tentativi di lavorare come impiegato, dimissioni dal "posto fisso" a cinquant'anni suonati, "per non uscire di senno del tutto" e vari divorzi. Questi scarsi elementi ricorrono con insistenza nella narrativa di Bukowski, più un romanzo a disordinate puntate che non racconti a sé, dove si alternano e si mischiano a personaggi ed eventi di fantasia. "Rispetto alla tradizione letteraria americana si sente che Bukowski realizza uno scarto, ed è uno scarto significativo", ha scritto Beniamino Placido su "La Repubblica", aggiungendo: "in questa scrittura molto "letteraria", ripetitiva, sostanzialmente prevedibile, Bukowski fa irruzione con una cosa nuova. La cosa nuova è lui stesso, Charles Bukowski. Lui che ha cinquant'anni, le tasche vuote, lo stomaco devastato, il sesso perennemente in furore; lui che soffre di emorragie e di insonnia; lui che ama il vecchio Hemingway; lui che passa le giornate cercando di racimolare qualche vincita alle corse dei cavalli; lui che ci sta per salutare adesso perché ha visto una gonna sollevarsi sulle gambe di una donna, lì su quella panchina del parco. Lui, Charles Bukowski, "forse un genio, forse un barbone". "Charles Bukowski, detto gambe d'elefante, il fallito", perché questi racconti sono sempre, rigorosamente in prima persona. E in presa diretta". Un pazzo innamorato beffardo, tenero, cinico, i cui racconti scaturiscono da esperienze dure, pagate tutte di persona, senza comodi alibi sociali e senza falsi pudori.
Categoria: Racconti
Editore: Feltrinelli
Collana: Universale economica
Anno: 2012
ISBN: 9788807880551
Le madri atroci
Dazieri Sandrone
Josef K. condannato a morte per una colpa inesistente è vittima del suo tempo. Sostiene interrogatori, cerca avvocati e testimoni soltanto per riuscire a giustificare il suo delitto di "esistere". Ma come sempre avviene nella prosa di Kafka, la concretezza incisiva delle situazioni produce, su personaggi assolutamente astratti, il dispiegarsi di una tragedia di portata cosmica. E allora tribunale è il mondo stesso, tutto quello che esiste al di fuori di Josef K. è processo: non resta che attendere l'esecuzione di una condanna da altri pronunciata.
Il processo
Kafka Franz
Il bar Novecento, di fronte allo stadio San Paolo, è un’istituzione, un punto di riferimento dove passare intere giornate. Non solo per commentare le partite, né per il caffè di Mario, né per la bellezza di Paola, la cassiera che fa girare la testa a chiunque. Al bar Novecento si va soprattutto per parlare con O’ Professore, l’uomo che da trent’anni siede allo stesso tavolino sul fondo della sala, e giorno dopo giorno raccoglie palpitanti racconti di epiche sfide, confessioni di figli tornati in città per esaudire l’ultimo desiderio del padre morente, richieste di consigli su amori infelici. A ciascuno di loro, O’ Professore saprà rivolgere profetiche, illuminanti parole sul senso della vita.
Il resto della settimana
De Giovanni Maurizio
Tutto il cinema che ha lasciato un'impronta indelebile nella nostra vita. Personaggi iconici, frasi memorabili, sequenze indimenticabili e tanto altro in cui sei inciampato almeno una volta nella vita. Al fianco di grandi successi, ecco anche pellicole di nicchia, clamorosi flop e opere bocciate troppo in fretta da critica e pubblico. Tutte rigorosamente cult, dalla prima all'ultima. Basta con Viale del tramonto, Ombre rosse, I sette samurai, Lawrence d'Arabia, La finestra sul cortile. Qui non troverai niente di tutto questo. Perché sarebbe troppo facile rispolverare i soliti grandi classici della settima arte, ormai imparati a memoria come fossero una filastrocca cinefila. No, in questo manuale abbiamo voglia di film cult. Ovvero il cinema che ha lasciato impronte indelebili, frasi memorabili, sequenze indimenticabili, immagini, locandine e personaggi in cui sei inciampato almeno una volta nella vita. Un cinema non sempre fortunato, a volte troppo in anticipo per essere compreso e apprezzato. Un cinema d'avanguardia, coraggioso, di rottura, che si è appellato al passare del tempo per conoscere la meritata gloria. Così, al fianco di grandi successi, ecco anche pellicole di nicchia, clamorosi flop, opere bocciate troppo in fretta da critica e pubblico. Siamo qui per rimediare, chiedere scusa e riscoprire il lato fiero del cinema più popolare e apprezzato e amato da tutti. Orgoglioso di essere cult. Prefazione e vignetta di Lorenza Di Sepio.
Cult
Grossi Giuseppe, Cuomo Antonio, Liguori Luca
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