
Un grande spettacolo
Rinaldi Patrizia
Descrizione: Un ospite misterioso, un ragazzo bellissimo, irrompe in una famiglia borghese milanese provocando strani comportamenti in tutti i suoi membri: i due figli, un maschio e una femmina, la cameriera, il padre e la madre, vengono attratti e turbati dalla sua presenza. Si concentrano sul giovane tensioni sino a poco prima celate e represse. La madre vede in lui un figlio, la ragazza un padre e così via. Quando il ragazzo improvvisamente dovrà partire la famiglia si sfascerà, perderà cioè la vuota serenità e compattezza che prima la reggeva, quando il figlio tornava a casa dal liceo Panni, la figlia dalle Marcelline, il padre dalla sua grande fabbrica e tutto andava per il meglio. Scritto contemporaneamente alla realizzazione del film omonimo, "Teorema" traccia una parabola, come ha amato chiamarla Pasolini, in cui i giudizi emergono dalle azioni o dal comportamento dei personaggi, conformisti anche nei momenti di più acceso e velleitario anticonformismo.
Categoria: Narrativa
Editore: Garzanti
Collana:
Anno: 2014
ISBN: 9788811697015
Armando vive con la madre e il fratello minore, Andrea, un ragazzino un po' particolare, appassionatissimo di wrestling perché "vincono sempre i buoni". Sull'onda della sua ostinazione, la famiglia assiste a uno spettacolo di wrestling e da quel momento tutto cambia nella loro vita. Armando si trova ad affrontare l'imprevisto di una madre-atleta, di un primo amore che non sboccia e di un fratello molto speciale, a cui dedicare attenzione. Tra incertezze, delusioni e successi, si consoliderà la sua voglia di essere protagonista dello spettacolo della vita. Età di lettura: da 11 anni.
Un grande spettacolo
Rinaldi Patrizia
Fausto si è rifugiato in montagna perché voleva scomparire, Silvia sta cercando qualcosa di sé per poi ripartire verso chissà dove. Lui ha quarant'anni, lei ventisette: provano a toccarsi, una notte, mentre Fontana Fredda si prepara per l'inverno. Intorno a loro ci sono Babette e il suo ristorante, e poi un rifugio a piú di tremila metri, Santorso che sa tutto della valle, distese di nevi e d'erba che allargano il respiro. Persino il lupo, che mancava da un secolo, sembra aver fatto ritorno. Anche lui in cerca della sua felicità. «Un libro che sta racchiuso nei silenzi. Negli spartiti dei fiati, per esempio, è la virgola a dare il respiro, in poesia invece è l'andare a capo, mentre nei passi di montagna il respiro è una regola non scritta. Fiato, poesia, montagna, silenzi: è in questi elementi che si può riassumere l'ultimo libro di Paolo Cognetti.» – Eugenio Giannetta, Avvenire «Non è un romanzo sulla solitudine e non è un romanzo sulla montagna. La solitudine e la montagna sono parti fondamentali e vive di un racconto terso sugli incontri fra esseri umani.» – Annalena Benini, Il Foglio «Silvia rise. E di cosa sa gennaio? Di cosa sapeva gennaio? Fumo di stufa. Prati secchi e gelati in attesa della neve. Il corpo nudo di una ragazza dopo una lunga solitudine. Sapeva di miracolo.» Arrivato alla fine di una lunga relazione, Fausto cerca rifugio tra i sentieri dove camminava da bambino. A Fontana Fredda incontra Babette, anche lei fuggita da Milano molto tempo prima, che gli propone di fare il cuoco nel suo ristorante, tra gli sciatori della piccola pista e gli operai della seggiovia. Silvia è lí che serve ai tavoli, e non sa ancora se la montagna è il nascondiglio di un inverno o un desiderio duraturo, se prima o poi riuscirà a trovare il suo passo e se è pronta ad accordarlo a quello di Fausto. E poi c'è Santorso, che vede lungo e beve troppo, e scopre di essersi affezionato a quel forestiero dai modi spicci, capace di camminare in silenzio come un montanaro. Mentre cucina per i gattisti che d'inverno battono la pista e per i boscaioli che d'estate profumano il bosco impilando cataste di tronchi, Fausto ritrova il gusto per le cose e per la cura degli altri, assapora il desiderio del corpo e l'abbandono. Che esista o no, il luogo della felicità, lui sente di essere esattamente dove deve stare. Di Paolo Cognetti conosciamo lo sguardo luminoso e la voce limpida, il dono di osservare le relazioni umane nel loro dialogo ininterrotto con la natura, che siano i boschi di larici dei duemila metri o il paesaggio di roccia e ghiaccio dei tremila. Con le loro ferite e irrequietezze, quando scappano e quando poi fanno ritorno, i suoi personaggi ci sembrano amici che conosciamo da sempre, di quelli rari. È per questo, forse, che tra le pagine vive di questo libro purificatore abbiamo l'impressione di attraversare non le stagioni di un anno, ma di una vita intera.
La felicità del lupo
Cognetti Paolo
Milva canta Merini
Quando il piccolo Dito, di soli dieci anni, viene rapito e i suoi genitori fatti assassinare dal potente tiranno dell'isola di Santerra, sua sorella potrebbe cedere alla disperazione, oppure progettare liberazione e vendetta grazie all'immenso potere che sta crescendo dentro di lei. Ma perché un bambino come tanti dovrebbe costituire una minaccia per un sovrano che regna incontrastato ormai da un decennio? Iugerin cercherà di scoprirlo, e nel farlo imparerà a governare l'energia dell'universo che le permette di levitare, guarire, modificare la forma e la sostanza delle cose. Da una battaglia personale per scarcerare il fratello e vendicare i genitori, si troverà coinvolta in una vera e propria guerra per la liberazione dell'isola dal tiranno che la tiene soggiogata. Combatterà a fianco di eroi che mostreranno il loro lato oscuro e contro creature metà umane e metà ferro, acqua, terra, frutto dei crudeli esperimenti del re.
Energeia
Silvotti Alessandra
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